La fine degli anni ‘80

A partire dalla metà degli anni ’80, si apre una fase di recessione nell’impegno calcistico dei JFS.

Una fase di recessione dovuta da una parte al fatto che molti componenti del team, con l’inevitabile avanzare degli anni, si sono, nell’ordine, laureati, sposati ed hanno cominciato a lavorare, quasi tutti lontano da Sapri e, dall’altra alla nefasta e prepotente  affermazione del calcetto, il patetico calcio a 5,  che in quegli anni  ha preso il posto del tradizionale ma più impegnativo calcio a 11 nelle preferenze dell’Italia pallonara.

 Tra il calcio ed il calcetto c’è una differenza abissale, come tra un dipinto originale di un grande pittore e la sua riproduzione in cartolina.

Il calcio è come un bel romanzo, fatto di scatti, dribbling, lanci lunghi e traversoni, il calcetto è come un compito di ragioneria, tutto passaggetti   e rimpalli.

Certo una partita di calcetto è più facile da organizzare, bastano solo 10 persone e c’è una maggiore disponibilità  di campi, ma la bellezza di una fuga sull’ala o di un calcio di punizione dal limite dell’aria di rigore è un piacere che una partita di calcetto non potrà mai offrire.

 Il calcio è come un brano di musica  jazz, articolato e  imprevedibile, il calcetto è una canzonetta di musica leggera, monotona e  ripetitiva; il calcio è come un film di Wim Wenders, affascinante e misterioso, il calcetto è al massimo una fiction di Canale 5, lenta e noiosa,   il calcio è come una passeggiata in montagna in cui si possono vedere  e disegnare scenari variegati, il calcetto è come un fugace giro per compere in un  supermarket dove si vedono sempre e solo gli stessi prodotti.

 Ciò nonostante il calcetto, a partire dagli anni ’80 ha preso il sopravvento e tale sciagurata “malattia” ha colpito, in quel periodo, anche i JFS.

 Così le sfide del sabato, in quel periodo,  si spostarono in un campetto del consorzio “le Ginestre”, sopra Villammare,  ed in altri campi di fortuna trovati qua e la, prima  di stabilizzarsi in una nuova struttura sportiva costruita, all’inizio degli anni ’90,  lungo il litorale tra Sapri e Villammare.