Brian...
30
Giugno 2005
Che
dire, parole che sconvolgono, una vera e propria pioggia di macigni
quella proveniente dalle pagine dell'ultimo numero di GuitarWorld,
quello col nostro Brian in copertina, dove sfoggia una splendida "double-neck"
(k-14 in alto e k-7 in basso) usata durante le sessioni di Untouchables
e l'attuale look da dopo-conversione...c'è da dire che, sorvolando le
classiche affermazioni filtrate dalla carta stampata, i gossip che ne
derivano e tutto il contorno, questa che segue, nonostante la
straordinaria (e direi "spietata", per un koRnfan) lucidità
dimostrata, rimane cmq la univoca opinione di Brian, esclusivamente di
Brian, "ex chitarrista dei Korn". I Korn, se non
superficialmente, non si sono ancora esposti così tanto, al riguardo. A
parte qualche sporadico sassolino lanciato da Jonathan o James, non
sappiamo cosa realmente ne pensi, la BAND, di tutta questa storia. Buona
lettura.
LA VITA DI BRIAN
l'ex chitarrista dei Korn scopre Dio e guarda al lato luminoso dell'esistenza
di Chris Gill (GuitarWorld)
Chiamiamola affermazione attenuata, ma l'ex chitarrista dei Korn Brian "Head" Welch è "nato di nuovo". Dal 22 Febbraio di quest'anno infatti, quando annunciò la sua conversione al cristianesimo e la successiva dipartita dai Korn, sembra sia diventato una persona completamente diversa. Anche il suo look è cambiato: la barba è lunga e le sue tipiche treccine strette ispirate all'hip-hop, che un tempo agitava tanto, adesso sono giusto un paio, più lunghe. Se si eccettuano i numerosi nuovi tattoo "scritturali" - inclusi un "Matthew 11:28" sul collo e le lettere "J-E-S-U-S" sopra le cinque dita della mano destra - assomiglia misteriosamente alla classica, candida immagine europea di Cristo.
"AMAVO LA MUSICA, MA MI SONO RITROVATO AL PUNTO DI VOLER MORIRE"
Abbandonate le sregolatezze della sua vita precedente, Welch ci parla candidamente del suo rapporto con Dio e dei suoi errori del passato. Sostituite le bestemmie con le preghiere, il suo conversare si fa lucido ed intelligente, un cambiamento sorprendente se si pensa alle interviste degli ultimi 10 anni, in apparenza caratterizzate dal suo languore intorpidito dalla droga. Ci mette poco ad affermare che le sue parole provengono direttamente da Dio piuttosto che dalla sua mente e che lui non è altro che un semplice messaggero. "Evito la mia mente nel nome di Gesù", prega all'inizio di questa intervista. "Non sono io. Sono la Tua voce. Voglio che le Tue parole parlino a questi ragazzi tramite me". Gli ex compagni nei Korn hanno preso duramente questa sua uscita e la conversione, adducendo le prove che il chitarrista avrebbe perso la testa. E le loro accuse potrebbero probabilmente suonare plausibili, se lui si fosse ritirato a vita privata, come molte celebrità fanno di solito quando scoprono la fede. Ma la testimonianza di Welch sulla sua vita attuale e le difficoltà del passato, di cui discute volentieri ed apertamente, dimostra che la sua è una mente limpida e più che presente. Sebbene sembrasse avere tutto, quand'era nei Korn - soldi, fama, donne e droghe - questo suo edonistico stile di vita lo ha condotto alla depressione e a pensare seriamente al suicidio. Una spirale verso il basso che andò aumentando verso il 1998, anno in cui i Korn si prepararono ad incidere Follow The Leader, il loro terzo album ed i profitti del successo cominciarono ad affluire copiosamente. Mentre i compagni di band rivelavano la propria fama crescente, Welch mascherava la depressione eccedendo nel bere e lasciandosi sopraffare dalle droghe. E quando sua moglie, Rebekkah, lo lasciò, gli si prospettò anche la sobria prospettiva di crescere la figlia, Jennea Marie, da solo. In definitiva, Jennea Marie divenne la sua unica buona qualità. Deciso a provvedere al futuro della figlia, Welch cominciò ad investire in beni immobili, facendo affari propizi che lo resero di gran lunga più ricco dei suoi ex compagni di band. Curiosamente, fu proprio il mediatore di questi beni immobili a scatenare la conversione di Welch quando menzionò un sogno, nel quale erano coinvolti sia Welch, sia alcuni versi biblici di Matteo: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e vi darò sostegno". Per Welch si tratta di un messaggio da parte di Dio. Da quel momento infatti decide di consacrare la propria esistenza alla cristianità.
