MOSAICI ELLENISTICI E ROMANI
Come forma darte, però
vera e propria, il mosaico la diventa nel periodo ellenistico, in cui si vuole emulare la
pittura. Allo scopo nacquero artigiani specializzati, che incominciarono a tagliare pezzi
di marmo di forme e colori prestabiliti. Sin dal 3° secolo avanti Cristo, il centro
produttivo fu loriente ellenistico, in città come Pergamo ed Alessandria, ma dal
2° sec. a. c. in poi, questa tecnica rappresentativa dilagò nel mondo romano. In esso si
distinguono vari tipi di mosaico, ed ossia:
OPUS TASSELLATUM: cubetti di pietra o marmo disposti con regolarità; è il tipo
più semplice.
OPUS SECTILE: schegge di marmo tagliate a forma di rettangolo, di diverse
dimensioni; usato più che altro per fregi ornamentali.
OPUS VERMICOLATUM: costituito da piccole tessere disposte in modo ondulato,
imitando, così, opere di pittura.Tipico esempio è la battaglia di Isso .
In età imperiale la decorazione a mosaico dei pavimenti, se nei tipi
precedenti non li copriva del tutto, ora è estesa a tutta la superficie calpestabile,
inoltre si diffonde anche il mosaico parietale; OPUS MUSIVUM: mosaico applicato
sulle pareti, formato da tessere di pasta di vetro. Per la sua realizzazione
interagiscono, in un primo momento il PICTOR IMAGINARIUS ( lideatore della
rappresentazione ), interviene, poi, il PICTOR PARIETARIUS ( riportava
il disegno sulla parete ), in ultimo il PICTOR MUSIVARIUS ( fissava le tessere
sullimpasto ). Lesempio maggiore è costituito dai mosaici di Piazza
Armerina, risalenti al 3° e 4° secolo, con una estensione complessiva di 3500
mq.