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La celebre, drammatica immagine di Aldo Moro, statista democristiano prigioniero delle Brigate Rosse: con lui è visibile la stella a cinque punte con cui i terroristi firmavano le loro azioni e i loro volantini. Moro fu rapito a Roma il 16 marzo 1978 durante un agguato in cui rimasero uccisi gli uomini della sua scorta; il corpo dello statista fu ritrovato il 9 maggio successivo nel bagagliaio di un’auto parcheggiata in una via del centro. Il sequestro segnò il culmine dei cosiddetti "anni di piombo", durante i quali una serie di attentati dinamitardi, omicidi, ferimenti e sequestri ad opera di terroristi di destra e di sinistra contrassegnarono una fase politica di aspri conflitti sociali e di lotta politica, di irrigidimento dello stato e di intervento di forze eversive occulte, responsabili di quella che all’epoca venne denominata "strategia della tensione". A distanza di molti anni l’assassinio di Aldo Moro resta tuttavia una ferita aperta nel corpo vivo dell’Italia, e ancora oggi accende polemiche, sospetti, attribuzioni di colpa. |