Welch, oggi, dice di non essere mai stato tanto felice. Mentre i Korn lavorano da tempo sulla loro settima fatica in studio (la prima della band senza il contratto che la legava alla Sony Music, ma soprattutto senza uno dei due chitarristi fondatori), Welch ha quasi completato il suo primo album da solista. Registrato quasi totalmente usando il GarageBand, un software della Apple, il disco presenta parecchi brani carichi di messaggi ispirati, come
"Cry" e "A Cheap Name", definita anche come il messaggio di Dio alla superstar dell'hip-hop 50 Cent. "A Letter to
Dimebag" è invece un brano strumentale dedicato allo scomparso Darrell Abbott. Ma questo disco è soltanto uno dei progetti che Welch sta portando avanti. Il suo sito web, headtochrist.com, permette ai curiosi di stare al passo con tutte le sue attività
post-Korn. In collaborazione con l'attore Stephen Baldwin, convertitosi anche lui di recente, Welch ha formato la Livin' It Records per rivolgersi in modo alternativo ad un pubblico di giovani, spesso visti dall'alto e disdegnati dalle organizzazioni cristiane più conservative. Welch lavora attivamente anche con la Valley Bible Fellowship nella sua Bakersfield, in California.
Ha già dato un aiuto considerevole, facendo avvicinare alla chiesa qualcosa come 10.000 persone, per ascoltare la sua testimonianza, lo scorso 27 Febbraio. Nonostante Welch abbia abbandonato una band più che blasonata e all'apice del suo successo commerciale, non ha rimpianti. Dice anzi che questa sua nuova vita tiene in serbo un futuro più luminoso per lui e per tutti i suoi cari e che non ha alcuna intenzione di tornare indietro.
GW: come hai scoperto Dio?
BW: mi sono avvicinato al Signore per la prima volta quando avevo dodici anni. I miei non mi portavano in chiesa ed io non ne sapevo niente. Ero un bambino maltrattato. Poi ho incontrato questo tipo, ho cominciato a frequentarlo e a rimanere a dormire a casa sua. La sua famiglia stava sempre in pace. Andavano in chiesa tutte le domeniche e una volta ogni tanto mi portavano con loro. Un giorno chiesi alla madre di questo ragazzo: "Come ci si comporta con Gesù? Come mai mi sento così bene?". Lei mi spiegò cosa fece Gesù e che mi dovevo rivolgere a lui con il cuore. Una sera tornai a casa e lo feci. Cominciai a recarmi in chiesa con loro un paio di volte, ma alla fine loro traslocarono oppure lui dovette cambiare scuola mi pare ed io non ebbi più modo di frequentarlo. I miei non andavano in chiesa, come ho detto, così scivolai nel mondo dell'heavy metal. Mi attaccai alla chitarra e durante la pubertà mi allontanai dalla chiesa e da Gesù. Poi sono finito dentro una band heavy metal e sono diventato famoso.
GW: cos'ha provocato la tua decisione di smettere con i Korn?
BW: quando comiciai a suonare nei Korn, il mio spirito cominciò a scivolare verso il basso. Diventai dipendente da droghe come la metamfetamina. Diventai anche ricco e famoso, sebbene non abbia mai pensato a me stesso come a una rock star oppure a uno più ricco o migliore di qualcun altro. Amavo la musica, ma mi sono ritrovato al punto di voler morire.
