Le Tegnue del Adriatico - Formazione
Gli studi sulle tegnue sono partiti nel 1965 a cura del Professor Antonio Stefanon, che si impegnò in prima
persona a raccogliere campioni da analizzare durante un lunghissimo ciclo di immersioni.
I risultati di queste ricerche, durate un trentennio, hanno portato alla identificazione di tre tipi di “tegnua”:
1) SPIAGGIA FOSSILE o BEACH ROCK (roccia di spiaggia) :
queste rocce sono tipiche di tutti i mari tropicali,
dalla Florida alla Tunisia, al Mar Rosso; solo che nel Mediterraneo, parte nord, non erano mai state trovate.
A partire dalla regressione wurmiana, l’alto adriatico era formato da una piana di tipo fluvio-lacustre
(lo stagnone!!) ;
durante il successivo scioglimento dei ghiacci, il mare invase questa pianura e si formarono delle spiagge con
una ridistribuzione dei sedimenti e la formazione di dune.
Il mare così giunse, circa 6000 anni fa, a 12 miglia da Venezia con una linea costiera a circa 25 metri sotto il
livello attuale del mare.
Con la seconda ingressione marina, circa 2000 anni fa, si ebbe la formazione delle lagune di Venezia, Jesolo e
Marano. Da questo momento inizia la sedimentazione attuale del Po.
2) SASSO BIOLOGICO:
tegnùe formate da organismi costruttori e incrostanti, una specie di “reef” costruito da alghe corallinacee,
briozoi, antozoi, serpulidi), che hanno formato stratificazioni successive conglobando resti di organismi morti e
detriti fino a creare formazioni di tipo roccioso.
3) TEGNUE SU AFFIORAMENTI METANIFERI :
sono dovute a emanazioni di metano che filtra dal fondo, si ossida a contatto con l’acqua, produce anidride
carbonica che a sua volta si combina col calcio e ne viene fuori il calcare che cementa e fa accrescere queste
rocce.
Capita spesso di vedere sottili fili di bolle uscire dalle rocce, e la presenza di giacimenti di metano al
largo di Chioggia è già stata accertata da prospezioni dell’Agip.
Foto e testi di Marco Costantini
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