Il Quartiere di Torrespaccata 

       
 

 

     

 

 

Denominazione  

Superficie Ha  Densità 31/12/99 ab/ha* Densità 31/12ab/ha*

Densità 31/12/01 ab/ha*  

Densità 31/12/02 ab/ha* Densità 31/12/03 ab/ha*
Torre Spaccata 488,26 28,43 28,33 28,40

28,16

28,09

 

Situato ai margini della città, occluso alle spalle dall’aeroporto di Centocelle, è un complesso residenziale realizzato negli anni 60 da ben 50 progettisti, articolati in 10 gruppi, sotto il coordinamento generale di Plinio Marconi e la committenza a diverse stazioni appaltanti (Iacp-INAIL-INCIS-INPS) per cui,  il nucleo originario, di 74 fabbricati, manca effettivamente di omogeneità: gli edifici sono sparsi  sul terreno senza una struttura organica e questo particolare lo fa rassomigliare poco ai quartieri popolari conferendogli, invece, un aspetto metropolitano.

Porta il nome di Torrespaccata perché gli deriva da quella torre medioevale semidistrutta che gli abitanti considerano come un nume tutelare, mentre la soprintendenza archeologica non le ha mai rivolto la dovuta attenzione, infatti è in uno stato di vistoso degrado.

Questo quartiere, dal punto di vista urbanistico, è splendido perché costruito in base ai canoni del piano regolatore del 1962 e quindi dotato di tutti i servizi primari; in esso si snodano strade larghe e asfaltate ed è pieno di verde, in parte attrezzato per i due grandi parchi pubblici e gli altri di dimensioni più ridotte; anche le abitazioni sono circondate da giardini ben curati che in primavera emanano profumi intensi.

Esso si estende, in lunghezza, tra la via Palmiro Togliatti e via di Torrespaccata; è raggiungibile dalla Casilina, imboccando più o meno al 15° Km, il vialone della Togliatti per poi svoltare sul viale dei Romanisti,

l’arteria principale che taglia a metà il quartiere in senso longitudinale.

Sulla destra, oltre il viale dei Romanisti, si estende un’enorme superficie che da poco è stata vincolata e quindi resa inaccessibile perché custodisce reperti archeologici scoperti per  caso durante un’escavazione fatta per altri motivi. Pare che vi sia, intatta, una parte consistente della celebre villa  “Elena”il cui nucleo centrale era situato nella vicina Centocelle, un popoloso quartiere che però non ha mai avuto nulla a che fare con questo perché praticamente isolati l’uno dall’altro dall’aeroporto che li delimita.

In ambiente politico, si dice che Torrespaccata fu fatta costruire da Fanfani

che emanò un’apposita legge per agevolare l’assegnazione di case, di edilizia economica e popolare, ai militari che, come tutori dell’ordine erano i più fedeli all’ex-mamma D.C. e questo, per fermare il voto rosso che veniva avanti dalle borgate, nate abusivamente al di là del raccordo. Successivamente , le altre abitazioni, ex IACP vennero assegnate al ceto impiegatizio, per lo più ministeriali.

Per la maggior parte i palazzi  non sono quegli orrendi alveari come in genere si crede quando si parla di periferia. Qui si ha molta cura della propria casa e degli spazi esterni, tanto che una volta questo quartiere veniva definito “Il giardino di Roma” e le prime abitazioni, sorte nella parte vecchia del quartiere, assomigliano a dei residence stile anglosassone.

Il contesto urbano di questo quartiere è comunque un’anomalia rispetto agli altri che, avendo storie socio-urbanistiche molto differenziate, hanno determinato un’eterogeneità nella composizione sociale rafforzando elementi di disagio, disgregazione e disomogeneità culturale. L’8° Municipio detiene, infatti, un primato negativo in termini di degrado ambientale perciò, come tessuto urbano, Torrespaccata si avvicina più alla realtà del X Municipio di cui fa parte politicamente nel senso che, durante le elezioni politiche, gli abitanti di Torrespaccata votano i suoi candidati.

Il fenomeno della negatività socio-culturale dell’8° Municipio è da ricondursi anche alla scarsa presenza di istituti secondari di secondo grado

 che sono l’anello di congiunzione tra la scuola dell’obbligo e gli studi universitari; in tutto il territorio se ne contano 6 di cui 3 sono qui a Torrespaccata: l’Istituto tecnico professionale “ Falcone”, l’Istituto per le arti grafiche “Castaldi”, l’Istituto tecnico per telecomunicazioni “Hertz”.

