L ‘Air è un massiccio montuoso grande quanto la Svizzera, situato a nord di Agadez. Per chi arriva dal deserto è una specie di miracolo di vita, essendo ricco di ghelte ( piccoli laghetti di acqua fresca ), palmeti, oasi con giardini rigogliosi, ma soprattutto è la terra dei Tuaregh, i Kel Air nomadi e sedentari. Un territorio aspro e roccioso, picchi granitici e vulcani imponenti si contrappongono ai kori ( letti asciutti dei fiumi ) le cui rive sono tappezzate di acacie e palme ombrose, sotto le cui volte trovano riparo le tende dei nomadi. I massicci del Greboun a nord e  del  Baguezane a  sud ( quest’ultimo  è  il  monte  più alto  del  Niger con 2.020 m. ), svettano imponenti sulle ripide e tortuose piste che a fatica i fuoristrada percorrono. Qui sono messi a dura prova le parti meccaniche e la schiena di chi ha voglia di addentrarsi in questo microcosmo unico nel suo genere; l’Air è un’enorme isola di rocce annerite dall’inclemenza del tempo su cui contrastano le verdi  oasi di Timia, Iferouane e Tin-telloust ( citiamo le principali )….,all’esterno vi è solo la sabbia dell’immenso Ténéré. La presenza dell’acqua rende possibile la coltivazione di molti orti ( i giardini dell’Air!!! ), la cui irrigazione viene fatta a trazione animale. Asini, buoi e dromedari con un lento avanti-indietro tirano su dai pozzi la preziosa acqua che viene incanalata nei campi coltivati a grano, orzo, miglio e sorgo, ma anche pomodori e melograni, pompelmi e arance. Qui la popolazione si è quasi tutta sedentarizzata, i Kel Oui dell’oasi di Timia si dedicano in parte alle carovane di sale per Bilma, e in parte alla cura degli orti, i cui frutti vengono poi portati al mercato di Agadez.
Per chi arriva da Agadez, dopo una pista di rocce e sassi, la vista del laghetto prima di Timia regala l’illusione di un paradiso o di un miraggio che si materializza immergendosi nell’acqua  (noi l’abbiamo fatto!! ) per un bagno rigenerante. La salita al vecchio forte che domina l’oasi, regala una bella vista sulla vallata, i giardini ricchi di vita e in contrapposizione, il territorio nudo e riarso dal sole tutt’attorno. A nord, ai piedi dei monti Tamgak, Iferouane regala nuove emozioni. I Tuaregh  Kel Ferouane sono un gruppo misto di neri bella e haoussa dalle caratteristiche capanne a forma di zucca rovesciata, a cui si associano nuove costruzioni in argilla. Anche qui gli orti sono fiorenti e offrono i necessari approvvigionamenti per chi intende attraversare il Ténéré. Naturalmente è possibile incontrare i Tuaregh che in queste zone si sentono a “ casa loro “. Nelle rivolte ( l’ultima è terminata nel 1995 ) che li hanno visti protagonisti contro il governo nigerino, si sono rifugiati in questi posti quasi inaccessibili.

Oasi

 Il mito che ha fatto di loro degli indomiti guerrieri, dei predoni senza scrupoli, oggi è svanito, ma hanno conservato le tradizioni e l’autodeterminazione. Ed è così bello poterli osservare dall’alto dei loro dromedari, avvolti nel taghelmoust e con la spada sul fianco, fieri del loro mondo…., di ciò che è stato, e di quello che inevitabilmente sarà.
L’Air affascina anche per la sua storia millenaria scritta nella roccia, attraverso graffiti di buona fattura, che è possibile ammirare in diversi siti. Kori Babous, Tezirtek hanno impresso nelle pareti scene di caccia, di vita quotidiana, la fauna ricca di un tempo come giraffe e leoni, antilopi e struzzi, ci fanno riflettere  sull’evoluzione climatica in queste zone. Per conservare tutto questo ed alcune specie animali in pericolo come l’addax, lo struzzo ( oramai estinto!! ) e le gazzelle, è stato istituito un parco nazionale Air-Ténéré.

Diversi sono gli itinerari che consentono di scoprire le oasi e di osservarne la natura. La pista diretta che collega Agadez ad Iferouane passando per Timia è senza dubbio la più completa e permette di passare per villaggi interessanti come Tafadek dove ci sono delle sorgenti termali di acqua calda, quindi El-mecki dove c’è una piccola miniera di stagno. La città fantasma di Assodè, antica capitale Tuaregh è oggi completamente distrutta e se ne ignorano le cause. La bellezza dei panorami mitiga la tanta fatica e il mal di schiena che una pista piena di sassi e buche provoca .Ad Iferouane si può optare per tre soluzioni: la pista per il Ténéré, la pista per Adrar Chiriet o la pista per Gougaram e Agadez.
* Per le prime due soluzioni si segue la stessa pista fino alla deviazione per A. Chiriet ( a ds ), qui il fondo è scorrevole ma attenzione agli insabbiamenti. Un bidone verde (se c'è ancora ) indica una duna da aggirare che immette verso un passaggio obbligato tra la sabbia che porta con qualche fatica al colle di Temet. Da qui il panorama è mozzafiato, a sinistra il Greboun e davanti a noi, emerge da un mare di dune l'Adrar Bous, porta del Ténéré.
* Per l'Adrar Chiriet la pista è abbastanza buona fino all'attraversamento della piccola valle di Tezirzek (interessante sito di graffiti), da qui in avanti la sabbia sarà assoluta protagonista con alcuni passaggi tra le dune le cui creste sembrano onde spumeggianti che si infrangono sulla roccia nera dell'Adrar Chiriet. Il campo sotto le dune e il cielo stellato è indimenticabile.....
* Gougaram-Agadez nei primi 50 km la pista è dura con attraversamenti ripidi e tortuosi, poi nella valle di Ouederen si procede spediti e si incontrano molte famiglie di nomadi Tuaregh con le mandrie ( nella stagione delle piogge è impraticabile ), quindi il villaggio di Gougaram e l'asfalto per Agadez o per Arlit.
* Sicuramente più affascinante e coinvolgente è l'itinerario con i dromedari " meharèe ", che permette un approccio più a misura d'uomo, con ritmi e cadenze adatti ad osservare meglio e senza fretta la gente e la natura. Si può scegliere di partire da Timia o Iferouane, arrivando in posti magici come Arakao o Adrar Chiriet, la verde macchia del oued Issaouane, ed accedere così a zone altrimenti inaccessibili alle auto, ed avere la fortuna d'incontrare accampamenti di nomadi Tuaregh. I tempi ( di solito 15 giorni ) e i modi di percorrenza si possono scegliere e concordare con le guide ad Agadez.