Oscar Van Heek presenta un film prodotto dalla Oscar Production e diretto da Eleanor Yule, BLINDED, con Peter Mullan, Jodhi May, Anders W. Berthelsen, Phyllida Law, Samantha Bond



GIUDIZIO DEL PUBBLICO...

9/10

CONCORRENTE AL TAORMINA FILM FESTIVAL 2004

 

LA TRAMA
Angoscia. Questo avrebbe potuto essere il sottotitolo di questo film. Perché Blinded fin dall'inizio è un film tetro, lento, in cui la tensione non si allenta mai.
Siamo in un podere isolato in Scozia, la fattoria dei Black (nome evocativo?), dove non batte mai il sole e il fango inghiotte tutte le cose. Nella casa vivono il burbero Francis (un inquietante Peter Mullan), la vecchia madre Bella e l'enigmatica moglie di lui, Rachel.
Francis è cieco da entrambi gli occhi e probabilmente l'incidente, causato (non si sa se volontariamente o involontariamente) dalla moglie alcuni anni prima, ha contribuito a inasprire il suo carattere. Un bel giorno arriva alla fattoria Mike, un giovane danese in cerca di lavoro che, attratto da Rachel, decide di fermarsi ed entrare a far parte della strana comunità. Ma la situazione in breve precipita: Francis accortosi dell'attrazione erotica che la moglie prova per il nuovo arrivato, minaccia e aggredisce i due. Naturalmente ci scapperà il morto, poi seguiranno momenti di angoscia e numerosi colpi di scena.

Francesca Onorati per Filmup.it


BLINDED: LA CRITICA
Diciamo che questo film, in concorso al Festival di Taormina come Opera Prima, meriterebbe di vincere il premio. Eleonore Yule dimostra dimestichezza sia con la sceneggiatura che con la cinepresa e realizza un thriller interessante, condito da incubi e premonizioni, che a tratti sembra evocare le atmosfere di Lezioni di piano.
La Yule mette una cura particolare nell'approfondimento psicologico dei personaggi: Francis uomo intelligentissimo, costretto a vivere nel buio, nella solitudine, nell'aridità d'animo (in una scena getta a terra tutti libri che non potrà più leggere), nella gelosia per il rivale più giovane; Mike, che nasconde un passato misterioso da cui è in fuga e che fino alla fine ci lascerà in dubbio sulla sua vera identità; la vecchia madre, malata di cuore, dedita completamente alla cura della casa e al figlio handicappato; e infine Rachel, che persi i genitori quando era molto giovane, ha trovato nei Black una nuova famiglia e il primo e unico uomo della sua vita, nei confronti del quale nutre una soggezione e una sottomissione che non coincidono perfettamente con il vero amore coniugale. È interessante come i fragili equilibri della piccola comunità vengano sconvolti per una pulsione erotica sconosciuta e incontenibile e come ancora una volta a Eros, si accompagni l'immancabile Thanatos. Splendida la fotografia.

Francesca Onorati per Filmup.it

 

 

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