Gazzetta del Sud
 
Vibo e Crotone - Provincia (Martedì 13 Maggio 2003)

Oggetto: Joppolo - A Coccorino si ribellano per i lavori sulla Ss 522 - I cittadini minacciano di scendere in piazza.

Joppolo - L'imponente massa di terra mista ad enormi macigni, che dallo scorso gennaio ostruisce la strada provinciale 522 nel tratto compreso tra Coccorino e Joppolo, sta per essere rimossa. La Provincia ha appaltato i lavori ad una ditta specializzata che da qualche giorno sta cercando di mettere in sicurezza tutto il costone che scende a strapiombo sul mare.
L'evento, stranamente, anziché generare la soddisfazione nella collettività, ha dato il via ad un crescente malumore, che potrebbe sfociare, stando agli esiti di una assemblea pubblica, in aperte manifestazioni di protesta. Raccontiamo i fatti.
Nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, una volta adottate tutte le misure di sicurezza necessarie per evitare danni alle persone, si è fatto ricorso all'esplosivo per aiutare una parte della collina ritenuta instabile a venir giù. Una motovedetta della capitaneria controllava lo specchio d'acqua interessato per tenere lontani dalla zona pescatori ed imbarcazioni, mentre i carabinieri si preoccupavano di non fare arrivare a distanza pericolosa i soliti curiosi. Poi, con macchine fotografiche e videocamere amatoriali puntate, la tensione dell'attesa, il botto, il sopralluogo dei tecnici per accertare i risultati. A questo punto la verità imbocca due diverse strade. Secondo i tecnici della Provincia l'esplosione avrebbe determinato gli effetti previsti, mentre della stessa opinione non sono i cittadini che hanno assistito all'operazione filmando e fotografando ogni cosa.
A parere di costoro, la carica di tritolo fatta esplodere non solo non avrebbe ottenuto nessun risultato, ma avrebbe determinato solo il crollo di un limitato fronte basso  della montagna accentuando il rischio che possa franare tutta la zona alta ormai resa più debole. Da qui le reazioni della gente e l'assemblea che domenica sera, a Coccorino, presenti tecnici locali, amministratori ed operatori turistici e commercianti, ha dato sfogo a manifestazioni di dissenso. I lavori in corso, in sostanza, sarebbero solo un precario rimedio che non scongiurerebbe, in alcun modo, il pericolo di nuove frane. "Stanno spendendo centinaia di milioni - ha affermato Gaetano Preiti, operatore turistico - ma non hanno risolto niente. Ora per l'ennesima volta, sistemeranno le gabbie metalliche, ma la pericolosità della strada rimarrà intatta. Saremo ancora costretti a percorrere la stradina che si snoda a metà del costone e lungo la quale non passa giorno che non si verifichi un incidente". Dalla percorribilità della 522 dipende, in gran parte, l'economia locale che trova nel turismo l'unico punto di riferimento. Ma ci sono anche altri problemi. "L'anno prossimo - sostiene uno dei partecipanti all'assemblea - gli alunni di Coccorino saranno tutti iscritti a Ricadi. Non possiamo mettere a rischio la vita dei nostri figli obbligando lo scuolabus ad un percorso interminabile e pericoloso per salire sino a monte Poro e, poi, scendere sino alle scuole di Joppolo".
Da più parti vengono denunciati incompetenze tecniche, sperpero di denaro pubblico, mancato rispetto degli impegni assunti da parte dei politici. Un appello viene lanciato anche all'assessore provinciale ai Lavori Pubblici, perché voglia convincersi che il tratto Coccorino-Joppolo, nell'avvio dei lavori per l'ammodernamento della 522, merita la precedenza assoluta rispetto ad altre realtà. "Siamo esasperati - ribadisce l'assessore comunale Biagio Zappia - perché l'economia è in ginocchio, i disagi sono notevoli e la viabilità è a rischio costante. Si sta sottovalutando tutto il problema e, se sarà necessario, porteremo in piazza la nostra rabbia".


Pino Brosio 13.05.2003


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