Percorso n. 6

Promontorio del Gargano: Vieste - Cala di Campi


Il calcare è una creatura del mare; durante milioni di anni il pulviscolo marino formato dagli scheletri calcarei di un'infinità di animali microscopici si deposita sul fondo, millimetro dopo millimetro fino a formare strati che possono raggiungere lo spessore di migliaia di metri. Poi il mare si ritira, oppure scompare, oppure da qualche parte, in profondità, la crosta terrestre si ncurva, si innalza e e in qualche milione di anni li fa emergere e li porta in alto, anche fino a diventare montagne e colline, come le Dolomiti, o come il Gargano.

Il Gargano è un grande zoccolo calcareo proteso nell'Adriatico, modellato dal vento e dall'acqua. La roccia calcarea è facilmente erodibile e il mare ci sbatte contro per milioni e milioni di anni. In alcuni punti la roccia è meno compatta, è più debole, oppure il mare lì picchia con più forza, e allora si formano buche, incavi che diventano grotte, archi, cupole, con dentro il mare. Con la costanza e la pazienza dei tempi geologici si forma una costa che è un incanto, piena di grotte una più bella dell'altra, con più entrate, con la spiaggia dentro, con le finestre, con gli archi. Passano milioni di anni e quando il tutto è pronto a puntino, arriviamo noi  con il kayak.
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Sono andato sul Gargano una settimana con l'intenzione di vedermele tutte queste meraviglie; purtroppo il maltempo mi ha permesso una sola uscita e anche breve. Metto qui di seguito un breve commento del percorso fatto e molte foto, giusto per dare un'idea. La prossima estate spero di avere più fortuna.

 

Come arrivare. Località centrale del Gargano è Vieste. Dall'autostrada bisogna uscire a Lèsina e poi farsi tutta la costa godendosi il paesaggio. Il Gargano è l'unico luogo in Italia, credo, dove, ai piedi del gradino calcareo, si trovi vegetazione di brughiera (quella che in Scozia chiamano "moor"). E' ben visibile nella parte meridionale, ma anche ai lati della Strada a Scorrimento Veloce del Gargano, che si imbocca per arrivare a Peschici. Poi si costeggia su e giù godendosi la vista della ampie falcature di sabbia e delle scogliere. La zona delle grotte comincia cinque chilometri a sud di Vieste. Ci sono camping dovunque, molti direttamente sul mare, un paio in particolare, secondo me, sono piazzati in zona molto utile, ma  non ho intenzione di fare pubblicità gratis.


Condizioni. Qui il vento spettina davvero, e bisogna stare attenti. Il Nord-est arriva in modo indiavolato e fa il mare grosso, lo scirocco fa l'effetto di un asciugacapelli acceso sulla crapa, è impressionante perchè quando soffia davvero si vede una caligine che sembra umido e invece è sabbia. Siccome il promontorio è orientato verso sud-est ci sarà sempre un lato riparato anche con il vento, però prudenza, prudenza e ancora prudenza.


Percorso. Sono entrato in acqua alle cinque di mattina da una spiaggia a sud di Vieste, davanti all'isolotto della Chianca.

Perchè a quest'ora improba? datemi dello scemo ma volevo vedere l'alba in mare. Sì, perchè dove vivo io il sole nasce in collina e tramonta in mare, non avevo mai visto un'alba al contrario e volevo vedere l'effetto che fa. Quando ho messo la pagaia in acqua era ancora un po' buio, a est c'era l'ultima falce della luna calante, poi sopra il pianeta Mercurio e ancora sopra Venere, uno spettacolo fortunato perchè Mercurio è difficile da osservare, io l'ho visto solo due volte in vita mia. gar1.jpg (15712 byte)

Mi ero messo la muta ma mi sono accorto che in mare faceva caldo, dalla superficie dell'acqua venivano su delle bolle di aria caldo-umida che mi sono messo a sudare. Piuttosto che desrivere il percorso lascio la parola alle immagini qui sotto, che mi sembrano eloquenti anche se danno solo una pallida idea di quello che si può vedere e sentire.

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gar7.jpg (32377 byte) Passata la testa del Gargano sono arrivato alla baia di Campi dove ho fatto una sosta

Sono ripartito per proseguire, ma doppiando la punta sud della baia mi sono visto venire incontro un mare diverso. Hanno cominciato ad arrivare onde molto formate, e tangenziali alla costa, da Sud. Bello, ho pensato, si balla! poi mi sono accorto che stava entrando lo scirocco  e allora sono tornato indietro. E' stata una decisione saggia perchè di lì a poco è aumentato il moto ondoso e ho visto che a largo si formavano i primi frangenti. Stavo correndo davanti al vento, e dico correndo perchè con le onde completamente di poppa ho cominciato a planare come un overcraft. Una cosa assolutamente divertente, e mi sono chiesto cosa sarebbe successo se avessi dovuto fare la strada contraria. L'unico pericolo è quello di andare a sbattere, vale a dire, in queste condizioni, di farsi male e rompere il kayak: per prima cosa ci sono scogli affioranti che quando il mare ingrossa non si vedono, poi se un'onda prende davvero bene il kayak può portare per centinaia di metri senza che ci sia modo di uscire se non rovesciandosi o ingavonandosi nel tentativo di frenare per farsi passare; può anche succedere che un'onda ti prende e sembra piccola, poi cresce per la strada, diventa ripida e ti ritrovi ad andare a trenta all'ora contro la scogliera che sembrava lontana e invece si avvicina in modo inaspettato. Il mare di poppa è bello e divertente, ma è pericoloso. Comunque, tenendo sempre una rotta aperta, cioè che non intersecava in nessun punto la scogliera, in venti minuti ho fatto la strada di due ore e me ne sono tornato indietro. Gargano, ci rivedremo.

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L' "Archeddu"

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Dentro le grotte si trovano anche le spiagge

 

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Grotte e anfratti, un labirinto affascinante

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La luce rossa dell'alba dipinge il bianco del calcare all'interno di una grotta

 

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