La
storia - Piccolo paese che sorge sulla valle del Bradano, Montescaglioso, detto il
paese vecchio, racchiude in s? una lunga storia. Ha cambiato molti nomi:
dapprima si chiam? Severiana (forse da Alessandro Severo), ma, secondo
le ipotesi del Gattini, esisteva gi? col nome di Civitas Vetus. In
riferimento alla natura collinare accidentata del territorio, ha avuto altri
nomi, come Mons Petrosus, Mons Scabiosus e, infine, Mons
Caveosus, cio? Montescaglioso.
Dal punto di
vista storico ha una storia legata alla comunit? monastica. Difatti il nucleo
pi? antico e caratteristico del paese ? quello sviluppatosi intorno all?Abbazia
di S. Michele Arcangelo, uno dei pi? importanti monumenti della Basilicata,
fondata dai padri Benedettini dell?ordine Cassinese. I vari sovrani e feudatari
che si avvicendarono in quel periodo fecero al Monastero larghe donazioni (Umfredo
Normanno, nel 1079, il Casale de Cornu, attuale Difesa; la
contessa Emma, vedova di Rodolfo Machabeo, nel settembre del
1110 fece altre donazioni e conferm? i privilegi posseduti). Dopo il
periodo normanno, Montescaglioso fu assegnata a Federico II di Svevia,
poi a Manfredi, quindi, dopo varie vicende alle famiglie Del Balzo,
Orsini, Loffredo, Grillo e Cattaneo.
Piero del Balzo,
detto Pirro del Balzo, mentre era principe di Altamura e barone di
Venosa, sotto il papato di Sisto IV, si adoper? per far unire il monastero
contese a quello Cassinese.
Nel XVIII sec. Si ricorda la famosa visita di
Carlo III di Borbone (Vedi
LA CAVALCATA DEL RE BORBONE),
re di Sicilia, figlio di Filippo di Spagna e di Elisabetta di Francia. Nel
gennaio del 1735 soggiorna a Montescaglioso, festeggiando il suo compleanno, si
rende conto delle reali condizioni di vita del popolo e fa approvare leggi per
migliorare le condizioni di vita dei lucani. A ricordo della sua visita, furono
erette tre colonne all?ingresso del monastero.
Per i continui litigi tra i signori del posto e i benedettini, questi ultimi
decisero di trasferirsi a Lecce, per cui l?abbazia cadde nel pi? totale
abbandono (in et? napoleonica verr? utilizzata come caserma e scuderia per i
cavalli).
Nel secondo
dopoguerra Montescaglioso fu uno dei tanti luoghi dell?Italia meridionale dove
si attu? la ?Lotta per l?occupazione delle terre? I contadini volevano un
pezzo di terra dell?immenso latifondo in coltivato, appartenente a Giovanni
Quinto, al Conte Galante e a Don Michele Strada. Tra i protagonisti si riconrano
Giuseppe Novello (che fu ucciso), Marianna Menzano e Ciro
Candito.
Le sei porte
- Montescaglioso ? situato sopra un monte ameno e fruttifero, circondato da
muraglie e da dirupi. Ha sei porte d'accesso. Le due principali sono Porta
Maggiore e porta Sant'Angelo. Le altre sono Porta degli Schiavoni,
Porta Carrera, Porta Pescara e l'ultima detta Portella.
Porta Sant'Angelo ? l'unica ancora esistente e si trova nella parte antistante
la parte anteriore dell'Abbazia.
L'Abbazia di San Michele
Arcangelo - L'Abbazia di San Michele Arcangelo ? un
grandioso complesso architettonico situato, nei primi anni di fondazione,
all'esterno della cittadina. Le sue fortificazione erano costituite da alte mura
merlate che guardavano in direzione del Mar Jonio, crollate nel 1959. Fu fondata
nella seconda met? del sec. XI; sin dal 1065 i vari signori
normanni concessero al monastero alcune chiese del paese, numerosi feudi e
casali fortificati situati lunga la costa jonica e nelle sone interne della
Basilicata, tanto da costituire un ricco patrimonio per il monastero. Sia
Umfredo Maccabeo, signore di Montescaglioso (1078-1093) che Emma e Ruggieri,
rispettivamente moglie e figlio, concessero ai monaci grandi feudi che permisero
un rapido rifiorire del monastero. Le lotte tra papato e impero influirono
negativamente sulle vicende del monastero e nel sec. XV inizi? un fase di
declino del grande complesso monastico. Segu? un periodo di vero splendore, fino
a quando la comunit? ebbe il dono della visita del re Carlo III nel
1735, dal 18 al 20 gennaio. L'Abbazia cadde in disgrazia quando
insorsero litigi tra monaci e feudatari locali che spinsero i
bendettini, nel
1784, a trasferirsi a Lecce insieme a parte delle opere d'arte, della biblioteca
e dell'archivio. Ci fu un ulteriore declino con il nuovo Regno d'Italia, quando
tutti i locali del convento furono confiscati e, in seguito, destinati a
pubblici uffici. Profilo architettonico - Vi si
accede da un portale di ingresso di impostazione rinascimentale; tutto il
complesso ? caratterizzato da due grandi chiostri, quello orientale e quello
occidentale con una serie di colonne e pilastri polistili con capitelli scolpiti
da lapicidi pugliesi. Internamante, in molte sue stanze (365) si possono
ammirare vari affreschi.
