MIGLIONICO: Storia, Arte Cultura e Tradizioni
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GIACOMO AMATI

                            

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 29.05.03 ORA SONO ATTRATTE DAI CASSONETTI E LE VOLPI DIVENTANO CITTADINE
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MIGLIONICO. Prime luci dell’alba in via A. De Gasperi, la più periferica del centro cittadino: una figura furtiva di animale dal muso aguzzo, denti taglienti, orecchie grandi e diritte, corpo allungato su arti brevi e robusti, coda lunga e folta, pelliccia morbida e pregiata di color ruggine, ovvero la volpe che, con scatti felini, si sposta tra i cassonetti dell’immondizia: è alla ricerca di cibo.
A questa scena, così inedita e suggestiva, assiste spesso un giovane studente universitario, Massimiliano De Simmeo che abita nel quartiere. La volpe, una volta spietata predatrice di topi, serpenti e galline, oggi sembra aver cambiato abitudini culinarie, privilegiando la “pappa pronta” depositata nei bidoni dei rifiuti urbani: tozzi di pane, residui di latte, avanzi di minestre, di verdure, carne e frutta. Ma, ad essere ingolosite da tante “delizie” non sono soltanto le volpi. Anche alcune faine, infatti, sono state viste aggirarsi tra  i sacchetti dell’immondizia, dedite ad azioni di perlustrazione ed a caccia di pasti più prelibati rispetto a quelli che possono trovare nella boscaglia, loro habitat naturale. Ma, allora, sono cambiate le abitudini culinarie di questi animali selvatici?
Quali possono essere le ragioni che stanno alla base di tale sorprendente metaformofosi? Evidentemente, i predatori di un tempo, oggi preferiscono menù meno pesanti e più gradevoli, a base di prodotti “light”, magari costituiti da gustosi avanzi di prosciutto e pasta al sugo. Forse, per loro, il casolare di campagna non rappresenta più la via privilegiata di approdo al cibo. E’ probabile pure che il bosco non offra più l’opportunità di trovare un pasto in abbondanza. Da qui i “raid” notturni tra l’immondizia urbana. In pratica, i cassonetti dei rifiuti domestici, una volta ritrovo di scarafaggi e ratti, sembrano essere diventati una sorta di “ristoranti self service” di volpi e faine.
Stanno cambiando forse i cromosomi di questi animali? E se alla base di questo misterioso cambiamento di abitudine di vita di questi predatori, che un tempo era difficile vedere persino in campagna, ci fosse una sorta di “svolta salutista”? In altre parole, ai cibi per così dire “tossici” della campagna costituiti da frutta e verdura sempre più trattata e contaminata da pesticidi, per non parlare degli animali da cortile, spesso curati con sostanze anabolizzanti e cortisonici, gli animali selvatici preferirebbero un “menù” meno “intossicante”. Sia come sia, in futuro queste sorprendenti scene di perlustrazione tra i rifiuti domestici da parte di volpi e faine potrebbero essere sempre meno dei “blitz” notturni e diventare incursioni normali sempre più frequenti, sino al punto da rendere decisamente superflua quella che un tempo era l’affascinante battuta di caccia alla volpe che con la sua proverbiale astuzia, spesso, riusciva a beffare cani e cacciatori.