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Mercoledì 8/1/2003

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Le amministrazioni dei nove comuni costieri hanno presentato al prefetto le misure di sicurezza per la popolazione
Costa vibonese, un piano per affrontare l'emergenza

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VIBO VALENTIA – Un piano per fronteggiare gli effetti dell'onda anomala sulla costa vibonese. L'hanno messo a punto i sindaci dei nove comuni della fascia costiera del Vibonese che potrebbero essere interessati al fenomeno. Stato di preallerta sul quale interviene in modo critico Giuseppe Tassi (Ds), coordinatore dell'associazione “Aprile” di Vibo Valentia. Dopo qualche nota polemica nei confronti del direttore della protezione civile – «la Calabria non si trova in Nuova Zelanda, ma neppure nel Corno d'Africa» – Tassi ritiene che, sabato sera, la situazione sia stata gestita con «pressapochismo» generando panico tra la gente. Per questo pretende che si facciano le «scuse ai calabresi». Inoltre l'esponente diesse pone una serie di interrogativi sulle modalità con cui il preallarme è stato diramato e chiede di sapere, tra l'altro, «quali sono i reali rischi per le nostre coste». Ieri, intanto, nella prefettura di Vibo Valentia si è svolto un altro vertice, nel corso del quale ogni sindaco ha presentato al prefetto di Vibo Gianfranco Casilli la propria programmazione. In pratica i vari piani (riguardano Vibo Valentia, Pizzo, Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea, Ricadi, Nicotera e Joppolo) seguono in linea generale le disposizioni impartite dal direttore del dipartimento di protezione civile. A scopo cautelativo è stata disposta la momentanea chiusura dell'Istituto Nautico a Pizzo. Le differenze, tra l'uno e l'altro piano, consistono nel numero di abitanti che potrebbero rimanere coinvolti, nell'individuazione del punto dove farli convergere e nel sistema scelto per le segnalazioni in caso di allarme. Più semplicemente, se a Stromboli dovessero verificarsi rilevanti crolli di materiale in mare con la conseguente formazione dell'onda anomala, nelle frazioni marine di Vibo Valentia (Vibo Marina, Bivona e Portosalvo) lo stato di allerta sarà segnalato dai lunghi suoni emessi dalle sirene dell'Italcementi e del Nuovo Pignone. Altri comuni, invece, hanno optato per le campane delle chiese. Ogni centro, inoltre, ha individuato un punto di raccolta (per Vibo è il campo sportivo di Vibo Marina dove è stato allestito il Centro operativo comunale), oppure zone sicure che si trovano oltre cinque metri sul livello del mare. Per essere al sicuro, infatti, basterà porsi a quest'altezza. Ragion per cui il problema, relativamente alle persone, non si pone per alcuni comuni (quale Briatico, Parghelia, Zambrone e Joppolo) i quali però devono fronteggiare eventuali danni a immobili per le vacanze e imbarcazioni. Quasi analoga la situazione a Tropea dove lo stato preallerta interessa solo gli abitanti della marina. Ma, la nota cittadina turistica del Vibonese, in questi giorni è diventata una sorta di “finestra” sullo Stromboli. Dal belvedere (villetta del cannone) posto sullo strambiombo che sovrasta la chiesa dell'Isola, infatti, nei giorni e nelle nottate particolarmente tersi si riesce a vedere lo Stromboli in piena attività. Tant'è che sabato sera, mentre da Scilla (Reggio Calabria) al fiume Noce (Cosenza) la gente fuggiva in preda al panico, a Tropea nessuno è scappato. Qualcuno della marina ha preferito spostarsi sulla collina, fatto sta che molti tropeani e non si sono piazzati al belvedere con gli occhi puntati verso il mare in attesa dell'eventuale e spettacolare onda anomala.

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