Censimento di Joppolo (1859)
 
 (Massimo Periotto)
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Il censimento del 1859 è stati ripreso nella sua forma originale dal libro
" IL REGNO DELLE DUE SICILIE" - Distretto di Monteleone di Calabria
- Opera dedicata alla Maestà di FERDINANDO II - 1859 -,
ristampato a cura della Provincia di Vibo Valentia nel 1996.
Queste notizie tanto accuratamente e coscienziosamente raccolte ed esposte sopra ben dodici paesi fra grandi e piccoli che costituiscono l'intero Circondario di Nicotera, sono dovute al ch. signor Cavaliere Canonico D. Vincenzo Brancia.
(Le note numerate sono parte integrante del libro)
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1) Abitato
 
L'abitato, diviso ne' quartieri S. Sebastiano all'Est, Borgo al Sud-Est, Lanzieri al Sud, Terra all'Ovest, ed Olmo al Nord, offre a prima vista un meschino villaggio posto ai piedi del Monte Poro, all'altezza di due in trecento piedi sul livello del mare, ed in tale situazione, che I raggi del sole vi giungono un'ora e mezzo circa più tardi di Nicotera. Gode intanto di aere molto sano e di bella prospettiva sul mare.
Non ha palazzi di sorta: le case offrono quasi tutte una sola stanza terranea, ed un'altra superiore divisa da un solaio: pochissime hanno più di due stanze, e tra queste primeggia quella dell'Economo Curato che ne ha cinque: nella mancanza totale di libri in cui trovasi Joppolo, è un conforto il rinvenire in essa una piccola libreria di 400 volumi circa.
Non vi ha luogo propriamente pubblico. La casa del Comune che si tiene in affitto, consistente in due stanze superiori ed una terranea per la Guardia urbana, è ben tenuta; ordinato vedesi l'archivio Comunale, e vi abbiamo trovato anche pochi libri.
La Chiesa dedicata a S. Sisto, rifatta dopo il terremoto del 1783, e meglio ridotta a spese del Comune nell'anno 1840, ha quattro altarini, oltre il maggiore. Niun pregio artistico, ma si vede molto decentemente tenuta, del che vuol darsi lode all'attuale Economo Curato D. Giuseppe Vecchio.
Un'altra chiesetta dedicata all'Addolorata, s'incontra nel quartiere che nomasi Olmo -
Non vi sono botteghe, nè taverne, solo un botteghino di generi di privativa. Attingono l'acqua a 50 passi fuori l'abitato.
Nel suddetto Quartiere l'Olmo, gli abitanti sogliono convenire come in piazza.
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2) Agiatezza
 
L’agiatezza è proporzionata alla condizione degli abitanti; la proprietà de’ più ricchi massai di Joppolo va da’ mille a’ cinque mila ducati.
Il pauperismo nel suo vero senso è sconosciuto; poiché ciascuno si adopera a procurarsi il sostentamento con le proprie fatiche.
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3) Antico suggello Comunale
 
Il suggello di che usava ab antico l'Università di Joppolo, presentava tre porte, una grande nel mezzo, e due laterali più piccole, e sopra una torre fiancheggiata da due rami di olmi, che escono dai lati della porta di mezzo.
Intorno aveva la seguente iscrizione: FEDELIS. ANTIC. VNIVERSITAS TERRE JOPPOLAE 1755
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4) Avvenimenti memorabili
 
Nel 1850, nel luogo che chiamano Linasi, avvenne una subita scossa tale, che al gagliardo tremito del suolo franarono circa cento tomolate di terreno piantate di vari alberi, e precipuamente di fichi e di ulivi; de' quali nella voragine ove precipitarono, non si è trovato vestigio di sorta; ma spicciò fuori una nuova scaturigine di acqua.
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5) Chiesa di Joppolo e Libri Parrocchiali
 