"I RAGAZZI NEI KORN MI DICEVANO: 'COME PUOI FARCI QUESTO ADESSO?'"
Non mi importava di vivere. Penso di aver toccato il fondo quando mia moglie mi lasciò mentre ero in tour. Lei cominciò a frequentare feste e rimorchiare uomini, prendendo i miei soldi e lasciandomi solo con nostra figlia. Così sono stato costretto a portarmela dietro, in giro per il mondo con me. La band era d'accordo nel dare a mia figlia un dollaro ogni volta che qualcuno imprecava davanti a lei. Prima che sapessi una cosa del genere, mia figlia andava raccogliendo qualcosa come 100 dollari al giorno, così cominciai a dire alla gente di darsi una calmata, davanti a lei. Lei era così contenta di tutti quei soldi e la cosa non andava assolutamente bene. Dovevo per forza di cose mettere la mia bambina al primo posto, prima della mia carriera e prima di tutti i soldi che stavo facendo. Ho deciso di fare la cosa giusta. Mi sentivo morire dentro. Se non avessi avuto mia figlia, sarei morto adesso, di sicuro. Oltre a ciò, negli ultimi anni avevo il cuore a pezzi. I miei amici avevano cominciato ad essere cattivi e ad odiarsi gli uni contro gli altri. E c'era troppa agitazione tra tutti i membri dei Korn. Quello odiava quell'altro e così via; uno non poteva entrare nello spogliatoio dell'altro quando qualcun altro era presente e un altro ancora spettegolava su qualcun altro nella band. A 30 anni suonati, quei ragazzi facevano ancora a gara a chi aveva la ragazza più bella. E questo oltrepassò la nostra amicizia. Alcuni di loro trattano le donne come oggetti. Io non mi sono mai sentito così o di fare altrettanto. Mi spezzava il cuore tutto ciò e dovevo allontanarmene. Li amavo da morire, ma loro sapevano quanto fosse cattivo un simile atteggiamento. Non era colpa loro, ma non avrei potuto andare avanti così ancora per molto. La mia famiglia a casa stava crollando e così anche quella che era la mia famiglia on the road. Non avevo più niente. Ho sempre avuto un gran cuore durante tutta la mia vita; tutti i fans dei Korn lo sanno. Un sacco di gente mi diceva che io ero diverso. Volevo rintracciare quest'amore per la vita, perché lo avevo perso.
GW: quanto ha influito la separazione da tua moglie?
BW: le cose continuavano a peggiorare, con la mia ex moglie. Lei aveva due bambini da due uomini diversi e volevo ucciderla. E ho seriamente pensato di farlo quand'ero pesantemente drogato. Volevo soltanto la sua morte. Pensavo che non fosse degna di stare a questo mondo. Avere tutti questi bambini senza mai essere una madre, per loro. Non appena mi sono riabilitato l'ho chiamata e le ho chiesto scusa per aver introdotto la droga in casa mia. Ho come sentito che lei non sarebbe finita per essere schiva della droga se fossi stato un uomo e mi fossi assunto le mie responsabilità. Era colpa mia. Portavo a casa la roba dai tour. Le ho detto che mi dispiace e che le voglio bene e resteremo amici per sempre. Era in galera quando l'ho chiamata. L'avevano beccata in possesso di metamfetamina. Ho portato nostra figlia da lei, erano quattro anni che non la vedeva. Ho documentato l'evento; sto girando un vero e proprio documentario su come sia cambiata la mia esistenza e di come Dio ne sia stato l'artefice. E' davvero la cosa più bella. Adesso siamo grandi amici, io e la mia ex. E stento a crederci. Lui ha rimesso insieme una relazione che pensavo di aver perso per sempre.
GW: eri veramente vicino al tuo co-chitarrista, Munky. Hai più parlato con lui, dopo la tua conversione al cristianesimo?
