MIGLIONICO: Storia, Arte Cultura e Tradizioni
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GIACOMO AMATI

                            

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 05.06.03 E' IN CANTIERE IL PROGETTO DI FUSIONE MILONIA - NOVA FERRANDINA.
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MIGLIONICO. Rivoluzione nel calcio miglionichese: le società del Milonia e della Nova Ferrandina che militano, rispettivamente nel campionato di I Categoria e di Promozione, stanno lavorando a un progetto comune: quello della fusione tra i due sodalizi. Dopo vari contatti a “fari spenti” che si sono A.S. Milonia 2002-03svolti tra i plenipotenziari delle due società, l’attività “diplomatica” ha prodotto un primo risultato concreto: per questa sera (giovedì 5) o al massimo per venerdì pomeriggio è previsto un “vertice” ufficiale tra i dirigenti responsabili delle due squadre per esaminare seriamente la delicata e complessa questione che potrebbe aprire nuove prospettive di sviluppo per lo sport locale. L’approdo è uno solo: si sta lavorando per verificare se è possibile perseguire un obiettivo preciso: quello di capire se ci sono le condizioni oggettive per realizzare il progetto di fusione.
Al “faccia a faccia” ci saranno due delegazioni: a rappresentare la Nova Ferrandina del presidente Giuseppe Masellis ci dovrebbero essere due dirigenti di primo piano, Michelangelo Piccinni e Diego Battilomo; invece, il Milonia dovrebbe partecipare con il suo presidente, Giuseppe Comanda, coadiuvato dai suoi due vice, Franco e Luigi Perrino. L’idea della fusione nasce da una ragione ben precisa: quella di potenziare al massimo l’organico di una sola squadra per renderla il più possibile competitiva nel campionato di Promozione.
Da indiscrezioni raccolte negli ambienti delle due società, sembra che ci siano buone possibilità d’intesa per giungere al “patto” di fusione. Ovviamente, resta da vedere come si svolgerà in concreto il “summit”. Quest’ultimo potrà avere un esito positivo a condizione che si svolga nel rispetto di un principio essenziale: quello della pari dignità. Inoltre, è necessario che i dirigenti dei due sodalizi partecipino alla riunione con la mente sgombra da pregiudizi e senza la deleteria pretesa di voler imporre a tutti i costi le proprie decisioni, magari viziate dal preconcetto e dall’irragionevolezza. Al contrario, bisognerà percorrere fino in fondo la strada del dialogo, evitando “colpi bassi”, tenendo ben in vista, quale obiettivo generale, il perseguimento del bene comune. In definitiva, si tratta di far prevalere gli aspetti positivi e l’identità di vedute su tutto ciò che potrebbe avere una valenza negativa e costituire motivo di dissenso profondo tra le parti. In particolare, due sembrano essere gli ostacoli maggiori da superare: il primo è riconducibile al criterio da seguire nella distribuzione delle cariche sociali; il secondo è legato al principio da seguire per definire l’entità del l’onere economico che ciascuna società dovrà accollarsi.