RUBRICA DI EDUCAZIONE COMPORTAMENTALE

IL VOLUME DEL TELEVISORE

È opportuno ascoltate i televisori, stereo e radio a volume moderato, in quanto l'eccessiva sonorità arreca disturbo ai vicini invadendo la loro privacy, stante la mancanza di isolamento acustico della maggior parte degli edifici moderni. È da tenere presente che l'ambiente in cui si trovano i nostri mezzi di diffusione sonora corrisponde a una vera e propria cassa di risonanza, ossia funge da "amplificatore" verso l'interno e le pareti contigue (con particolare riguardo al piano soprastante, tendendo il suono a portarsi verso l'alto); sotto questo profilo infatti la maggior parte delle abitazioni non sono costruite a regola d'arte non essendosi preoccupati di perseguire gli scopi attinenti al confort della "privacy", ma soprattutto quelli speculativi: è facilmente rilevabile come addirittura si possono spesso percepire le parole distinte di colloqui provenienti dall'appartamento confinante!

Si rifletta che nelle abitazioni vicine si può essere intenti allo studio, alla lettura, ad attività che richiedono un particolare silenzio e concentrazione; vi può essere qualcuno che vuol riposare, o ammalato, o semplicemente che preferisce conversare o ascoltare un diverso programma radiotelevisivo o riprodotto: per una buona convivenza non è certo corretto imporre agli altri il proprio gusto!

Si tenga presente che tale turbativa è prevista dallo stesso Codice Penale, che con l'art. 659 penalizza il "Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone".

Quanto sopra è bene tenere presente in particolar modo quando si tengono le finestre aperte, nel qual caso ovviamente, oltre ad arrecare disturbo ai coinquilini adiacenti e sopra/sottostanti, la turbativa si estende agli abitanti esterni (tanto piú se la finestra della nostra stanza-"cassa di risonanza" insiste in un cortile o comunque in una via ristretta.

Tra l'altro le stesse fondamentali regole di acustica concordano con tali accorgimenti: infatti l'emissione a basso volume si traduce in un migliore ascolto, verificandosi altrimenti la c.d. "distorsione acustica".

Sergio Marzi