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Macchine a fluido - Laboratorio e disegno  
Si svolge in tutte le terze classi (su 4 ore settimanali, delle quali 2 di laboratorio) nonchè nelle quarte e nelle quinte (per sei ore settimanali, delle quali 2 di laboratorio) soltanto per la specializzazione A. I. M.1 (sino a qualche anno fa corso macchinisti).
Questa disciplina è strettamente connessa con quella di Impianti Tecnici Navali.
L'obiettivo primario della disciplina è quello di acquisire la conoscenza dei principi fisici sui quali poggia la costruzione e la conduzione di tutte le macchine (motrici e operatrici) non elettriche.
Sulle navi si trovano macchine di molti tipi, addette a compiti assai diversificati, a ciascuna delle quali corrisponde una porzione della funzionalità complessiva del natante. Per esemplificare, il motore primario è spesso anche il generatore elettrico principale, ma deve essere servito da una pompa per il combustibile e da un "radiatore" per smaltire il calore in eccesso, proprio come in una automobile. Il piano di studi quindi prevede la conoscenza delle macchine idrauliche, di quelle pneumatiche, di quelle a vapore e di quelle a combustione interna.
Il compito del "macchinista" è quello di saper governare le diverse macchine secondo le loro specifiche funzioni e quindi deve conoscerle sia dal punto di vista "teorico" che da quello "pratico".
Da ciò segue l'esigenza della componente Laboratorio nel corso di studi. La conoscenza pratica delle macchine non è però del tipo di quella del "meccanico": mentre infatti il meccanico conosce il "come" è fatta, il macchinista deve prima sapere il "perchè" la macchina è fatta in quel modo e "a cosa" serve.
Nell'ambito della stessa disciplina è però presente anche lo studio delle caratteristiche di resistenza degli organi costituenti la macchina; in essa infatti si sviluppano delle forze alle quali occorre opporre un adeguato argine affinchè l'organismo non ceda, ma continui a funzionare secondo le modalità previste, producendo ad esempio la potenza per la quale è stato costruito.
A corollario di tutto ciò è previsto il saper disegnare (non tutto è descrivibile a parole!) le macchine nel loro complesso, anche per essere in grado di riconoscerle quando le si incontra.
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(1) Apparati e Impianti Marittimi.
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® 2001 G. Caruso
Impianti Tecnici Navali e laboratorio di disegno
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Si svolge nelle quarte (per sei ore settimanali, delle quali 2 di laboratorio) e nelle quinte (per cinque ore settimanali, delle quali 2 di laboratorio) soltanto per la specializzazione A. I. M.1 (sino a qualche anno fa corso macchinisti).
Questa disciplina è strettamente connessa con quella di Macchine a Fluido.
L'obiettivo primario della disciplina è quello di acquisire la conoscenza delle macchine sulle quali poggia la vita operativa delle navi e quindi qual'è la loro "sequenza" operazionale. Per saper governare le diverse macchine secondo le loro specifiche funzionalità si deve conoscerle sia dal punto di vista "teorico" che da quello "pratico", anche per poter intervenire, in caso di necessità, per piccoli interventi di aggiustaggio. Da ciò segue l'esigenza della componente Laboratorio nel corso di studi.
Il piano di studi quindi prevede la conoscenza delle macchine idrauliche, di quelle pneumatiche, di quelle a vapore e di quelle a combustione interna, in funzione della loro interdipendenza al fine di realizzare un obiettivo comune. Ciascuna macchina è però corredata di numerosi e talvolta complessi accessori, quali valvole, filtri, deviatori, distributori, scambiatori, ecc.
Un esempio potrà servire a chiarire il problema: per scaricare le petroliere è necessario disporre sul ponte di un motore a combustione interna che aziona una pompa, la quale spinge un liquido (solitamente un olio) in una turbina idraulica immersa nel petrolio; la turbina funziona da motore per una pompa che spinge il petrolio in coperta e quindi ai depositi a terra (vedi schema a blocchi in calce).
A corollario di tutto ciò è previsto il saper disegnare (non tutto è descrivibile a parole!) le macchine, e il loro corredo di accessori e collegamenti, nei loro rapporti complessivi, anche per essere in grado di riconoscerle quando le si incontra in un impianto2. _________________________________
1 Apparati e Impianti Marittimi.
2 Nel linguaggio tecnico l'impianto è un insieme di apparati (macchine o altro) collegati fisicamente fra loro secondo uno schema di cause ed effetti e tendenti a realizzare uno scopo ben individuato. E' spesso usato per la loro rappresentazione il sistema dello "schema a blocchi".
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® 2001 G. Caruso
Tecnologia meccanica e disegno
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Si svolge nelle quarte (per quattro ore settimanali, delle quali 2 di laboratorio) soltanto per la specializzazione A. I. M.1 (sino a qualche anno fa corso macchinisti).
L'obiettivo primario della disciplina è quello di acquisire la conoscenza dei materiali e delle lavorazioni elementari di aggiustaggio, il tutto a supporto della manutenzione delle numerose macchine e degli ancor più numerosi impianti esistenti a bordo delle navi.
Da ciò segue l'esigenza della componente Laboratorio nel corso di studi.
A corollario di tutto ciò è previsto il saper disegnare (non tutto è descrivibile a parole!) i pezzi meccanici sui quali si deve intervenire.
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(1) Apparati e Impianti Marittimi.
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® 2001 G. Caruso
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