E’ da rilevare, inoltre, che la presenza della vicina seconda università di Torvergata ha un’adeguata ricaduta sul territorio che, proprio per questo motivo, è stato prescelto come diciannovesima centralità nel nuovo piano regolatore. Questo significa che sarà dotato di molti servizi, ma soprattutto di una viabilità scorrevole e di rapido accesso all’Università.

Già da qualche tempo a questa parte si avvertono dei cambiamenti; ai primi assegnatari delle case degli anni sessanta, stanno subentrando nuove famiglie, quindi assistiamo ad un progressivo rinnovamento del tessuto sociale ad opera di giovani coppie che stanno ridando vita al quartiere, considerato piuttosto spento per i residenti, per lo più della terza età.

Non a caso, infatti, il Centro-anziani, uno dei pochi luoghi di ritrovo, situato in via di Torrespaccata all’interno della struttura ex-Enaoli, è molto frequentato per le iniziative che vi si realizzano a getto continuo.

Questo quartiere, negli anni 80, fu tristemente noto per la furia delle Brigate rosse che il 9 dicembre colpirono il maresciallo Romiti, abitante  in via Cassioli. Quel giorno è rimasto immemorabile perché si sentì, per la prima volta, l’esigenza di stringersi in un abbraccio collettivo per cui tutti si ritrovarono a commentare l’episodio esternando rabbia e voglia di reagire, adunati nello slargo di viale dei Romanisti, il punto in cui oggi  si trova la nuova piazza. Qui, la vita associativa è molto carente; ognuno vive rintanato nella propria casa, a parte quelle famiglie che si stringono intorno alle due comunità parrocchiali ove si organizzano molte attività rivolte ai bambini, alle famiglie, agli anziani e alle fasce deboli.

Vantiamo anche una fornitissima biblioteca dove si realizzano progetti culturali, ma è frequentata, naturalmente dai pochi eletti che credono nel valore formativo della cultura e, per lo più, da studenti universitari che possono usufruire di uno spazio per dedicarsi allo studio e alla ricerca.

In certe giornate, col vento di ponente, l’aria è limpida, la luce entra nelle case con un tremore vivo infondendo un fascino che suscita immagini di interni familiari caldi come la luce del sole.

Di sera, invece, appena fa buio, è come se ci fosse il coprifuoco: non si incontra nessuno per le strade, c’è silenzio, solo le macchine che sfrecciano sul viale dei Romanisti fanno percepire la vita che pulsa.

Una delle poche occasioni di movimento da qualche anno a questa parte, si vive a Febbraio quando le scuole, tutt’insieme, organizzano la sfilata per le strade che fanno da quinta alla passerella dei costumi carnevaleschi. Divertente è il raggruppamento dei costumi “a tema”, così si materializzano abiti smontabili e giocosi su dame e cavalieri, su personaggi famosi, su fiabe e animali che ravvivano il quartiere. 

La gente attende il passaggio lungo i marciapiedi e lancia coriandoli in segno di partecipazione motivata alla festa collettiva.

Altra tradizione di indicibile intensità emotiva è la serenata che non sempre, comunque spesso, specialmente d’estate, si tiene alla promessa sposa solitamente la sera prima della cerimonia nuziale. E’ un’occasione di grande raduno sottostante l’abitazione della sposa: amici, parenti e conoscenti fanno cerchio intorno allo sposo, organizzatore della serenata, composta da canti appassionati  promettenti fedeltà.

E’ insomma, una forma leggera di promessa, talmente carica di originalità, da convincere che la musica è ancora il veicolo numero uno delle emozioni.

Questi episodi fanno capire che il desiderio di stare insieme è forte, ma non c’è l’opportunità di farlo.

Questo quartiere non ha mai avuto voce in capitolo proprio perché facente parte di un Municipio dove il boom dell’abusivismo ha causato problemi macroscopici, di ben altra portata, rispetto alle sue carenze ritenute marginali.

Oggi, dopo anni di lotta, siamo riusciti ad avere la piazza di quartiere costruita da un privato e che prevede la cessione di opere compensative come un grande parcheggio, il parco pubblico, la sistemazione del mercato ed altro. I lavori sono terminati, la piazza è stata inaugurata qualche giorno fa dal sindaco Veltroni e già acquisito l’aria di un luogo di ritrovo  che farà cambiare il volto a Torrespaccata, un quartiere bellissimo, ma freddo. 

 

(Questo scritto è parte di un capitolo più ampio del libro “ Brandelli di vita”  di Livia De Pietro)