MIGLIONICO: Storia, Arte Cultura e Tradizioni | |
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 24.0902 | VOLONTARIATO: QUESTO E' UN PAESE SPECIALE |
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MIGLIONICO.
Applausi come carezze. Sono stati rivolti
ai 10 pazienti, ai 12 operatori e ai volontari della Casa Famiglia gestita, da
22 anni, dalla cooperativa, “Vita Alternativa”.
E’ accaduto nell’aula magna
della locale scuola elementare, ove s’è svolto il seminario, “Sussidiarietà ed
inclusione sociale: un’esperienza a Miglionico”, patrocinato
dall’Amministrazione comunale. Di che esperienza si tratta? Di quella della
vita, con i suoi problemi, le gioie, le ansie.
“Sotto il profilo della
solidarietà, Miglionico è un paese speciale, ha dichiarato il dott. Pasquale
Rizzi nell’introdurre i lavori del convegno, perché sa come donarla, senza
nulla chiedere in cambio. Un esempio luminoso, in tal senso, ce lo forniscono
i giovani che fanno parte delle due associazioni locali di volontariato, Miglionico viva e Progetto solidarietà”.
Eppure, nel campo della solidarietà
“c’è ancora molto da fare”, ha puntualizzato il sindaco, Giuseppe Dalessandro,
che non ha mancato di far sentire la sua voce su di un tema così delicato e
complesso. “Abbiamo il dovere morale e civile, ha continuato il sindaco, di
sconfiggere l’emarginazione e contrastare il fenomeno dell’esclusione sociale,
lottando con tutte le nostre forze contro alcuni aspetti in particolare, la
tossicodipendenza, l’alcolismo che costituiscono un pericolo per la vita
umana. Vi prego di non fraintendermi, ha concluso, perché non voglio puntare
il dito contro nessuno, anche il sindaco si sente colpevole per certe
inefficienze”.
Da parte sua, il presidente della cooperativa, Giovanni Centonze ha illustrato il lavoro degli operatori psichiatrici che operano
nella Casa, precisando che essa costituisce un luogo di vita “su misura” di
ciascun paziente, che viene assistito in continuazione, secondo le proprie
necessità e i propri ritmi di vita”.
“La Casa miglionichese, ha rimarcato il dott. Vincenzo Bilancia,
è un patrimonio da non disperdere, un bene prezioso in cui ogni operatore sa
farsi carico dei problemi degli altri. La sofferenza è una cosa che riguarda
tutti, ignorare la sofferenza di un uomo significa compiere un atto di
violenza e di vigliaccheria”. Nel corso dei lavori,
Mariolina Rondinone, esponente di spicco del volontariato locale, ha
illustrato il progetto “Johnatan”, il cui obiettivo precipuo è quello di
favorire al massimo la socializzazione degli utenti della Casa e, in
particolar modo, di Francesco, un giovane trasferitosi da poco nella comunità,
il quale non ha rapporti d’amicizia con nessuno.
“Il percorso di vita virtuoso
che viene espresso nella Casa famiglia di questo paese, ha sottolineato il
dott. Rocco Canosa, direttore del Dsm materano, a conclusione del seminario,
costituisce un modello che va imitato. E’ un luogo di benessere sociale che
quotidianamente sfida l’esclusione sociale e si propone come oasi d’amore.
L’attenzione sociale ai più deboli, agli emarginati è un capitale visibile di
grande valore di questa comunità”.