BW: ho parlato con Munky una sola volta, da quando ho lasciato la band. Mi ha chiamato circa una settimana fa per la prima volta. Nessun altro, nella band, ha mai risposto alle mie telefonate. Loro pensano che sia impazzito, dietro a Gesù. Adesso le cose stanno lentamente andando meglio, ma non siamo più quello che eravamo. Nessuno di noi lo è più. Si è trattato di un cambiamento drastico. Quando mi sono sentito in salvo e ho ridedicato la mia esistenza, ho sentito subito una pace ed una felicità straordinarie. Ho sentito che una cosa del genere potrebbe davvero far la differenza, in questo mondo! Ho chiamato subito i ragazzi nei Korn e ho detto loro che mi sarei recato in chiesa, dopo aver dato le dimissioni dalla band. Ci ho provato circa 10 volte, a lasciare i Korn, negli ultimi due anni. Ma loro mi chiamavano per riparlarne oppure li vedevo e alla fine sorvolavamo. Mi faceva star male il fatto che io avessi molti più soldi di tutti loro. Stavo male per i loro bambini. E rimanevo nei Korn per loro, non per me. Io glielo dicevo chiaramente: "Gente, cambiamo il messaggio in chiave positiva! Cambieremo la band!", ma loro replicavano dicendo: "Hey, stammi lontano! Cosa?". Erano convinti che avessi perso la testa. I soldi giocano una gran parte in questo discorso. Da questo punto di vista, la band ha raggiunto il punto più elevato della sua carriera. Siamo usciti dalla Sony, diventando proprietari della nostra musica. E io ho mollato. Una cosa a dir poco odiosa, dal loro punto di vista. Si sentivano di dirmi: "Come puoi farci una cosa simile proprio adesso?".
GW: hai pubblicato un nuovo brano, "Cry", nel tuo sito web, headtochrist.com. Raccontaci un po' della musica a cui stai lavorando adesso.
BW: quella versione sul sito non rende giustizia al brano. Ho lavorato un sacco sulla mia musica. Sto registrando da solo la mia roba con l'aiuto di Dio. Faccio una preghiera prima di ogni prova, di ogni processo creativo e di scrittura. Stringo una croce quando canto. Mi sento veramente immerso in ciò che faccio e tutto proviene dal mio cuore. Passeggio intorno a casa mia e scrivo i testi. Chiedo a Dio di ispirarmi le parole giuste. Prima di mettermi a cantare, prego Dio affinché sia la Sua canzone; voglio solo che sia così. Piango ogni giorno. E la gente lo sentirà. E' un po' come il primo album dei Korn, dove senti tutta questa cruda emozione. Sto registrando l'intero album con il GarageBand della Apple, perché voglio dimostrare ai ragazzi che non occorre uno studio da chissà quanti milioni di dollari, per essere creativi. Non sto infilando Dio nella gola di nessuno. L'album si intitolerà "Invitations Have Been Sent to All". E' un invito ad entrare nel mondo che ho scoperto. Voglio invitare la gente a trascorrere la vita con Dio. Mi sento come se Lui mi stesse chiedendo di dire a tutti che Lui non guarda dall'alto in basso nessuno di loro per ciò che stanno facendo o hanno fatto. E' un invito ad una vita piena di pace, ponendo fine alla rabbia...o forse no, se questa rabbia serve a qualcosa; tutti ci arrabbiamo, talvolta. Ma si tratta quasi sempre di uno sfogo. Ma dopo anni e anni di rabbia, dov'è che vai a finire? Resti bloccato in un buco, fatto di rabbia. Come in quella canzone dei Korn, "Falling Away from Me". [canta] "Buttami giù, buttami giù, giù, dentro la terra". Soltanto la rabbia ti butta giù e tu rimani lì gridando "aaaargh!". Arrivi così in basso da non riuscire più a risalire. Ma me ne sono liberato e non ho intenzione di tornarci, là sotto.
