Per i Tuaregh, l'equivalente della festa del Geerewol dei Wodaabe del NIger è l'Illoudjan. Quando il periodo delle piogge è al culmine i nomadi tuaregh abbandonano i pascolii oramai riarsi dal sole, e si spostano verso nord tra Ingal e Teguidda -n- Tessoum, per consentire alle mandrie di ricostituirsi e rigenerarsi grazie all'abbondanza di sale nel terreno. In questo periodo che solitamente non dura più di uno o due mesi ( dipende dall'abbondanza delle piogge e dei pascoli ), le famiglie nomadi confluiscono in queste zone e si incontrano. Il momento è propizio per le feste, i giochi e i matrimoni. Sia gli uomini che le donne si abbandonano alla vita sociale, indossando gli abiti tradizionali. Le donne con le camicie di velo nero o bianco ricamate con i motivi a stella, gli uomini ostentano il taguelmoust, il velo colore indaco del miglior tessuto in segno di benessere e rango sociale. I gioielli delle donne orgogliosamente offerti alla vista di tutti: croci d'argento, zecchini dorati, pendenti come i tanfouk di corniola o i khomissar in osso, e i tcherot, contenitori di talismani in argento e ottone. Questi ultimi sono portati anche dagli uomini, assieme all'inseparabile tabacchiera e alla takouba, la lunga spada che oggi è solo un motivo decorativo, in quanto sono terminati i saccheggi e le razzie e c'è ben poco da cui difendersi!!! Una delle attrazioni più seguite sono le fantasie sui mehari e la corsa è lo sport preferito. Una vera e propria gara di velocità e resistenza che dura parecchi km, al vincitore e al dromedario si buttano delle banconote in segno di vittoria.

 

i gioielli orgogliosamente portati

" Lei è simile alla luna nel cielo. Io prego Dio, il Signore che la modellò di sua propria mano, di iscrivermi tra le cose che le appartengono..."

"Il taghelmoust, farà da filtro ai pensieri che vengono alle labbra..."

frasi scelte da M. DAYAK

targhi con il taghelmoust indaco

 

Contemporaneamente i cavalieri sono incitati dalle donne, che sedute in cerchio cantano e battono le mani seguendo il ritmo del Tende, il tamburo di pelle di capra. Ed ecco che un cavaliere impossessatosi di un fazzoletto di una donna viene rincorso dagli altri, vince quello che riuscirà a riportare l'oggetto della contesa al cerchio, per essere applaudito ed acclamato vincitore. Allineati l'uno di fianco all'altro i dromedari  hanno le selle finemente bardate, e il pomo a forma di croce vanto degli artigiani dell'Air. E' possibile osservare così le varie tribù e le persone di un certo rango sociale, dal tipo di abbigliamento e dal modo di avvolgere il turbante. Più l'uomo sarà importante e più si coprirà il volto lasciando intravedere solo gli occhi, porterà il velo color indaco che riluce di metallico. Il curioso effetto è dovuto dal fatto che il colore viene battuto direttamente sul tessuto, invece di essere immerso, a causa della scarsità di acqua. Pian piano il colore va via impregnando la pelle dell'indaco, da qui il soprannome di uomini blu!!! 
Incontri, matrimoni, giochi di seduzione...tutto è permesso in questo periodo. La società Tuaregh che ha saputo mantenere nel corso dei secoli un atteggiamento austero e severo, può ora liberarsi ( seppure momentaneamente ) da questi dogmi comportamentali, dando così libero sfogo ai sentimenti lasciati sopiti durante la lunga transumanza.