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Feudatari proprietari del Castello di Joppolo
dal 1400 al 1862
 (Massimo Periotto)
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Estratto, nella sua forma originale, dal documento "JOPPOLO"
della Biblioteca Comunale di Nicotera
Autore: Prof. Ernesto Gligora


Joppolo per quanto è a nostra notizia, fu sempre la terra dell'università del suo nome: e con questa appartenne in feudo a:
 

- Artemidoro Joppolo, sia stato, o pur no, fondatore del paese,

- Peleo,

- Gio:- Artemidoro, e

- Peleo: tutti della stessa famiglia Joppolo, quest'ultimo, militando a favor di Ludovico d'Angiò, si vide dal re Ladislao privato di Signoria, ed infelicemente se ne morì in Volterra nel 1406.

- Ottino Caracciolo. Cavaliere napolitano, e cancelliere del Regno di Sicilia (1). Per essere stato ribelle a Giovanna II, fu destituito dal Feudo, il quale venne concesso nel 12 settembre 1420 a:
 
Nota (1)  –  Costui, a titolo di feudo, possedeva anco in territorio di Nicotera un predio rustico detto de Joseph, oltre il casale di Coccorino. Ved. La nota seguente.
 
- Laucio de Sergio. Da Lipari, uomo nobile, e per la sua fedeltà ben affetto dalla Regina (2),
 
Nota (2) –  Registro della regina Gio: II, anno 1420.
 
- Covella Ruffo. Baronessa di Nicotera. L'ottenne dal Re Alfonso nel 1442 (3),
 
Nota (3)  –  Della Marra.
 
- Marino Marzano. Fu figlio ed erede di Covella suddetta,
 
- Domizio Nifo. Nobile tropeano, e valoroso guerriere. Essendo morto in Sessa, fu colà seppellito nella Chiesa di S. Domenica,
 
- Tommaso Calatacuth,
 
- Ettore Pignatelli. Duca di Monteleone. Ne fece acquisto dal Calatacuth nel 1506,
 
- Antonello Galluppi. Patrizio di Tropea. Lo possedè nel fine del secolo XVI (4),
 
Nota (4)  –  Avati-Carbone: Per il Sedile chiuso di Portercole di Tropea, Nap. 1803.
 
- Orazio Mottola. Da Montelione. Se lo godeva verso la metà del secolo appresso (5). La famiglia di costui proseguì nel dominio (6) sin ad altro:
 
Nota (5)  –  Bisogni: Hipponii Historia, Neap. 1710, prima ediz. – Il Fiore tralasciò I baroni da noi riportati nei num. 5, 6, 12, e 13, e forse con errore ascrisse alcuno che non avrà avuto dominio.
Nota (6)  –  Relazione a S. Limina del 1740.
 
- Orazio Mottola. Marchese di Amato. Questi vendè il feudo a:
 
- Giorgio Melicrinis. Di nobile famiglia della Città di Pizzo. Giorgio ne fece compera il 9 luglio 1767; ed avendo ottenuto regio assenso il 30 gennaio 1768, venne dichiarato legittimo possessore a 31 maggio dell'anno appresso,
 
- Francesco-Saverio Melecrinis. Primogenito del Giorgio. Nel 1772 l'ebbe per cessione dal padre; e l'assenso regio, che ottenne il 24 agosto dello stesso anno, fu registrato ne' quinternoni il 26 marzo 1773,
 
- Gio:- Battista Melecrinis. Primogenito del Francesco-Saverio. Se lo godeva allorché venne sanzionata la legge eversiva alla feudalità.
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