Ho incontrato il mio pastore ieri e abbiamo intavolato un discorso proprio sulla rabbia. La collera porta soltanto altra collera. Mi sentivo così stupido da voler scivolare sotto a un sasso. Incredibile. E' un po' come se hai questa rabbia negativa contro i tuoi nemici e forse già te ne sei volato via da loro, neanche ci pensi a loro. Sono tornato indietro da ogni nemico che credevo di avere e ho chiesto perdono per ogni cosa che possa aver fatto, senza pretendere niente indietro. Alcuni di loro mi hanno detto che ero davvero incasinato, ma un paio di loro non riuscivano a credere all'uomo che ero diventato. Volevo mettermi a fare le capriole ovunque. Sentivo che un gran peso se n'era andato.
GW: cosa ha ispirato il tuo brano-contributo a Dimebag Darrell?
BW: io e Munky lo frequentavamo, a Dallas. Diceva sempre che dovevamo inserire degli assoli nei nostri dischi. Lo scorso Novembre, quando Munky e io eravamo in tour coi Korn, ho ricordato a James le parole di Dimebag. Gli ho detto che avremmo dovuto fare un pezzo strumentale alla chitarra, nel prossimo lavoro in studio. Cosa che, ora che ho lasciato la band, ho deciso di fare per conto mio. A dire il vero non ci sono molte chitarre nel disco che sto realizzando adesso. L'unico brano di rilievo è proprio quello dedicato a Dimebag. Niente testo, soltanto assoli di chitarra, che rispecchiano le emozioni che ho provato quando è morto. Tutto ciò che gli è successo è molto triste e non fa che parlarmi, dirmi tutto. L'emozione di quel brano è pazzesca. Quel ragazzo ha ucciso Dimebag perché era convinto che avesse fatto sciogliere i Pantera. Ora che ho lasciato i Korn potrei diventare un obiettivo a mia volta. Ma non ho paura. La pace e la gioia che provo in questa nuova vita mi fa star bene con chiunque, in ogni momento. Potrei morire oggi, non avrei alcuna paura. Qualunque sia il mio proposito, credo che Dio se ne prenderà cura. Penso di trovarmi qui per insegnare qualcosa. Un sacco di gente pensano che i cristiani siano donnicciole, ma non è così. Opinione da superare. Le cose devono cambiare.
GW: hai già avuto un grandissimo impatto. Parecchie migliaia di persone si sono fatte vedere alla tua testimonianza alla Valley Bible Fellowship di Bakersfield.
BW: pazzesco. Dopo quel giorno più di 600 persone si sono unite al Signore in quella chiesa. Le cose sono cambiate. Sento che la fine è qui vicina. E negli ultimi giorni Dio verserà il suo spirito sul genere umano. La gente cadrà a destra e a sinistra, ma sempre verso di Lui. E' bellissimo, adoro tutto ciò. Penso che Dio mi abbia tirato fuori dai Korn perché ha davvero lavorato su di me. La saggezza passa attraverso la sofferenza. Ho imparato molto. Prima mi ha fatto percorrere quella strada, per poi tirarmene via. I miei testi saranno sinceri e rivolti a Dio e alla gente. Un sacco di band cristiane se ne usciranno coi loro "Whoa!". Loro incitano a Dio nelle loro canzoni ma tendono a nascondere tale messaggio. Così io farò di più, buttando fuori un disco realizzato con il solo GarageBand, 100% dedicato a Dio, parlando esclusivamente di come Dio stesso stia realizzando tutto questo e di quanto sia importante per me. Non abbandonerò mai Dio nel dimenticatoio.
GW: parlaci della label che hai creato con Stephen Baldwin.
