Alpe Turinetto (TO)

veduta del Monte Soglio

29/08/2002

prima parte

Le baite dell'Alpe Turinetto ospitano un gruppo di timide pecore che, involontariamente spaventate, iniziano a salire sul pendio. Rimasti soli ci si prepara alla discesa: con un po' di attenzione per via dei numerosi tornanti e della pendenza, si arriva di nuovo al bivio di Case Ciochet. Questa volta si prosegue a destra, quindi a sinistra per Case Borello, quando si evita per poco un frontale con un "maiale di montagna" sbucato fuori all'improvviso! Dopo qualche reciproco  grugnito di commiato, si passa un cortile mal tenuto e un piccolo ruscello: qui si scende per il sentiero tra le 2 baite di sinistra: scalini e un grosso ciocco costringono a far a piedi i 200 metri fino al Malone (930 m). Il passaggio è facilitato da una lastra di cemento, ma l'acqua, accresciuta dalle copiose piogge recenti, costringe ad uno scomodo guado scalzi del fiume.

 

Superato anche questo ostacolo, si risale la sterrata sbucando davanti ad un bel leone.. naif dipinto su una edicola: siamo arrivati a Case Piccat (965 m) e alla strada asfaltata che riporta a Corio dal versante ovest. Qui i nomi di alcune borgate ricordano lo scontro con le truppe napoleoniche: a case Briancot i francesi furono catturati, a Case Piccat impiccati, mentre a Ritornato lasciarono al ritorno un loro presidio. La facile discesa passa quindi per Ritornato: in una grotta nei pressi la tradizione locale voleva abitasse l' Om Servaj, l'uomo selvatico (uno yeti nostrano, anche se qui sembra fosse più saggio che selvaggio).

 

Si passa quindi per Sant'Antonio: nel portico della cappella di origine romanica si scorge di nuovo quel "maiale selvatico" a fianco di Sant'Antonio abate (che lo usava per curare la peste); accanto una Madonna contornata da 'mostruosi' angeli contemplativi (testa con ali, senza corpo). Si rientra in Corio, si supera nuovamente la rotonda, ma al semaforo si gira a sinistra scendendo al Ponte Picca, XV sec., per l'ultimo spuntino.

Ci si avvia quindi sulla strada del ritorno: si prosegue sino a San Giacomo, dove si gira a destra per arrivare in Rocca Canavese, accolti dai ruderi del castello: costruito dai Marchesi del Monferrato nell'XI sec., sarebbe stato collegato a quello di Corio da un cunicolo sotterraneo (lungo 5 km!). In via Umberto (a sinistra dopo la curva) c'è il tempo per fare un salto alla chiesa di Santa Croce (appartenuta ai Battuti già incontrati a Corio): l'aspetto laico dell'esterno nasconde interessanti affreschi del XV sec., purtroppo lasciati troppo a lungo all'incuria e bisognosi di restauro. A fianco un arco gotico tiene traccia del ricetto (e forse di un altro castello), mentre una pietra architrave con croce potenziata (da  altre croci sui bracci) ricorda il mistero delle incisioni rupestri (più volte incontrati nei tours, tra cui S.Elisabetta-Mares).

Alla scenografica piazza si gira a destra per la strada che passa da Barbania (paese di Bernardino Drovetti, artefice del Museo Egizio di Torino), Front, Rivarossa, e di nuovo Lombardore e da qui l'ultimo tratto per Chivasso.

 
La scheda

pietra con croce potenziata (Rocca Canavese)

Chivasso - S.Benigno - Lombardore -  Riserva Naturale delle Vaude - [Ceretti] - Vauda Canavese Superiore - Buretta - Benne - Corio, + Madonna dei Battuti, + parrocchiale, Ponte Molino dell'Avvocato - Gamba - Case Frorio - Pian d'Audi - Case Ciochet - Fraschei - Alpe La Soglia - Alpe Turinetto

Km 54.9 in 3h 54', media 14.1 km/h, max 61 km/h

 

Alpe Turinetto - Alpe La Soglia - Fraschei - Case Ciochet - Case Borello, guado Malone - Case Piccat - Ritornato - S.Antonio, + S.Antonio - Corio, Ponte Picca - Molinera - Ceresa - S.Giacomo - Rocca Canavese, ruderi castello, + S.Croce - Perrero - Barbania - Front - Grange - Rivarossa - Lombardore - S.Benigno - Chivasso  

 

Km 113.9 in 6h 33', media 17.4 Km/h, max 61 km/h.


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