Il kayak marino, che cos'è.

Il kayak si distingue dalla canoa perchè mentre quest'ultima è aperta, il kayak è accessibile da un pozzetto che poi viene chiuso con un paraspruzzi. pozz.jpg (33875 byte)

Ora, al kayak vengono sempre associate immagini di piccoli gusci che si rovesciano continuamente in fiumi freddissimi, condotti da superequipaggiati atleti.

No, il kayak da mare è un' altra cosa, perchè...

cata1.jpg (19744 byte) ..si pagaia lentamente sotto costa, talvolta a pochi metri dalla scogliera per gustarsi tutti gli anfratti più suggestivi, entrare in piccole caverne, ripararsi in piccole spiagge inaccessibili. Non è nella filosofia del trekking marino fare le distanze o i colpi al minuto, ma godersi il mare nel modo più puro e rilassante.
...in un buon kayak da mare ci sono due gavoni stagni a prua e a poppa che, oltre a renderlo inaffondabile, consentono di caricare il necessario per stare fuori più giorni in autonomia: è la caratteristica più affascinante del kayak da mare, stare fuori una settimana, in piena libertà con tutto l'occorrente a bordo. Gavone.jpg (37460 byte)

 

...per tenere la rotta in mare il kayak è lungo e chigliato a prua e a poppa (il mio è 4, 23 mt.), mentre al centro è largo e panciuto, quindi non si rovescia a meno che uno non si butti o prenda deliberatamente un frangente (grossino almeno) di traverso.
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Caratteristiche.

I kayak in commercio sono costruiti in PVC o in vetroresina.

Il PVC costa poco, ma è un materiale a termine, nel senso che con il sole, l'aria e le sollecitazioni si deforma, prima o poi. La deformazione può renderlo inadatto alla navigazione o comunque ne può far scadere di molto le prestazioni. Resiste bene agli urti e ai graffi, però, ed è facilmente riciclabile.

Il vetroresina è più costoso ma in alternativa è praticamente eterno. Sicuramente dopo l'uso si graffia, si scolorisce, ma la forma rimane quella. Si rompe più facilmente del PVC, però, sinceramente, bisogna dire che per un uso normale romperlo è veramente difficile. Per rompere o fare un buco in uno scafo simile bisogna essere presi da un frangente e sbattuti  di peso su una scogliera, vale a dire bisogna essere incoscienti. Insomma, io sono per il vetroresina.

Un discorso merita il colore; è importante che stacchi bene dal colore del mare per ragioni di visibilità, rosso, giallo, bianco, sono i migliori. Sconsiglio il verde e i colori marini. Sono belli ma non si vedono. Da escludere il viola, ma questo è un gusto personale dovuto alla mia fede juventina.

Il kayak da mare, come tutte le barche, è frutto di un compromesso fra le sue varie misure possibili, a seconda delle prestazioni che si vuole fornisca; tuttavia alcune caratteristiche non devono mancare: deve essere sufficientemente chigliato da tenere la rotta, deve essere sufficientemente lungo da permettere alla pancia di essere sufficientemente larga da dare sufficiente stabilità. Chiaro? be', quando si va in kayak il mare si prende sempre di traverso, tutt'al più di tre quarti, quindi ci deve essere sempre in acqua sufficiente chiglia da farlo andare dritto, e sufficiente pancia per non sentirsi come in equilibrio su un tronco e compromettere il godimento della navigazione.


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