Le
amministrazioni dei nove comuni costieri hanno
presentato al prefetto le misure di sicurezza per la
popolazione
Costa vibonese, un piano per affrontare
l'emergenza
Marialucia Conistabile
VIBO VALENTIA – Un piano per
fronteggiare gli effetti dell'onda anomala sulla costa
vibonese. L'hanno messo a punto i sindaci dei nove
comuni della fascia costiera del Vibonese che potrebbero
essere interessati al fenomeno. Stato di preallerta sul
quale interviene in modo critico Giuseppe Tassi (Ds),
coordinatore dell'associazione “Aprile” di Vibo
Valentia. Dopo qualche nota polemica nei confronti del
direttore della protezione civile – «la Calabria non
si trova in Nuova Zelanda, ma neppure nel Corno d'Africa»
– Tassi ritiene che, sabato sera, la situazione sia
stata gestita con «pressapochismo» generando panico
tra la gente. Per questo pretende che si facciano le «scuse
ai calabresi». Inoltre l'esponente diesse pone una
serie di interrogativi sulle modalità con cui il
preallarme è stato diramato e chiede di sapere, tra
l'altro, «quali sono i reali rischi per le nostre coste».
Ieri, intanto, nella prefettura di Vibo Valentia si è
svolto un altro vertice, nel corso del quale ogni
sindaco ha presentato al prefetto di Vibo Gianfranco
Casilli la propria programmazione. In pratica i vari
piani (riguardano Vibo Valentia, Pizzo, Briatico,
Zambrone, Parghelia, Tropea, Ricadi, Nicotera e Joppolo)
seguono in linea generale le disposizioni impartite dal
direttore del dipartimento di protezione civile. A scopo
cautelativo è stata disposta la momentanea chiusura
dell'Istituto Nautico a Pizzo. Le differenze, tra l'uno
e l'altro piano, consistono nel numero di abitanti che
potrebbero rimanere coinvolti, nell'individuazione del
punto dove farli convergere e nel sistema scelto per le
segnalazioni in caso di allarme. Più semplicemente, se
a Stromboli dovessero verificarsi rilevanti crolli di
materiale in mare con la conseguente formazione
dell'onda anomala, nelle frazioni marine di Vibo
Valentia (Vibo Marina, Bivona e Portosalvo) lo stato di
allerta sarà segnalato dai lunghi suoni emessi dalle
sirene dell'Italcementi e del Nuovo Pignone. Altri
comuni, invece, hanno optato per le campane delle
chiese. Ogni centro, inoltre, ha individuato un punto di
raccolta (per Vibo è il campo sportivo di Vibo Marina
dove è stato allestito il Centro operativo comunale),
oppure zone sicure che si trovano oltre cinque metri sul
livello del mare. Per essere al sicuro, infatti, basterà
porsi a quest'altezza. Ragion per cui il problema,
relativamente alle persone, non si pone per alcuni
comuni (quale Briatico, Parghelia, Zambrone e Joppolo) i
quali però devono fronteggiare eventuali danni a
immobili per le vacanze e imbarcazioni. Quasi analoga la
situazione a Tropea dove lo stato preallerta interessa
solo gli abitanti della marina. Ma, la nota cittadina
turistica del Vibonese, in questi giorni è diventata
una sorta di “finestra” sullo Stromboli. Dal
belvedere (villetta del cannone) posto sullo strambiombo
che sovrasta la chiesa dell'Isola, infatti, nei giorni e
nelle nottate particolarmente tersi si riesce a vedere
lo Stromboli in piena attività. Tant'è che sabato
sera, mentre da Scilla (Reggio Calabria) al fiume Noce
(Cosenza) la gente fuggiva in preda al panico, a Tropea
nessuno è scappato. Qualcuno della marina ha preferito
spostarsi sulla collina, fatto sta che molti tropeani e
non si sono piazzati al belvedere con gli occhi puntati
verso il mare in attesa dell'eventuale e spettacolare
onda anomala.
|