MIGLIONICO: Storia, Arte Cultura e Tradizioni
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AMATI GIACOMO

                                                             

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 12.10.02 MOSCA OLEARIA IN AZIONE, RACCOLTA A RISCHIO 
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MIGLIONICO. C’è preoccupazione tra i contadini miglionichesi: è in pericolo la raccolta delle olive. Dopo la malattia della peronospora, che ha colpito in modo cospicuo i vigneti, distruggendo il trenta per cento del raccolto dell’uva da vino, ora è il turno dell’olio. La mosca olearia è in azione e sta colpendo in misura considerevole i secolari oliveti presenti nell’agro miglionichese, infliggendo un duro colpo alla produzione di quest’anno. Le zone più colpite sono quelle in cui le piante sono coltivate in maniera biologica. Questi oliveti sono esposti a un forte attacco da parte dell’insetto. Si salvano, invece, le piantagioni caratterizzate da una produzione intensiva, ove, in tempo utile, sono state adottate le giuste contromisure, provvedendo ad effettuare il trattamento contro il terribile insetto, utilizzando i prodotti chimici consigliati dal Consorzio agricolo di Matera. “Non si conoscono i motivi, spiega il veterinario, dott. Pietrangelo Salerno, esperto anche di agricoltura, ma l’insetto quest’anno ha anticipato i tempi dell’attacco e sta rovinando una raccolta che prometteva bene. In primavera c’era stata una buona fioritura delle piante e poi un ottimo attecchimento del frutto”. Ma in cosa consiste il danno causato dalla mosca? “L’insetto, precisa Salerno, danneggia il prodotto attraverso la posa delle uova nel frutto e lo buca. Nella polpa si sviluppa il verme che, a conclusione del suo ciclo di crescita, si trasforma in insetto alato, volando via. Resta il frutto danneggiato che normalmente cade a terra e si perde”. Due sono i danni che derivano agli olivicoltori: uno è certo e riguarda la quantità del prodotto che inevitabilmente sarà inferiore alle attese; l’altro è correlato alla qualità dell’olio: si teme che il livello della percentuale dell’acidità, che per legge deve essere inferiore a 0,80 per cento, rovini la bontà del sapore. Tuttavia, c’è chi prevede soltanto uno scarto al ribasso del quantitativo previsto nell’annata. In altri termini, si stima che ci possa essere un calo del trenta per cento della produzione dell’olio, ma non verrebbe messa in pericolo la qualità del prodotto. Per salvaguardare la bontà dell’olio, però, non bisognerà utilizzare le olive malate, cioè quelle che cadono per terra prima del raccolto dalle piante. Così facendo, il valore gastronomico, nutrizionale e salutistico dell’olio d’oliva miglionichese, anche quest’anno, dovrebbe essere commercializzato al massimo sia confezionato in recipienti sia venduto sfuso, costituendo una garanzia sotto il profilo della sicurezza alimentare. In tal modo, saranno rispettate le aspettative dei consumatori.