| Numero 3 - 20 Maggio 1999 - Arretrati |
| La questione si fa preoccupante. Tutti pensavano che fosse una situazione momentanea, passeggera; come le
mareggiate che vanno e vengono producendo le conseguenze che noi tutti conosciamo. In fondo le
spiegazioni del fenomeno potevano essere molteplici: la nuova biblioteca aveva appena aperto e non tutti ne
erano al corrente, era ormai primavera e, si sa, con i nuovi amori che sbocciano e quella fiacca di fine marzo
le biblioteche immancabilmente si svuotano. E poi provavamo a consolarci con la statistica e ripetevamo a noi stessi che se è vero che la zona Marconi è una delle più popolate, prima o poi qualcosa doveva accadere, “qualcuno” sarebbe capitato e ci avrebbe salvato. MADDEQUALE... NADA DE NADA. Siamo a febbraio, il carnevale è passato ma lo scherzo ancora non è finito. Ma dove siete “oh belle pulselle”, che rasserenavate i nostri grigi pomeriggi di studio con i vostri lunghi capelli ed i profumi alla vaniglia? Dobbiamo forse rassegnarci e pensare che le sventolone, bambolone, fatalone, stangone, baffon... (ops, pardon! ...per un attimo sono ripiombato nella cruda realtà!) sono andate definitivamente in vacanza? Oppure è qualche strano virus che trasforma le femmine dell’umana specie in MITILI? Va bene che in biblioteca si va per studiare, ma non mi sembra neanche giusto che si debba aver paura di staccare gli occhi dai libri! Quale sarà il prossimo stadio delle “metamorfosi”? Siamo in pericolo? Cosa ci riserva il futuro? E come come, e come quando, e quasi quasi? Dove è andata a finire quella bella gioventù che affollava la gran madre di tutte le biblioteche, “Nostra Signora di Pietrapapa”? Vecchiette col basco leopardato, pattinatrici da sala di lettura e ciccioline varie stanno ormai prendendo il sopravvento e la specie BBONA si va estinguendo. Non ci rimane che aspettare e sparare -ops aripardon- ...volevo dire sperare! |
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| Ivan Itosi |