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CLASSE PRIMA SEZ. I

SCUOLA MEDIA STATALE "N. FESTA" - SUCCURSALE PIAZZA S. AGNESE - 75100 MATERA - TEL. 0835 310041

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GLI SCHIAVI

La schiavitù è un fenomeno antichissimo. Esisteva già in Mesopotamia, in Egitto,tra gli Ittiti, a Creta e a Micene e veniva alimentata con le donne e i bambini catturati dopo la conquista di una città, i cui difensori maschi venivano solitamente uccisi. Tuttavia per molto tempo il numero degli schiavi non fu altissimo e, soprattutto, non tale da essere determinante per l'economia; nell'antico Egitto, per esempio, agricoltura e grandi lavori edilizi appoggiavano sulle fatiche dei contadini, mentre gli schiavi svolgevano prevalentemente lavori domestici nelle grandi famiglie.

Fu in Grecia, con la fondazione della polis, che la schiavitù divenne un elemento basilare della società. La ragione è semplice: chi aveva diritto alla cittadinanza era occupato quotidianamente nell'attività militare o in quella politica (nelle Assemblee allargate, nei Consigli ristretti, nelle magistrature); perciò non aveva più tempo per coltivare i campi, allevare il bestiame, estrarre materie prime dalle miniere.

Per rifornire le poleis di tutti gli schiavi necessari non bastarono più né le razzie né le guerre. Gli schiavi divennero una merce; i mercanti cominciarono ad acquistare uomini in tutte le terre meno civilizzate (come la Tracia a nord-est della Grecia, per esempio) e a rivenderli nei mercati ellenici accumulando vere e proprie fortune.

I Greci considerarono lo schiavo come un semplice oggetto o come un animale. Uno dei nomi con cui veniva chiamato era tetràpoda, <quadrupede>. Gli schiavi quindi potevano essere comprati e venduti ad arbitrio del padrone, come un mulo o un terreno. Non avevano diritti, erano considerati merce e potevano essere venduti, affidati, dati in pegno. Ucciderli era stato un reato di modesta entità, punito con una multa. Potevano avere una compagna e dei figli, ma la loro unione non aveva valore legale e il padrone poteva smembrare le loro famiglie come meglio credeva, separando le madri dai figli, i fratelli dai fratelli.

Testo multimediale eseguito dalla prima sez. I nell'attività laboratoriale di alfabetizzazione informatica - A.S. 2002-03 - Prof. Antonio Labriola