Boiling Point

Credits

Titolo: 3-4x 10gatsu / t.l.: 3-4x Ottobre

Regia e sceneggiatura: Kitano Takeshi

Interpreti: Ono Masahiko, Ishida Yuriko, "Beat" Takeshi, Iizuka Minoru, Dankan

Durata: 96'

Yakuza-eiga

Anno: 1990

Trama

Masaki lavora ad una stazione di benzina e nel tempo libero si dedica al baseball, pur con magri risultati. Umiliato al lavoro da uno yakuza, sorprendentemente si ribella, finendo per coinvolgere i suoi datori di lavoro, l'allenatore di baseball (un ex-yakuza), e alcuni compagni di gioco. Quando i gangster aggrediscono l'allenatore, si reca con un amico ad Okinawa, per cercare una pistola. Lì incontra uno yakuza fallito e pazzo, che lo aiuterà.

Commento

Al suo secondo film, Kitano ha già le idee chiare, e lo stile registico e la poetica si possono dire già perfettamente formati. Sono presenti in questa pellicola, nella loro forma più "pura" e sincera, tutti gli elementi che, nelle opere seguenti, hanno decretato il successo del regista all'estero: il gioco e la spiaggia, così come lo scenario floreale e mortifero, saranno infatti ripresi in Sonatine e Hana-bi, mentre il rapporto di Masaki con la fidanzata, descritto con tenerezza e discrezione rari, rimanda al successivo Ano natsu ichiban shizukana umi. Come praticamente tutti i film di Kitano, Boling point narra la fine di una storia più che la storia stessa, il punto di arrivo di un percorso che ormai non può più essere mutato. Questo sembra esprimere il volto apatico e inespressivo del protagonista, impassibile nei confronti del proprio destino come se vedesse la vita che gli scorre davanti (la partita di baseball) con gli occhi rivolti alla morte. La totale assenza di musiche d'accompagnamento (Kitano ha affermato di aver voluto inserire una colonna sonora jazz, ma ci ha rinunciato a causa dei costi dei diritti), non toglie pathos ad un'opera apparentemente gelida nella sua beffarda crudeltà. Al contrario, Kitano è tanto più commovente quando è silenzioso, e tanto più doloroso quando si mantiene a distanza da ciò che rappresenta. Tra le pieghe di una rappresentazione fortemente stilizzata, dei giochi di pieno e vuoto, silenzio e rumore, campo e controcampo, causa ed effetto, non mancano un'acre ironia e una voglia di trasgredire deliberatamente le regole. (giacomo)

Giudizio: ***1/2


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