BW: siamo soltanto amici adesso. Vedremo poi cosa accadrà. Lui è molto coinvolto nel mondo degli skaters e vorrebbe rivolgersi a loro. Ogni ragazzo ha bisogno di conoscere Dio. Sono dentro alla scena skate anch'io, ma in questo momento il mio cuore è rivolto alle parti del mondo dove vive tutta la povera gente. Quelli che non sanno niente dell'amore o di Dio. Un sacco di ragazzi non hanno padri, là. E se dai loro un hot dog ti guardano come se tu fossi Babbo Natale. La chiesa di Bakersfield con cui lavoro sta aiutando 250 famiglie che vivono in uno stato di povertà terribile, in una zona periferica. Ogni Sabato li prendiamo, gli diamo da mangiare, diamo giocattoli ai bambini e loro ballano e cantano canzoni positive. Non la chiamano chiesa anche se si trovano in chiesa. Sto provando a rendere un po' più grande questo sforzo.
GW: quali passi in avanti sono stati fatti finora per raggiungere tale obiettivo?
BW: condivido tutto ciò che ho. Ho una piscina hawaiiana sul retro di casa mia, con un ponte sopra e delle cascate. La uso per battezzare tutta quella povera gente. Voglio riuscire ad organizzare un battesimo ogni fine settimana. Inviterò tutta quella gente a casa mia. La parola "chiesa" spaventa ed allontana le persone. E voglio riuscire a fare le stesse attività che solitamente si svolgono in chiesa senza stare per forza dentro a una chiesa. Vorrei fosse come a un concerto: gente che si muove dietro alla buona musica e skateboarders che fanno altrettanto, a tempo di musica. Avremo anche biciclette e sport estremi, nel mezzo. Con Baldwin sto parlando di organizzare salti acrobatici in motocicletta sopra di me mentre sto facendo uno spettacolo. Ogni giorno chiedo a Dio che mi aiuti a portare la chiesa alla gente. Non sarà più una esperienza antiquata; chiunque può presentarsi così com'è; puoi venire scalzo, se vuoi. Si tratta di un invito a questa nuova vita, una vita interessante. Non obsoleta o noiosa. E' un po' come essere un guerriero o un soldato, voglio andare là fuori e fare la differenza in questo mondo. Dobbiamo smettere di ignorare i problemi. Farò qualunque cosa Dio mi chieda di fare coi miei soldi. Ho avuto quest'idea chiamata Urban Art Institute. Un qualcosa dove la gente possa andare dopo la scuola o in estate, in periferia. Dove la gente possa imparare il sound engineering, la produzione, la registrazione e come realizzare un artwork per i propri lavori personali. Sarà uno sfogo creativo e nessuno dovrà più comprare fucili o spacciare droga. Alla fine del corso, avranno un CD al quale avranno lavorato tutti insieme. Potranno pubblicarlo poi e magari venderne anche qualche copia. Questa è la visione che ho avuto. Ma non possiamo sostituirci a Dio, dobbiamo invece aspettare che ci dia i mattoni giusti per edificare questo posto. Bisogna lasciar fare a Lui, il lavoro, perché Lui è Dio, non noi. Voglio poter amare quella gente. Voglio poter girare in macchina quei posti senza beccarmi qualche proiettile vagante, perché magari c'è qualche guerricciola in corso. Non posso rimanermene seduto a guardare che tutto questo vada avanti ancora e ancora. Voglio riversare il mio amore in loro. Di questo parlo in "A Cheap Name", un brano che ho dedicato a 50 Cent. Non riguarda direttamente lui, ma questo messaggio. La roba di cui va ragionando 50 non aiuterà mai nessuno. I ragazzi che vivono nei bassifondi stanno soffrendo. Non sto rincorrendo 50; lo faccio perché amo la gente e lui non sta facendo niente per migliorare le cose.
GW: il problema è che la cultura hip-hop degli ultimi 15 anni ha celebrato la violenza e il materialismo fatto di grosse automobili e gioielli.