La Chiesa di Joppolo, che antichissima tradizione, come abbiam detto, vuole essere stata eretta da un'Archimandita; in proseguo di tempo, avendo perduto la sedia archimandritale, passò sotto la giurisdizione dell'Arcivescovo di Reggio, dal quale tuttora dipende.
Consultando poi I libri parrocchiali dei nati e de' morti, dall'anno 1605 al 1607 si osservano questi atti firmati da un Antonio Grillo Cappellano Curato per Monsignor Illustrissimo Arcivescovo di Reggio nella Curata di S. Sisto.
- Nell'anno 1650 Antonio Grillo si noma Rettore della Chiesa Parrocchiale.
- Nell'anno 1703 Il Curato Demetrio Papi sottoscrive da Parroco;
e dal 1710 al 1737 Antonio Pascale si dà il titolo di Arciprete.
Da quest'ultima epoca adunque si ha certezza che la Chiesa di Joppolo incominciò ad essere arcipretale.
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6) Commercio
 
Non vi è commercio di sorta, e la marina di Joppolo vedesi nuda di barche: in essa in primavera sogliono andare a diporto I Nicoteresi.
I mezzi di trasporto sono pochi asini, e le donne portano pesi sulla testa.
- La conformazione del territorio, nella massima parte, non si presta per strade rotabili. -
Sarebbe desiderabile che si tenesse in maggior pregio le Api dalle quali ritrar potrebbe Joppolo utilissimi prodotti: nel passato secolo questa industria vi prosperava; non così ora. Dai pochi alveari esistenti si raccoglie non più che un cantajo e mezzo di miele di ottima qualità.
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7) Estensione del territorio
 
L'estensione del territorio, giusta la ricapitolazione dello Stato di sezione di Joppolo e di Cuccurino, conta tomoli 324, 3[8 e 7[64 di prima Classe, tom. 230, 6[8 e 7[10 di seconda Classe, e tom. 328, 6[8 e 3[10 di terza Classe.
- Secondo il Catasto provvisorio il totale generale della rendita imponibile di ogni natura somma a ducati 20198,26, 6[10.
La rendita comunale, conforme lo stato discusso per l'anno 1856, è di ducati 690, 30
- In questa somma è compresa quella dei dazii in ducati 642, 74
- Il contributo fondiario è di lire 1025,51.
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8) False credenze
 
Si crede al mal occhio, e per preservarsene o liberarsene, si adoperano le fumigazioni d'incenso e frusti di palma e di ulivi che si benedicono in Chiesa nella Domenica delle Palme; e questi preservativi si applicano benanche agli animali, e fino agli alberi; cosicchè se un contadino vede a mo' di esempio il suo pero carico di frutta, per non essere preso dal mal occhio, tosto lo suffumiga.
Ed è curioso il sentire da quella buona gente raccontare gli effetti portentosi di tali suffumigi.
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9) Fenomeni naturali
 
Di quandi in quando, massime nell'està, nelle valli e ne' burroni la terra con grande scoppio si apre,e dà uscita a vene d'acqua.
- Nel mare, in pochissima lontananza dal lido, nel luogo detto Savuto, le barche trovano impedimento a passare quando deve avvenire mal tempo di mare; in questo luogo, come dicesi, si ode un certo rumorio.
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10) Feste
 
Con quelle solennità che permette la condizione della Terra di cui parliamo, si celebrano, oltre le già citate feste di S. Sisto e di S. Antonio di Padova, anche quella della Vergine Addolorata nella terza Domenica di settembre, e quella del Corpus Domini. In occasione poi della Definizione del dogma dell'Immacolato Concepimento di Maria, si è introdotta anche la festa dell'Immacolata.
Il popolo in queste feste, dopo aver mangiato bene e bevuto meglio, adunandosi in diverse case al suono della zampogna e di un'altro rustico strumento detto Lira, balla e canta per tutta la notte che segue il dì della festa.
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11) Industria e manifattura
 
Consistendo quasi tutta la popolazione di questo Comune in agricoltori, l'industria manifatturiera può ben dirsi che sia nulla; occupandosi gli uomini esclusivamente de' lavori campestri, ne' quali, come dicemmo, sono industriosissimi, e le donne in filare il lino, e tesserne tele ordinarie, che usano per camice e vestito: altre, massime in Cuccurino, Cuccurinello e Caroniti filano la lana, di che tessono dell'albagio detto volgarmente abbrascio pel vestire dei pecorai, che debbono colle mandre frequentare I pascoli di Monte Poro.
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12) Letteratura popolare
 
