la scena sensibile 2001/02 - evento speciale

Comune di Napoli

Assessorato alla Cultura

 

 

Marco Paolini - foto Marco Caselli

TEATRO MERCADANTE

lunedì 8 e martedì 9 aprile – ore 21

  I-TIGI Racconto per Ustica

testi composti da Daniele Del Giudice e Marco Paolini

con Marco Paolini

prodotto da ACCADEMIA PERDUTA/ROMAGNA TEATRI

nuovo allestimento-riduzione dall’evento teatrale per il ventesimo anniversario della strage di Ustica in coproduzione con Bologna 2000

Martedì 9 aprile, alle ore 13, Paolini terrà un incontro presso la Cattedra di Storia del Teatro Moderno e Contemporaneo dell'Università degli Studi di Napoli diretta dal prof. Ettore Massarese.

LA STORIA: Ogni storia sta per se, così come ogni scena di una storia sta per sé nel teatro di Brecht.
I-TIGI nascono da un racconto di Daniele Del Giudice contenuto nel libro STACCANDO L'OMBRA DA TERRA. Con questa narrazione abbiamo voluto occuparci di un’altra storia italiana che dev’essere cantata per non essere scordata. Insieme a Daniele Del Giudice ho lavorato sull’Istruttoria del giudice Rosario Priore che ricostruisce le false testimonianze, le reticenze e le omertose coperture di alti ufficiali e di semplici sottufficiali dell’Aeronautica Militare Italiana che hanno permesso di occultare le prove, deviare o ritardare le inchieste che miravano ad accertare cos’era successo una sera di giugno del 1980 ad un aereo che volava da Bologna a Palermo e che improvvisamente senza allarmi era piombato dal cielo nel mare di Ustica.  

NOTE D’AUTORE: La scrittura di Ustica è diversa da quella del Vajont non per ragioni artistiche o stilistiche, ma per la materia stessa trattata. Se quella della costruzione della diga nella gola del Vajont può essere una scrittura-parola fondata sull’esperienza della montagna descrizione e parabola del passaggio dell’Italia da paese agricolo a industriale, quella dell’aereo è invece una scrittura fondata sul riconoscimento delle tracce radar, sull’ascolto dei nastri, sul confronto di testimonianze sbiadite nel tempo che diventano vaghe come le impronte nel cielo che l’aereo passando ha lasciato. L’aria non è materia che offra molti agganci all’esperienza comune. Per raccontare questa storia serve l’esperienza di un pilota, ma tradotta con parole comprensibili a un passeggero. Ogni storia sta per sé, ma è inevitabile il confronto con il racconto di altre storie. Questa di Ustica è finora la più complessa e difficile che io abbia provato a narrare.

Marco Paolini - foto Marco Caselli

Dopo l’esperienza di Bologna e Palermo con Giovanna Marini e il suo quartetto, dopo la trasmissione su Rai 2 e l’uscita della videocassetta registrata insieme ad un quaderno che racconta l’esperienza mia e di Daniele Del Giudice ho sentito il bisogno di tornare all’origine, decomporre tutto il lavoro fatto e ritrovare una narrazione semplice, poco teatrale. Parto quindi dal copione del Canto per Ustica, faccio a meno dei canti di Giovanna, cambio le parole e sera per sera uso lo spazio teatrale come un’aula e seguo l’evolversi della vicenda in un’altra aula, quella del tribunale di Roma dove questa storia viene ancora radiografata, indagata e contestata agli imputati. Mi sembra necessario raccontarla ancora per modificarla, per farla diventare un modo di ragionare su ciò che ci accade intorno, per questo la proposta è rivolta soprattutto a piccoli teatri, scuole, gruppi e associazioni che possono essere interlocutori attivi di questa riflessione.” (Marco Paolini)

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