MIGLIONICO: Storia, Arte Cultura e Tradizioni
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AMATI GIACOMO

                            

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 04.01.03 QUATTRO MAESTRI PER IL NOTTURNO DI MENDELSSOHN
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MIGLIONICO. Super concerto nella chiesa Madre di S. Maria Maggiore. L’orchestra da camera, “M. Mazzone da Miglionico”, composta da tre clarinettisti, Mario Pizzolla, Francesco Buzzella, Giuseppe Clementelli e un organista, Silvestro Casella, tutti e quattro maestri di musica, allievi nel conservatorio “Duni” di Matera, vi ha eseguito musiche sacre, classiche e sinfoniche. I giovani artisti hanno eseguito brani di Mozart, Grieg, Weber, Pizzolla, Spinello, Ciaikovskiy, Mendelssohn e Beethoven, suscitando un forte trasporto emotivo ed unanime consenso tra i numerosi spettatori presenti in chiesa.
Particolare intensità emotiva ha suscitato l’esecuzione del “Notturno” di Mendelssohn, brano dedicato alla memoria di una luminosa figura di cittadino miglionichese, Giuseppe Mercurio, esemplare modello di insegnante elementare, scomparso un anno e mezzo fa, a 69 anni. La suggestiva interpretazione di questo brano è stata replicata a conclusione del concerto ed applaudita ripetutamente con il pubblico tutto in piedi, quasi a voler rimarcare, in tal modo e con più passione, il successo della manifestazione, mirabilmente organizzata dall’arciprete, don Mario Spinello, coadiuvato dal prof. Giuseppe Ventura che, oltre tutto, ha curato pure la presentazione dei brani musicali che sono stati eseguiti dall’orchestra, fornendo, tra l’altro, le notazioni biografiche salienti dei vari autori delle musiche.
A conclusione della manifestazione concertistica, don Mario Spinello ne ha sottolineato la valenza culturale ed artistica, mettendo in risalto la bravura dei quattro artisti, veri e propri “profeti” della musica sinfonica, meritevoli, tra l’altro, di far scoprire ai miglionichesi il fascino della musica sacra. “Il capolavoro artistico di questa sera, ha puntualizzato don Spinello, non resterà un episodio isolato, ma rappresenterà un dato ricorrente dell’attività culturale della nostra parrocchia, fino a diventarne uno dei tratti distintivi”.