Nulla vi ha di caratteristico.
Le canzoni sono le medesime che corrono nel Circondario a cui il Comune appartiene.
I Joppolesi si distinguono nel parlare per un certo accento alquanto aspro, che ritrae molto dal canto.
Il più delle volte usano parlare in persona prima di numero plurale. Infatti se t''ncontri con uno di Joppolo e lo domandi: dove vai? senti risponderti: viditi, jamu a Nicotera - vedete, andiamo a Nicotera.
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13) Malattie dominanti
 
Le malattie che di quando in quando si fanno sentire, ma di rado vi prendon piede, sono le febbri terzane, le quali si sviluppano nell'età e massime nel tempo in cui si macere e si maciulla il lino. Rare volte si chiama il medico: ordinariamente gli abitanti si curano da loro medesimi.
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14) Popolazione

La popolazione dell'intero Comune in questo anno 1855 offre un totale di 2751 anime, delle quali Joppolo ne ha 1018, Cuccurino 500, Cuccurinello 610, e 623 Caroniti, siccome si rileva dal seguente statino, nel quale le rispettive popolazioni di queste piccole Terre sono distinte per condizioni naturali e civili.
 
Condizioni naturali
Adulti
Maschi Femm.
Conjugati
Maschi Femm.
Vedovi
Maschi Femm.
Celibi
Maschi Femm.
Dalla Nascita agli anni 14 Totale
Joppolo
Cuccurino
Cuccurinello
Caroniti
190
92
102
200
209
93
03
132
209
99
130
149
209
107
145
100
21
7
8
12
50
10
12
25
157
100
130
191
261
100
120
140
130
102
100
213
1018
500
610
623
Condizioni Civili Possidenti Contadini e pastori Impiegati Preti Artigiani
Celibi
Maschi Femm.
2751
Joppolo
Cuccurino
Cuccurinello
Caroniti
250
90
50
57 (a)
632
300
482
551
02
-
-
-
02
03
-
1
10
20
7
2
5
4
3
4
6
6
3
3
2593
a) - Per possidenti nella massima parte si intendono coloro che hanno una casuccia fabbricata di fango cretoso ridotto con arte a pezzi quadrilunghi induriti al sole, ed una moggiata e più di terreno. In Joppolo non vi sono illegittimi: emigrati due.
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15) Prodotti della pastorizia
 
* Cacio pezze 1300 circa, del peso ognuna di once 52, corrispondenti a circa venti cantaja.
* Lana pese 280 (ogni pesa di rot. 5)
* Ricotte che si vendono dentro piccolissime fiscelle per un grano l'una, e pesano circa once 6, dando approssimativamente un prodotto di ducati 200 annui.
Di ciò che avanza al consumo degli abitanti del Comune, parte si estrae dai vetturiali della Piana, e parte s'importa nel mercato di Nicotera dalle donne di Joppolo, le quali col poco denaro che ne traggono comprano tutto quello di che abbisognano.
 
Indicazione Joppolo Cuccurino Cuccurinello Caroniti Totale
Bovi
Vacche
Cavalli
Muli
Asini
Pecore
Capre
Majali per industria
Pollami
Colombaje
50
200
2
2
10
1050
350
400
800
2
40
230
3
-
24
1300
300
700
800
-
I pochi animali di ogni genere in questo piccolo villaggio sono compresi fra quelli che si notano a Cuccurino. 12
-
-
-
10
-
-
-
400
-
102
430
5
2
44
2350
750
1100
2000
2
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16) Prodotti di agricoltura
 
I prodotti approssimativi dell'agricoltura, dell'alboricoltura e pastorizia sono notati ne' seguenti specchietti:
 