BW: si tratta di un grido d'aiuto. Dio ci pone in mezzo a delle circostanze per ottenere la nostra attenzione. E dobbiamo vederle più da vicino. Tutti questi rappers vogliono sfoggiare orologi, Bentley e quelli che sono i simboli del ricco uomo bianco. Ma alla fine vogliono ricoprire tutto di diamanti e un semplice orologio vale più di una casa. Tutta questa gente ha un sacco di soldi e non fa assolutamente niente per la razza umana. Possono vedere la povertà coi loro occhi - e probabilmente attraversano le periferie in macchina tutti i giorni - ma non danno alcun tipo di aiuto. La gente soffre e s'ammazza e ancora continuiamo a comportarci come se niente fosse. Quello è un grido di aiuto e noi ignoriamo il messaggio. E sarà sempre peggio se non facciamo qualcosa. Per questo ce la metterò tutta per cambiare il messaggio gangster rap e far capire ai rappers che possono continuare a fare quello che stanno facendo in un modo più amorevole. Non sto puntando il dito contro nessuno, non sono dei cattivi ragazzi. Nel video per "A Cheap Name" partecipo ad un gioco coi rappers. Potrebbe apparire un tantino arrogante, lo so, ma l'unico modo che hai oggi di lavorare in questo mondo è far passare la saggezza tramite la musica. Il secondo verso dice: "Vi siete allontanati dagli insegnamenti di Martin Luther King. Avete dimenticato dunque il suo sogno? E' tempo di scegliere. Il furore è qui. Ripensate all'11 Settembre, è così chiaro. Canto per voi che avete sbagliato qui. Non ci sono scuse". E' un messaggio. Tutto viene da Dio. So che è così. Vi dirò le ultime parole di questa canzone. Ho pregato e ho iniziato a piangere quando Dio me le ha dettate. E' Lui che parla alla gente. Il brano dura sei minuti. Alla fine dice: "E' il mio mondo. Il mio progetto. Il mio mare. La mia terra. La mia luna. Sono le mie stelle. Tu sei la mia mente. Il mio cuore. La scelta è tua. Qual'è il tuo ruolo? Sei la mia vita. La mia anima. Sei mio figlio. Il mio seme. L'unico amore. Torna a casa ti prego". Ho preso a piangere rumorosamente. Lui parlava veramente attraverso di me quando ho scritto quelle cose. Appena le ho scritte le lacrime hanno cominciato a scorrere.
GW: perché ritieni che Dio abbia scelto proprio te per diffondere il Suo messaggio?
BW: mi sento come se avessi ricevuto un dono profetico. Ho visto cose accadere prima che accadessero. E' abbastanza inquietante. Ho come sentito Dio che mi mandava questo messaggio, pezzi di questo messaggio, sempre più spesso. Se la gente non ci crede dopo aver ascoltato la mia musica o non è d'accordo, penso ancora che abbia bisogno di leggere le interviste che ho rilasciato. Darò un sacco di informazioni che nessun altro possiede. Io le ho già. La gente ha ancora bisogno di udirle. Dio è sicuro che avverrà. Dio sta parlando alla gente così chiaramente, adesso. C'è un effusione dello Spirito Santo mai vista prima. Ho provato ogni droga immaginabile, ma ciò che sento adesso è meglio di qualunque droga. Le droghe tentano di imitare i sentimenti di Dio; li deridono. L'altezza che ho raggiunto adesso mi dà solo calma e non i postumi di una sbronza. Non mi sento arrabbiato, triste o impaurito, quando mi sveglio al mattino. Mi sento come un guerriero tutto il tempo. Come se potessi andare da chiunque a condividere il mio amore. Ho talmente tanta pace dentro di me che nessuno può portarmela via. Loro possono dirmi pure che sono pazzo o che devo smetterla di infilare Gesù e tutta questa roba ovunque, ma non hanno alcun effetto su di me. Sto bene con Dio e sto aiutando la gente. Non mi interessa cosa si possa pensare di me.
GW: questa tua decisione come ha influito sui rapporti che hai con le persone oltre
ai Korn?
