MIGLIONICO: Storia, Arte Cultura e Tradizioni
Realizzatore del sito: Prof. Antonio Labriola  grancia@inwind.it

 

AMATI GIACOMO

                          

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO27.03.02 IL BELLO DI MIGLIONICO     
Home Page  Torna a Stampa locale e nazionale

MIGLIONICO. Il bello di Miglionico? Semplice: il paese in sé, il suo pregevole patrimonio architettonico naturale che vanta parecchi edifici classificati come monumenti storici. Del resto, non a caso il Comune è stato autorizzato ad apporre alle due entrate del paese il pannello con la denominazione e l’emblema figurativo del marchio, “Borgo tra i più belli d’Italia”. Miglionico è l’unico paese del Materano che, con un atto ufficiale, rilasciato dall’assemblea dell’Anci (associazione nazionale comuni italiani) è stato collocato tra i primi cento borghi più belli d’italia. Di più: l’arciprete, don Mario Spinello precisa che “tra i circuiti turistici e dei pellegrinaggi in partenza da Roma, sono previste ben sei puntate a Miglionico nel periodo compreso tra i mesi di aprile e luglio 2002”. Quali sono, allora, le ragioni che giustificano le attenzioni dei visitatori nei confronti del paese, tanto da farne una meta turistica ambita?
Ebbene, Miglionico richiama un turismo con una connotazione precisa, per così dire, pedagogica: cioè offre la possibilità di effettuare una vacanza in cui poter riposare ed apprendere. Quindi, si tratta di una meta turistica che non è fatta per arrivi casuali, rapidi e incolti. Al contrario, richiede la presenza di visitatori fortemente “secolarizzati”, cioè capaci di apprezzarne le testimonianze storiche, culturali ed artistiche. In particolare, a colpire il turista non è soltanto la romantica bellezza del famoso Castello del Malconsiglio, ma anche le meraviglie presenti nella cattedrale di Santa Maria Maggiore, nonché il fascino storico e paesaggistico degli altri edifici e lo splendore del panorama. Il paese ha il tipico aspetto medievale, con molte abitazioni risalenti ai secoli XV e XVI. La cattedrale, edificata nel II secolo dopo Cristo, costituita da tre navate, con un’architettura di stile greco-bizantino, lunga 50 metri e larga 25, è stata sede di vescovi e cardinali. Nel 1128 fu visitata dal papa Onorio II e nel 1591 vi sostò papa Innocenzo IX. In essa sono custoditi numerosi capolavori artistici: dal celeberrimo “Polittico” di Cima da Conegliano (1499) al famoso Crocifisso del ‘600, dalla tela del Tintoretto (L’Assunzione in cielo di Maria) a quelle del Quercini (L’Apparizione di Maria e un San Martino nell’atto del dono di metà mantello). Inoltre, sulla porticina laterale della chiesa è raffigurata la “Pietà” di Altobello Persio che già da sola vale una visita. Protetta da un vetro anti sfondamento, l’opera più famosa custodita nella chiesa, senza dubbio, e il “Polittico” che, acquistato a Venezia nell’anno 1598 da don Marcantonio Mazzone, arciprete di Miglionico, è costituito da 18 pannelli di legno di pioppo: è lungo quasi 4 metri per 3,50 di altezza, raffigura, al centro, la Madonna in trono col Bambino Gesù: un vero e proprio gioiello da osservare in tutte le sfumature col “fermo immagine”. E che dire del Gesù crocifisso? Si tratta di una scultura lignea seicentesca scolpita dal frate scultore Umile da Petralia. Fu portata a Miglionico da padre Eufemio, che in segno di penitenza lo trasportò a spalle ed a piedi da Palermo. Al mondo, di tale fattura, ne esistono solo tre esemplari. Riflette la condizione dolorosa della Crocifissione: il corpo di Gesù presenta ferite sanguinanti; lo sguardo è tridimensionale: la parte sinistra raffigura l’attesa della morte, la parte destra rappresenta la glorificazione, nella parte centrale è espressa la calma della morte. Il paese è localizzato a 22 chilometri da Matera e lo si raggiunge facilmente lungo la strada che collega il capoluogo di provincia alla Basentana. E’ sovrastato dall’imponente castello del Malconsiglio, così chiamato per la famigerata congiura del IV secolo, organizzata in uno dei suoi saloni dai baroni contro il re di Napoli, Ferdinando I d’Aragona. Attualmente, il maniero è in restauro e non visitabile.
Infine, a 9 chilometri dal centro abitato è possibile visitare l’incantevole oasi faunistica della diga di San Giuliano e ristorarsi in uno dei centri agrituristici della zona per gustare la gastronomia locale, ricca di  squisiti prodotti tipici, tra cui spicca la pasta fatta a mano, fatta con farina di grano duro: orecchiette, cavatelli, fusilli lasagne e tagliatelle artigianali.