Il mosaico del mondo occidentale, attorno al 5° sec., subisce un rinnovamento dovuto a maestranze e suggerimenti tecnici provenienti dallOriente e dallAsia Minore, con centro in Antiochia e, successivamente, a Bisanzio.
In Italia linflusso bizantino è alquanto debole nei riguardi dei mosaici paleocristiani di Roma, molto forte è, invece, in quelli di Ravenna che vanno dalla metà del 5° sec., alla 2° metà del 6°. Evidente è il trapasso dalle tendenze paleocristiane ( Mausoleo di Galla Placidia, Battistero degli Ortodossi ) allo stile puramente bizantino.
Questultimo si esplica con un forte simbolismo, con la stilizzazione delle figure, spazi astratti ed un forte cromatismo. Inoltre presenta spesso temi religiosi intrecciati con quelli politici. I colori più usati per simboleggiare il divino sono: loro per il Paradiso, il bianco per la Verità, il verde per la Speranza, il rosso per la Fede.
Con questi caratteri
il mosaico bizantino si diffonde in tutto lambiente ortodosso, ne sono
esempi: la Chiesa della Dormizione di Nicea ( 8°- 9° sec ), S. Irene a Costantinopoli,
S. Sofia a Salonicco, S. Sofia a Costantinopoli, la Chiesa della Vergine di
Pharos. Ma dopo il 13° sec., e non solo per motivi economici, anche in oriente
si afferma la tecnica dellaffresco, quindi il mosaico accusa una battuta
di arresto.