Lo
schema di gioco
Jimmy’s friends adotta uno schema di gioco molto flessibile che si adatta alle caratteristiche dell’avversario e, soprattutto, degli elementi schierati in campo.
Lo
schema base è un 4-4-2 che, solitamente, viene
rispettato per 5 – 10 minuti (anche se in una partita lo si è mantenuto per
ben 23 minuti) prima di trasformarsi, in prima battuta in un 3-5-2,
con Tufano che è il primo ad abbandonare
la difesa per andar a cercar gloria a centrocampo (senza che nessuno, beninteso,
lo rimpiazzi nel pur non secondario ruolo di libero),
e successivamente si sfilacci in un 3 – 4- -3, con Russomando che scala
in attacco, 2 – 4 – 4 e progressivamente evolve
in un 1-1-1-1-1-1-1-1-1-1, vale a dire ognuno per cazzi suoi e agli
avversari Dio ci pensa.
Questa
flessibilità estrema è anche figlia di un gestione allegra della squadra, in
cui il pugno del calciatore allenatore Lello Festa non sempre si impone con la
necessaria autorità, ma è anche l’elemento caratterizzante di una squadra
sostanzialmente anarchica, in cui ciascuno fa quello che ha voglia di fare, una
sorta di metodo Montessori applicato agli adulti, l’espressione estrema di un
calcio libertario che non si vuole
imbrigliare in moduli rigidi e in
schemi fissi.
D’altronde
il punto di forza dei JFS non è il modulo ma lo spogliatoio.