Grano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 
Granone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 
Orzo . . . . . . . . . . . . . . . . .  . . . . . 
Avena . . . . . . . . . . . . . . . .  . . . . . 
Fave . . . . . . . . . . . . . . . . .  . . . . . 
Favette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 
Ceci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Lenticchie . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Faggiuoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Pisello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Patate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Fichi . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . .
Mandorle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Giugiole . . . . . . . . . . . . . . .  . . . . .
Ghiande . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Vino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Lino . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . 
tom.
"
"
"
"
"
"
"
"
"
rot.
"
"
"
"
salme
pese
3100
200
800
400
120
80
40
80
96
20
70
300
15
200
500 (a)
15 (b)
450
a) - Si noti che nel secolo passato vi esisteva la così detta Foresta, grandissimo querceto appartenente al Principe di Scilla, che fu distrutto verso l'anno 1821 per farne carboni.
-
b) - Scarsissimo ricolto a causa della malattia che devasta le uve. Ordinariamente se ne raccoglievano salme 300.
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17) Produzioni spontanee
 
Minearologiche, Botaniche, e Zoologiche. Sono generalmente le medesime di quelle notate per Nicotera.
Vi ha buone argille, delle quali si fabbricano tegole e mattoni; e ad un quarto di miglio di distanza dal paese, in luogo che nomano l'Incenso, si osserva una contrada ove il terreno è sempre umido e salso (1); nel tenimento poi di Cuccurino sono piccolissime paludi salse lontane dal mare circa cinquecento passi, ad un livello alto dal medesimo per 200 palmi circa.
E' da notare che l'erbe di quella parte del Monte Poro che sovrasta a queste piccole lagune salse, sono sapide; e gode rinomanza il cacio del Monte Poro, appunto perché riesce saporoso, ed un po piccante. - Vi ha pure una fontana detta Giudice, che scaturisce acqua salmastra. - 
In altra contrada di Joppolo sono miniere di sale.
- In particolar modo si fa la caccia alla lepre, della volpe e delle pernici, che si prendono a preferenza vive co' lacci, facendo uso del richiamo.

1) - Anche nel Comune di Limbadi, in luogo detto Gagnoffo rinviensi suolo salso.
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18) Qualità fisiche
 
Come gli uomini, così le donne sono di regolare conformazione e di giusta statura.
Parecchi uomini e non poche donne del villaggio di Caroniti, che sogliono vivere lunghi anni, si distinguono per atletica complessione.
Ordinariamente la capellatura è nera o di color castagno, di rado bionda.
E' a lamentare che taluni padri, volendo eludere la legge della coscrizione, uniscano in matrimonio I loro figli non appena giunti alla pubertà legale.
Dobbiamo pur dire che l'igiene si trascura: comunemente si cibano di pane di grano misto col granone, di legumi, e di verdure.
Ne' giorni che vogliono solennizzare mangiano i maccheroni dalle loro donne lavorati a mano, detti perciò di casa, misti con ceci.
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19) Qualità intellettuali
 
I Joppolesi sono perspicaci, ma trascuratissima è l'istruzione e pochissimi sanno leggere e scrivere: forse non più di 12.
La scuola primaria conta ordinariamente non più che cinque fanciulli, e nell'inverno otto.
Maggiore istruzione trovasi in Cuccurino: ove la scuola primaria è frequentata da circa venti fanciulli; e il numero di quelli che sanno leggere e scrivere è maggiore d'assai di quello de' Joppolesi, anche perché vi sono persone civili.
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20) Qualità morali
 
La moralità che si osserva negli abitanti di Joppolo in generale è piuttosto buona: essi sono per lo più docili, umili ed ossequiosi: inclinano un po al vino ed avvinazzati si danno a smodate allegrie e ad una garrulità nojosa.
Sono appassionati per le feste; e si distinguono pel rispetto ai loro genitori, e per scambievoli cortesie. Vero progresso morale poi si ravvisa nell'essersi di molto moderato nel popolo quello spirito di risentimento che per lo innanzi era causa perenne di risse e omicidii.
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21) Qualità religiose
 
Molto rispetto ha il popolo per la Religione, e mostra devozione assai fervente soprattutto verso il Protettore S. Sisto II, Papa.
Si solennizza pure in Joppolo il dì di S. Antonio, come fosse festivo per doppio precetto; non manca la frequenza dei Sacramenti.
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22) Rimedi ragionevoli
 
Nelle febbri intermittenti usano il camedrio unito alla centaura minore ed alla corteccia e radice del prugno selvatico detto volgarmente terignolara: nella risipola usano il fior di sambuco, la camomilla ed il fiore di malva, e per purgarsi talora mangiano il seme di ricino.
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23) Rimedi stravaganti
 
