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Numero 3 - 20 Maggio 1999 - Arretrati


Favola antica
La millenaria saggezza dei popoli antichi che precorse i tempi

       «C'era una volta...», «un re!», diranno i miei piccoli lettori. No, e neanche un pezzo di legno... C'era una volta, molto molto tempo fa, una mosca. Una bella mosca? Bah, qualcuno diceva di sì, altri... Ma poco importa. Volava - perché le mosche volano - di qua e di là, con la sua strana andatura, quasi come quella di un aereo che stalli e riprenda quota, cabri e si schianti su vetri troppo sporchi per non essere visti. E si posava, a volte, pulendosi i grandi occhi con le zampette pelose, quasi incredula innanzi al mondo curioso. Le piacevano, cosa insolita per una mosca avvezza a ben altri profumi, i fiori. Lei li amava tutti e ciascuno in modo diverso, attratta ora da un profumo, ora da un colore, allegra e viva come solo una mosca sa essere.
        I vecchi ricordano come un sogno, e lo raccontano ai giovani increduli, che quel giorno la nostra mosca si posò su una margherita, una grande margherita bianca che subito protestò: “Cosa vuoi, insetto schifoso? Ritorna nel letame dove sei nato! E lascia che la nobile ape mi passeggi sul dorso!”.
“Perché ce l'hai con me?” chiese la mosca. “Io ti guardo solo, e non ti rubo nulla come invece fa chi tu tanto brami. E poi, cos'è il ‘dorso’ di un fiore?”.
La margherita rise, senza darlo a vedere, forse per il solletico delle zampette della mosca, forse perché la trovava divertente e non voleva confessarlo neanche a se stessa. Parlarono, come si parlano insetti e fiori, molto tempo. La margherita sempre sulle sue, la mosca schietta e aperta. Poi un campo di papaveri ondeggianti ne richiamò l'attenzione e lei fece per correr via...
“Te ne vai così?” chiese la margherita; “preferisci i papaveri a me?”.
“I papaveri sono belli, sono rossi, mi piace il rosso! E poi mi sembrava di esserti antipatico, o sbaglio?” replicò la mosca.
“No, non sbagli affatto, ma come possono piacerti quegli orrendi papaveri?”.
Ma la mosca non la sentiva più, era già decollata e si lasciava cullare dal mare di papaveri appena increspato dal vento leggero!
        Verde di gelosia e di vergogna (giammai sarebbe diventata rossa!) la margherita ritirò i suoi petali e si chiuse in se stessa, nascondendo il suo bel viso giallo. Mai più si aprì e né api, né mosche gentili la fecero ridere solleticandola col passo leggero....
O AisopoV