BW: quando rientravo a casa da un tour, un sacco di gente era solita chiamarmi. Adesso sono qui e tutte queste persone sanno perfettamente che mi trovo qui, in città e nessuno mi chiama. Non voglio assolutamente che pensino che io possa essere migliore di loro perché ho trovato Dio; continuo comunque ad incespicare e ad incasinarmi ogni santo giorno. Dio non si aspetta la perfezione, da te. Vuole solo creare un contatto e che tu spenda un po' del tuo tempo con Lui. Una volta che hai chiesto scusa per gli errori commessi Lui ti perdona immediatamente. Quando mi drogavo, prima di tornare dal Signore, mi recai in ospedale perché ero convinto di avere avuto un attacco cardiaco. Stavo tornando a piedi a casa mia verso le quattro del pomeriggio, dopo che ero stato di fuori per tre giorni, quando mi sono fermato in preda alle vertigini. Sentivo che il mio stomaco voleva vomitare e ho preso a sudare dappertutto. Grondavo come sotto la doccia. All'ospedale mi dissero di aver visto qualcosa, sull'elettrocardiogramma, ma che non si trattava di un infarto. Mi faceva male il cuore, eppure tornai a casa e mi drogai ancora. Ero completamente fuori di me. Allora andai da uno specialista, che mi fece correre su un tappeto come fa 50 Cent in quel video ["In Da Club"]. Desideravo urgentemente una risposta, perché io sentivo davvero di avere qualcosa. Andai anche da uno specialista in bruciori di stomaco, ma niente. Non sapeva dirmi niente nessuno. Allora ho pensato che era lo Spirito Santo che mi stava agguantando.
GW: la metamfetamina crea una fortissima dipendenza. Come hai fatto a troncare?
BW: ho cominciato ad entrare nell'ordine di idee di ripulirmi, per presentarmi al cospetto di Dio nella giusta maniera. Mi sono recato in chiesa sotto l'effetto della meth. Non mi importava più nulla. Non riuscivo ad uscirne e allora ho chiesto il Suo aiuto. Appena arrivato in chiesa ho sentito questo messaggio: "Seguilo con tutto il tuo cuore e Lui ti darà ogni cosa". Allora ho cominciato a cercarlo, da subito. Gli ho chiesto che prima di ammazzarmi doveva salvarmi dalla mia dipendenza, il mio alcolismo, la mia depressione, la mia rabbia. L'ho messo alla prova. Gli ho detto: "Se sei Dio, guariscimi. Donami la pace e la gioia che tutti dicono che possiedi". E Lui lo ha fatto. Ora, se ti stacchi da Lui perché ti senti apposto e magari vai in chiesa solo una volta al mese perché hai un sacco da fare, ecco che cominciano i problemi. Lui ne soffrirà; io lo so. Un paio di volte mi sono dimenticato di andare da Lui. Ecco perché prego in continuazione, adesso. Lui desidera esser parte delle nostre cerimonie ed esserne la vita, ma desidera anche curare i nostri guai e le cose tremende di questa nostra esistenza. Vuole entrambe le cose. Se ti dimentichi di Lui, ti darà un calcio nelle chiappe e con un dito graverà sulla tua testa con tutto il suo peso finché non otterrà la tua attenzione. Un sacco di gente afferma di essere attaccata da Satana e di avere i demoni alle costole. Non è questo; è che non stai ubbidendo. Prima di sederti a mangiare, la dici una preghiera? E inviti Dio nella conversazione che hai coi tuoi amici? Se non lo fai, Lui ne soffre.
GW: sembri una persona totalmente diversa, oggi.
BW: amo me stesso, adesso e amo tutti. Sono un uomo cambiato. Questa è la vita più divertente che abbia mai avuto. Non guardo più la televisione, mi basta Dio. Puoi trovare saggezza ovunque, specialmente nei bambini. Dio sta dimostrando a tutti di essere reale, attraverso me. Il suo è un messaggio forte e chiaro, perché non capita certo tutti i giorni di vedere un membro di una dark metal band cambiare la propria esistenza a favore di Gesù. |