Joppolo - L'imponente
massa di terra mista ad enormi macigni, che dallo scorso gennaio ostruisce
la strada provinciale 522 nel tratto compreso tra Coccorino e Joppolo, sta
per essere rimossa. La Provincia ha appaltato i lavori ad una ditta
specializzata che da qualche giorno sta cercando di mettere in sicurezza
tutto il costone che scende a strapiombo sul mare.
L'evento, stranamente, anziché generare la soddisfazione nella
collettività, ha dato il via ad un crescente malumore, che potrebbe
sfociare, stando agli esiti di una assemblea pubblica, in aperte
manifestazioni di protesta. Raccontiamo i fatti.
Nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, una volta adottate tutte le
misure di sicurezza necessarie per evitare danni alle persone, si è fatto
ricorso all'esplosivo per aiutare una parte della collina ritenuta
instabile a venir giù. Una motovedetta della capitaneria controllava lo
specchio d'acqua interessato per tenere lontani dalla zona pescatori ed
imbarcazioni, mentre i carabinieri si preoccupavano di non fare arrivare a
distanza pericolosa i soliti curiosi. Poi, con macchine fotografiche e
videocamere amatoriali puntate, la tensione dell'attesa, il botto, il
sopralluogo dei tecnici per accertare i risultati. A questo punto la
verità imbocca due diverse strade. Secondo i tecnici della Provincia
l'esplosione avrebbe determinato gli effetti previsti, mentre della stessa
opinione non sono i cittadini che hanno assistito all'operazione filmando
e fotografando ogni cosa.
A parere di costoro, la carica di tritolo fatta esplodere non solo non
avrebbe ottenuto nessun risultato, ma avrebbe determinato solo il crollo
di un limitato fronte basso della montagna accentuando il rischio
che possa franare tutta la zona alta ormai resa più debole. Da qui le
reazioni della gente e l'assemblea che domenica sera, a Coccorino,
presenti tecnici locali, amministratori ed operatori turistici e
commercianti, ha dato sfogo a manifestazioni di dissenso. I lavori in
corso, in sostanza, sarebbero solo un precario rimedio che non
scongiurerebbe, in alcun modo, il pericolo di nuove frane. "Stanno
spendendo centinaia di milioni - ha affermato Gaetano Preiti, operatore
turistico - ma non hanno risolto niente. Ora per l'ennesima volta,
sistemeranno le gabbie metalliche, ma la pericolosità della strada
rimarrà intatta. Saremo ancora costretti a percorrere la stradina che si
snoda a metà del costone e lungo la quale non passa giorno che non si
verifichi un incidente". Dalla percorribilità della 522 dipende, in
gran parte, l'economia locale che trova nel turismo l'unico punto di
riferimento. Ma ci sono anche altri problemi. "L'anno prossimo -
sostiene uno dei partecipanti all'assemblea - gli alunni di Coccorino
saranno tutti iscritti a Ricadi. Non possiamo mettere a rischio la vita
dei nostri figli obbligando lo scuolabus ad un percorso interminabile e
pericoloso per salire sino a monte Poro e, poi, scendere sino alle scuole
di Joppolo".
Da più parti vengono denunciati incompetenze tecniche, sperpero di denaro
pubblico, mancato rispetto degli impegni assunti da parte dei politici. Un
appello viene lanciato anche all'assessore provinciale ai Lavori Pubblici,
perché voglia convincersi che il tratto Coccorino-Joppolo, nell'avvio dei
lavori per l'ammodernamento della 522, merita la precedenza assoluta
rispetto ad altre realtà. "Siamo esasperati - ribadisce l'assessore
comunale Biagio Zappia - perché l'economia è in ginocchio, i disagi sono
notevoli e la viabilità è a rischio costante. Si sta sottovalutando
tutto il problema e, se sarà necessario, porteremo in piazza la nostra
rabbia".
Pino Brosio 13.05.2003
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