Quando I bambini ed I fanciulli di ambo I sessi dan segno di aver vermi, tosto la madre prende un lungo filo di lino, vi fa nodi in gran numero, e poscia tagliandoli con la forbice ad uno ad uno, li gitta in un bicchiere di acqua, che fa bere al suo malato figliolo, persuasa di dargli un'acqua antelmintica efficacissima.
Non v'è donna Joppolese che non vi decanti I prodigi di quest'acqua.
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24) Schizzo geologico
 
In questo Comune all'osservatore geologo si offre il sollevamento Nord-Ovest del Monte Poro formato di rocce granitico-porfirico-arenarie miste di grossi macigni, che a quando a quando franano per interne scosse, dopo le quali vengon fuori scaturigini di acque negli adjacenti valloni.
Nel Sud-Est incontransi, come in filoni, ammassamenti granitici, e brecce; e per tutto il resto del territorio massi tufacei a varii strati, marne compatte e sfogliate, pietre dure di color ferrigno, ciottoli calcarei, brecce, sabbie, argille ec. Ec.
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25) Storia antica e moderna
 
Sin oggi gli storici calabri non hanno saputo dar certa conoscenza della fondazione di Joppolo.
Il Barrio si contenta solo di dedurre tal nome da Diopolis, ossia Jovis Civitas.
Filadelfo Mugnos vuole che sia stato fondato da un certo Artemidoro Joppolo, il quale greco e chiarissimo capitano (giusta le sue parole), avendo ottenuto il possesso di alcune ville da Re Carlo II, vi edificò un castello, che dal suo cognome fu detto Joppolo, e si vidde in poco di tempo ingrandito pel concorso di molti abitanti. Questo scrittore fonda la sua opinione sull'autorità di Falcone Beneventano e di un Giovan Luca Tertellio, citando del primo un libro sulle origini delle città e luoghi del regno ec. E del secondo una descrizione del nostro Reame. Anzi di quest'ultimo trascrive le seguenti note: Joppolus oppidum ab Artemidoro Joppolo strenuo milite grecae nationis fuit conditus anno Domini circiter 1300, regnante serenissimo Rege Carolo II (1)
Noi non ci faremo a dar giudizio di critica storica: solo vogliamo notare che questo Tertellio è autore ignoto, e che Falcone Beneventano visse molto prima del secolo XIV, né compose il Libro di cui parla il Mugnos; il quale da taluni si ritiene come poco veritiero, anzi dal Senato Palermitano fu dichiarata mentitore (2).
Perciò, se mal non ci apponghiamo, vogliamo meglio credere coll'Aceti, che Joppolo sia di epoca anteriore a quella voluta dal Mugnos, e che vi sia stato un Artemidoro Barone del luogo, ha potuto questi prendere il cognome dal nome del paese di cui era signore.
Intanto essendoci noi recato in Joppolo, gli abitanti ci mostrarono alcune monete trovate ne' ruderi dell'antica castello, alcune delle quali, consultando la descrizione della XXVII Dissertazione sulle antichità Italiane del Muratori, abbiamo verificato appartenere alla zecca di Carlo I, Conte di Provenza
- In fine, seguendo le congetture del citato Aceti, si potrebbe ammettere l'Archimandrita in Joppolo nei tempi in cui Nicotera aveva il suo Vescovo, cioè innanzi al secolo IX.
Questa Archimandrita di Joppolo poi è da ricordare, che aveva giurisdizione sopra Melochio e Melochiello, Cuccurino e Cuccurinello.
I Villaggi che formarono prima l'università e poi il Comune, furono, nel passato, Cuccurino e Cuccurinello. Nell'anno 1807, Cuccurino, che nel 1344 ritroviamo feudo di Michele Cattone di Sicilia (3) era stato elevato a grado di Comune, separato da Joppolo.
Verso l'anno 1822 per aumentarne la popolazione, si è aggiunto il Villaggio di Caroniti, che apparteneva a Nicotera.

