Il teatrino blu col Vesuvio (scena di Giuseppe Antonello Leone) è dello “Spettacolo di Carnevale”
Mr. Punch che si affaccia è
stato donato da Antony Clark ed appartiene alla sua famiglia, burattinai storici
d’ Inghilterra. |
La maggior parte dei
burattini presenti in mostra sono stati ottenuti da Bruno Leone scambiando
un suo Pulcinella col burattino di compagnie incontrate nel corso degli anni
soprattutto ai festival di cui Leone è stato direttore artistico a partire dal
1990 “La scuola di Pulcinella” (dal 1992 al 2003)
Pulcinella esiste in tutti i
paesi del mondo, cambia forma (burattino, marionetta, pupo, ombra, maschera)
cambia viso e colori del vestito, ma conserva dappertutto lo stesso carattere e
rappresenta storie molto simili.
Nel primo teatrino espositore
ci sono:
Pulcinella pupo e un guappo
della famiglia Di Giovanni, pupari storici napoletani
“Mobarak” dell’Iran della
compagnia “Kheineh Shab Bazi” di Teheran (i personaggi di questa tradizione
parlano tutti con la pivetta e un gruppo di musicisti fuori traduce i
testi)
Kaspar di Anton Anderle, marionettista sloveno di Baska Bistrika, discendente di una famiglia storica della tradizione locale di marionette
“Pulcinella” di Ugo
Sterpini Ugo, artista emiliano, primo esponente del dadaismo italiano, (le sue
opere sono esposte al Museo d’Arte Moderna di New York)
Nel secondo teatrino espositore
(usato da Bruno Leone nei laboratori e nelle prime prove di Pulcinella 99 a
partire dal 1998) ci sono i seguenti burattini:
Benedetto e il Capitano Joao
Redondo di Chico Simoes, personaggi del “Mamulengo”, tradizione brasiliana dei burattini.
Teatro ancora oggi molto popolare in Brasile
soprattutto nel Nordest che risente di influenze europee e africane
(Napoli, Portogallo, Mali, popolo Bamanan). Benedetto nasce negli ambienti degli
schiavi negri e rappresenta una rivalsa almeno teatrale degli schiavi
sull’oppressione bianca, il Capitano era la figura del sovrintendente
patronale che coordinava il lavoro degli schiavi
Doni Donkili Bambarà del Mali.
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Burattini utilizzati in rituali legati alla
rievocazione del mondo dei morti e delle donne, che utilizzano per le voci uno
strumento simile alla pivetta. Lo spettacolo inizia con il risveglio dei
burattini operato da un gallo, animale con funzione da psicopompo simile alla
funzione dei gallinacei nei carnevali campani con Pulcinella.
Il terzo teatrino espositore è un teatrino che è stato usato nei carnevali “Pulcinella alla gogna” dal 1987 al 1998 e vi sono esposti i burattini dei Maestri |
Il pupo di Pulcinella è
di Nunzio Zampella la morte e il diavolo sono di
Otello Sarzi |
il Pulcinella burattino, il
carabiniere , il cane e le testine sullo sfondo sono appartenute a
Salvatore, Giovanni e Giuseppe Pino, usate anche da Nunzio Zampella in
“Carosello napoletano” (prima metà del 900) |
Il quarto teatrino espositore
è una ricostruzione del Teatrino del Cruishank (1700) e vi sono esposti:
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Il quinto teatrino espositore
era dello spettacolo “Pulcinella 99” presenta
Il sesto teatrino espositore ha
fatto spettacolo nel ” Convitato di pezza” versione con la musica dei Zezi
(anni ‘ 90) ed espone:
burattini della tradizione cinese (il Pulcinella è lo scimmiottino). |
Nella storia cinese lo scimmiottino accompagna un vecchio saggio in
un lungo viaggio verso il Tibet alla ricerca dei libri sacri di Budda. Si trova
la scimmia come personaggio simile a Pulcinella anche nella tradizione balinese
(maschera) e nella tradizione del Dogo Bo (Bamanan - Mali) dove il nome della
scimmia che presenta la danza delle maschere con scurrilità e gesti osceni come
un Pulcinella è Gonfarinman.
Il settimo teatrino accoglie
le sagome del teatro d’ombre
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Il Karagoz è nato nel 1200 dopo che uno
sceicco fece uccidere un suo buffone e pentito del gesto chiese a un ministro di
rappresentare le storie di Karagoz con una ciabatta che poi divenne ombra, il
Karaghiosis è di probabile origine turca.