MIGLIONICO: Storia, Arte Cultura e Tradizioni
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GIACOMO AMATI

                            

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.07.03 MA CHE PRESIDIO SANITARIO E'
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MIGLIONICO. Poteva finire in tragedia un gioco di gruppo per un bambino di sette anni. Nella serata di martedì scorso, alle 20,30, nella piazzetta del rione Torchiano, il più antico e popoloso rione del paese, alcuni bambini stanno giocando spensieratamente. All’improvviso, il piccolo resta vittima di un banale incidente: a causa di un’involontaria spinta ricevuta da un suo compagno o forse per una semplice scivolata, il bambino cade per terra e batte la testa sullo spigolo di una basola. Si procura una ferita alla testa: perde sangue. Immediatamente viene soccorso da uno zio, che era nelle vicinanze e che lo porta al vicino presidio sanitario. Vi giunge dopo pochissimi minuti. Ma lo attende un’amara sorpresa: la dottoressa in servizio, preposta ad effettuare il turno serale, ben presto, si accorge di non poter intervenire efficacemente per saturare la ferita. Motivo: incredibile, ma vero, manca l’occorrente per saturarla. Allora, si procede alla sua disinfezione: viene utilizzata un po’ di acqua ossigenata. Poi, la ferita viene tamponata con della garza. Il sangue viene bloccato, ma per una cura definitiva della ferita ancora aperta non resta che una soluzione: bisogna trasportare d’urgenza il bambino al più vicino ospedale, cioè a quello di Matera. Qui vi giunge dopo una ventina di minuti e finalmente il medico in servizio al presidio sanitario del pronto soccorso provvede a curare la ferita alla testa con tre punti di sutura. Il bambino è fuori pericolo; i suoi genitori tirano uno spirito di sollievo. “Ma è scioccante la situazione che caratterizza il presidio sanitario miglionichese, dice sconsolato il papà, che più volte continua a chiedersi: una struttura di pronto intervento sprovvista di punti di sutura che ragione ha di esistere?