1) - Teatro Genealogico delle famiglie nobili di Sicilia Parte II, Art. Joppolo.
2) - Michele Giustiniano: Lettere memorabili Vol. 1 e Giuseppe Campanile - Notizie di nobiltà, nella lettera dedicatoria.
3) - Vedi Fiore T.1. Art. Cuccorino. 
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26) Suolo
 
Il suolo nell'accennato modo conformato, abbenchè sia pietroso, e solo aratorio in poca parte, pure è fertilissimo; al che contribuisce pur molto l'industria degli agricoltori, i quali cogli stessi strumenti che adoperansi ne' paesi circonvicini, rendono proficui luoghi scoscesi e quasi impraticabili.
Dalla loro industre operosità, e dal clima ripeter si deve che quel suolo produca cereali, ortaggi e frutta squisite e primaticce; ed è meraviglioso il veder sorgere dalle fessure delle rupi querce maestose e secolari.
Hanno quegli abitanti in pregio il concime, ed operano il sovescio dei lupini e delle favette per rinfrancare I campi.
I varii scoscendimenti sono divisi da valloni, ne' quali scorrono rivoli di limpidissime acque, che nelle piogge s'ingrossano in torrenti dannosissimi alle campagne.
Curiosa particolarità, e degna di analitico esame offre uno di questi Valloni, quello sottostante all'Ovest di Joppolo: esso non porta acque, ma invece vi si vede scorrere una melma arenaria bianca, che si avanza frammista a macigni verso la marina, ove in varii tempi ha devastato una estesa ed ubertosa pianura coperta di vigneti, di giardini di aranci e limoni, e di orti diversi (1).
Questa melma è fertile, ed I Joppolesi quando possono coltivarla, con molta industria ne traggono profitto seminandovi per lo più fagiuoli. Avviene però alle volte che non possono farne raccolta pel sopraggiungere di novelle piene.

1) Lo attesta il Barrio, oltre ad una lunga tradizione.
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27) Topografia e aspetto del paese
 
Comune di terza Classe, terzo ed ultimo del Cincondario di Nicotera, per la parte amministrativa e giudiziaria ha le dipendenze medesime di Nicotera.
Non così per la parte ecclesiastica: la sua chiesa parrocchiale, sede un tempo di una Archimandrita, appartiene all'Arcidiocesi di Reggio, dalla qual Capitale della prima Calabria ulteriore e sede dell'Arcivescovo, dista miglia 46 circa.
Confina al Nord col Comune di Spilinga e ne dista miglia sette; al Sud ha il mar Tirreno, dalle cui sponde è lontano poco più di mezzo miglio; all'Ovest col Comune di Ricadi dal quale dista miglia sei, ed all'Est con Nicotera distante miglia cinque in sei.
Dista poi dal Capoluogo del Distretto, da quello della Provincia ec. All'istesso modo di Nicotera, salvo trascurabili differenze....
Tutto il tenimento di questo Comune, offre due distinte contrade, una orientale, occidentale l'altra, divise dal frangente Nord-Ovest del Monte Poro.
Nella prima poco dal mare lontana, veggonsi pittoresche balze, le quali da vicino offrono uno spettacolo sublime per meravigliosi dirupi, per rocce precipitose, e per burroni orribilissimi, il cui intuito risveglia nel riguardante il concetto di una forza infinita operatrice nel tempo e nello spazio. Nel suo assieme poi, essendo qua e là coperta di querce, di mandolrli, di giuggioli, di susini, di fichi, di peri e di viti, presenta una veduta veramente incantevole.
Quivi l'orizzonte è ristrettissimo verso il Nord-Est, allargasi alcun poco dall'Est al Sud, dal Sud all'Ovest il raggio visuale si allunga progressivamente sino a 45 miglia in circa, avendo in prospettiva l'Aspromonte, la fine degli Appennini, e la Sicilia. Questa parte che costituisce propriamente il tenimento di Joppolo è al coperto dei venti di settentrione e di levante, ed è esposta a quelli di mezzogiorno e di libeccio.
La seconda contrada meno estesa della prima, con più largo orizzonte, meno montuosa, e perciò meglio atta alla coltivazione de' cereali, contenendo terreni semipiani e parcamente coperti di alberi, forma il tenimento di Cuccurino. I venti cui è esposta sono il ponente e il libeccio.
Il clima di Joppolo è mite e salubre: l'inverno potrebbe dirsi un prolungato autunno; e l'està, quantunque calda, pur talvolta il calore vien temperato nelle ore meridiane da un periodico venticello di maestro.
[indice]
28) Torre di Joppolo
 
