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Non
è un attore represso né un interprete con i crampi.
Tanto per parafrasare due tra le sue commedie di maggior successo:
Quando eravamo repressi, 1992 e Storie d'amore con i
crampi, 1995, delle quali cura la regia.
Autoironico, divertito, curioso e antropologo con la macchina
da presa, ama prendersi in giro. Ritiene che un bravo attore
debba avere l'umiltà di usare al meglio i propri difetti, le
proprie debolezze, donandole al pubblico generosamente.
Predilige la commedia, perché gli permette di raccontare la vita:
con le sue bellezze e i grandi drammi. Attratto, soprattutto, dal
nuovo ruolo della donna nella società moderna. Divertito, per
nulla imbarazzato e quasi sarcastico, dalla perplessità dell'uomo
di fronte a tali cambiamenti.
In Storie d'amore con i crampi, infatti, racconta di un
improbabile rapporto fra estranei, che viaggiano per l'Africa come
se si conoscessero da anni. Mentre in realtà la menzogna ed il
bluff regnano sovrani: l'uomo è stato affittato come
accompagnatore. Anche in Quando eravamo repressi si
racconta delle problematiche uomo donna e in Le donne non
vogliono più, 1993, filma la storia di un uomo che vuole un
figlio al contrario della sua compagna.
Laureato in architettura, studia all'Accademia d'Arte Drammatica
Silvio d'Amico di Roma e si diploma anche in recitazione, presso
il laboratorio di Esercitazioni sceniche di Gigi
Proietti. Nel 1986 ottiene, con Stefano Reali, una
Nomination all'Oscar per il Miglior Cortometraggio Exit, da
lui prodotto. Per quest'opera, si aggiudica anche il Film Festival
di San Sebastian.
Nel 1999 interpreta per il piccolo schermo L'amore
oltre la vita. |
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