LE
STANZE DEL COLLEZIONISTA
Sono
così denominati tre ambienti al piano terra adibiti a “depositi
visitabili”, la cui visita è prevista nella fase finale di uscita.
Contrariamente al precedente e selettivo percorso museale, qui le opere
sono disposte fittamente accostate sulle pareti, superfici non più
neutre e bianche ma colorate e “presenti” come quelle di
un’abitazione. Tra i dipinti, oltre a ulteriori testimonianze di Camillo
Innocenti, Carlo Socrate, Francesco
Menzio (1899-1979), Deiva De
Angelis (1885-1925), Pippo
Rizzo (1900-1964), Amerigo
Bartoli Natinguerra (1890-1971), già presenti in altre sale, si
segnalano, tra gli altri, lavori di Filippo
Anivitti (1876-1955), Orazio
Amato (1884-1952), Emilio
Notte (1891-1982), Rosina
Viva (1899-1983), Paolo Ricci
(1908-1986). Una sezione è dedicata ai disegni; significativi quelli di
Scipione (Gino Bonichi, 1904-1933), Carlo Carrà, Giovanni
Omiccioli (1901-1975). Nutrita risulta in quest’ambito la raccolta
di sculture; tra esse la Minerva
in bronzo di Davide Calandra
(1856-1915), una figura femminile di Ernesto
Biondi (1854-1917), la testa di bambino realizzata da Luigi Broggini (1908-1983), due piccoli gruppi bronzei di Nicola
D’Antino (1880-1966), ancora due teste in terracotta modellate da Attilio
Torresini (1884-1961).
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