Fuori l'abitato, a circa due miglia di distanza sulla costiera, si vede una Torre di forma rotonda, che dicesi volgarmente: La Torre di Joppolo, comunque sia in tenimento di Nicotera.
Essa è una di quelle, che Carlo V, a consiglio del Viceré D. Pietro di Toledo, fece costruire lungo il litorale del nostro reame, ch'è bagnato dal Tirreno, quando il Sultano Solimano II erasi poderosamente armato per molestare con scorrerie I nostri luoghi (1).
I castellani che la presidiavano stipendiati dal paese avevano il carico di stare alle vedette contro I corsari, e di dare avviso di qualsiasi arrivo con segnalazioni fatte con fuochi, di notte, e mediante staffette a cavallo, di giorno.
Aveva un cannone del calibro di 18 coll'impresa della Terra, e coll'epigrafe Joppolo: esso fu preso da alcuni lancioni inglesi nel tempo dell'occupazione militare, quando (prestando fede al quel che ci narrano gli abitanti) si era quivi armata una lancia dal Governo dell'occupazione medesima.

1) - Vedi il ch. Matteo Camera: Storia della città e costiera di Amalfi, fol. 286. Opera pregevolissima e di polso; e Giannone: Ist. Civ. Del regno ec. Tom. 9 lib. 32, pag. 311. Ediz. Dei classici Italiani.
[indice]
29) Tradizioni popolari
 
Varie memorie si narrano dai vecchi, delle quali talune son dalla storia confermate.
Dicesi p.e. che la Chiesa di Joppolo abbia avuto il suo Archimandrita, e che sia stata Abazia greca; che v'era anticamente un Convento di basiliani di rito greco, e precisamente nel luogo ove sino al passato secolo, lungi dall'abitato un quarto di miglio all'incirca, vedevasi un romitaggio con chiesetta sotto il titolo di S. Maria degli Angeli, abbandonato poi e distrutto dalle ingiurie del tempo, massime dopo la morte disgraziata del romito fr. Angelo da Capistrano, avvenuta verso l'anno 1756;
che Joppolo aveva un castello, al quale stava attaccata la Chiesa matrice, e quivi presso un quartiere posto in linea trasversale, cinto di mura con due porte, l'una detta porta dell'Olmo sita sotto il castello con ponte a levatoio, l'altra verso ponente con piccola torre a lato; che il castello era ben armato, tanto che fece valida resistenza a varie incursioni barbare; e che in una scorreria di nemici, dal soprastante Calafatone, che vuolsi patria di S. Gennaro Martire, si vide prodigiosamente apparire il Santo in atto di respingere I Barbari, I quali si disponevano ad assaltare Joppolo per depredarlo.
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30) Uomini distinti
 
Giusta gli storici Calabri possiamo registrare I seguenti:
Agostino Nifo, il quale nacque dalla famiglia dei Baroni del luogo circa l'anno 1473. Questi per studii fatti dapprima in Tropea, e poscia in Padova, divenne celebre filosofo e medico, sicchè meritò di professare filosofia e medicina in Napoli ed in Pisa, ove ebbe lucri ed onori. Non fù ignoto a Mecenate de' Dotti Leone X, anzi questi nel 15 giugno 1521 gli conferì il titolo di Conte Palatino, e gli concesse moltissimi altri onori e privilegi. Scrisse quaranta e più opere; per le quali ebbe stima e lode dai dotti contemporanei. Morì in Sessa sotto il pontificato di Paolo III, e fu elogiato pubblicamente dal suo chiaro discepolo Monsignor Galeazzo Florimonte, di cui è l'epitaffio che si legge nella Chiesa de' Padri Predicatori, nella detta città di Sessa (1).
Vincenzo Nifo, fratello di Agostino, secondo Elia d'Amato, fu monaco distinto dell'Ordine dei Predicatori, reputato per dottrina: ebbe pubblica cattedra in Salerno nel secolo XVI.

1) - Non dobbiam tacere che l'onore di aver dato I natali a questo grand'uomo è stato a Joppolo contrastato con vivissime dispute letterarie fra' Scrittori Calabresi, ed altri che lo vollero nato in Sessa. Pare anzi che uno di quest'ultimi, Tommaso de Masi, abbia con ragioni poggiate sopra monumenti innegabili rivendicata a quest'ultima città simile gloria.
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31) Usi e costumi
 
Niuna particolarità da notare ne' costumi e nel vestire de' Joppolesi; solo diremo che nell'aver prole, si suole fra le donne intavolare futuro matrimonio dei loro neonati; cosicché quando l'amica va a far visita all'amica puerpera, al primo entrare, in luogo di salutarla, comincia tutta lieta e festevole a dire: - Il Signore ha provveduto il mio figliolo di bella moglie; sia sempre ringraziato. - 
Vi ha di più: anche nel tempo della gravidanza l'una amica augura all'altra un figliuolo o una figliola per la sua bimba o pel suo bimbo.
Quando poi una giovinetta raggiunge l'età necessaria per maritarsi, ed I genitori trovansi commodi per effettuare il matrimonio, la madre lega al grembiale della giovinetta una fittuccia rossa, che scenda per circa due palmi al di sotto della cintura dalla parte di dietro, e questo nastro si porta sin dopo I primi giorni del seguito matrimonio.
E lo sposo anch'esso porta nel frattempo piccolo nastro rosso nella parte posteriore della cintura de' calzoni.
Vogliam pure notare il ballo in uso, che è alquanto caratteristico. Esso continua per lo più al suono di zampogna, con movimenti piuttosto regolari, e con atteggiamenti vezzosamente grotteschi; si anima con salti e giri diversi cambiando postura e vicenda; e termina in una rozzamente scherzevole gara fra I due ballanti di chi può far cadere l'altro, scontrandosi sconciamente con le spalle, ed urtandosi in quell'attitudine co' calcagni con una spezie di salterello.
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32) Villaggi di Joppolo
 
CUCCURINO, o Coccorino.
Questo villaggio come abbiamo già accennato, è parte quasi integrante del Comune di Joppolo, di cui forma la contrada occidentale. Oltre a ciò che se ne'è detto parlando di Joppolo, possiamo aggiungere che soffrì, al pari di Joppolo stesso, molti e serii danni in occasione de' tremuoti del 1783.
La sua popolazione sommava, nel principio di questo secolo, a 900 anime; ma il Giustiniani che ne ha tramandato questa notizia, non ci dà a conoscere se in questa cifra era compresa puranche la popolazione di Cuccurinello, di cui non ha alcuna menzione a parte.
Attualmente come abbiam fatto osservare, sono in Cuccurino 710 abitanti, ed in Cuccurinello 850; che riuniti danno la cifra di 1560. Ammettendo quindi che I 900 abitanti indicati dal Giustiniani siano la cifra complessiva de' due villaggi, si sarebbe in mezzo secolo aumentata la popolazione di essi di 660 individui.
L'agricoltura e la pastorizia sono l'unica occupazione di questi abitanti. Non occorre dire che I medesimi hanno co' Joppolesi comuni tutte le notizie per questi esposte.

CARONITI.
Su questo villaggio, che il Giustiniani riporta come Casale di Nicotera (e lo fu veramente siccome abbiam detto), attribuendogli ne' principi del presente secolo, epoca in cui egli scriveva, una popolazione di 330 anime, nulla abbiamo a dire che non sia comune con tutti I finora descritti paesi e villaggi.
Ora la sua popolazione ascende a 1163 abitanti; vale a dire che in mezzo secolo si è quasi triplicata.
E posto in sito montuoso: vi si gode buona aria, e gli abitanti sono in genere addetti all'agricoltura ed alla pastorizia, I cui prodotti sono compresi negli statini riportati nella Monografia di Joppolo, dal quale Caroniti dipende per la parte amministrativa ec. Pel dippiù vedi quanto se ne'è detto appunto in detta Monografia.
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