Il
Convento Femminile della SS. Concezione -
Il convento, sorto intorno al 1640, ha ospitato una delle pi?
grandi comunit? benedettine femminili della Basilicata. Composto originariamente
da un solo chiostro e dalla Chiesa, viene ampliato dalla famiglia del Grillo che
dal 1612 possiede il feufo di Montescaglioso, con la costruzione di altri due
cortili e di un giardino murato. Le monache hanno abitato il monastero fino al
primo dopoguerra. Di particolare valore la facciata tardo settecentesca e gli
ex-voto in cartapesta legati al culto popolare de4l SS. Medici e la serie di
statue per i riti della Settimana Santa.
Madonna delle Grazie -
La Chiesa della Madonna delle
Grazie ? localizzata in un'area ai margini del borgo alto-medioevale. La chiesa
? stata fondata nella prima met? del sec. XI e restaurata nel 1626. Oggi ?
abbandonata. La Chiesa ? molto piccola, ha una pianta rettangolare, una
scalinata ellittica, ? in muratura con pietre ben squadrate, il pavimento in
mattoni in cotto a maglia quadrata. Nella chiesa si conservano affreschi ed
antichi dipinti su tela.
La chiesa di S. Angelo
- E' situata accanto all'Abbazia, in Piazza del Popolo. Accanto ad essa si
scorge il campanile ornato di finestre bifore. E' formata da nove piccole
cappelle comunicanti tra loro. E' stata privata del Coro ligneo e dell'altare
maggiore che si trovano, rispettivamente, nella Chiesa del Ges? a Lecce e nella
Cattedrale di Matera. Consacrata nel 1099, fu ricostruita nel 1590
e nel XVIII sec. restaurata. Secondo antichi documenti nella chiesa
sono sepolti Umfredo conte di Montescaglioso, di Beatrice sua moglie e dei loro
figli. Sulla porta d'ingresso c'? una piccola statuina che rappresenta San
Michele Arcangelo.
La Chiesa del
Crocifisso - La Chiesa del Crocifisso ? formata da una
navata rettangolare e da una cupola. Ha un ambiente coperto a botte che ha la
funzione di sacrestia. La copertura ? formata da un sistema di volte a sesto
acuto l'una sull'altra. La chiesa, gi? esistente nella met? del secolo XVII, fu ricostruita intorno al 1890 e la vecchia cappella trasformata in
sacrestia. La chiesa, sconsacrata, ? inagibile dal 1980 a causa del terremoto.
La Chiesa Madre
- La Chiesa Madre si trova alla destra della piazza, oggi Corso Repubblica. La
Chiesa Madre ? stata dedicata a due
santi: SS. Pietro e Paolo e alla Madonna dell'Assunta. E' stata costruita tra il
1776 e il 1823 in stile barocco. Sorge sul luogo ove esisteva la chiesa madre
pi? antica.
ha tre navate. In quella centrale ci sono due cappelle intitolate a Santi, a
Sante e alla Signora del Santissimo Rosario. sulle pareti della cupola sono
state rappresentate con rilievi in stucco le figure dei quattro Evangelisti.
Sulle pareti laterali si possono osservare quadri di grande valore tra cui
quattro del pittore napoletano Mattia Preti e altri dipinti del pittore
veneziano Giovanni Donadio.
Di fronte all'altare maggiore c'? il coro e in una custodia di legno dorato il
Santissimo Sacramento.
Entrando dalla porta minore s'incontra la fonte battesimale.
La Chiesa di Santo Stefano - La Chiesa di Santo
Stefano si trova nell'omonima via. E' stata costruita nell' XI secolo e
restaurata nel XVI. E' a pianta centrale con cupola e non presenta la
sovrapposizione di diverse fasi costruttive.
La cappella ? citata nei documenti trascritti nell'opera redatta dall'Abate
Tursi. Il portale della Chiesa si presenta formata da un basamento in tufo e da
due colonne provenienti da un altare di epoca barocca. LE basi su cui poggiano
le colonne sono di et? rinascimentale e forse provengono da un antico chiostro.
I capitelli che sovrastano le colonne sono di epoca tardo medioevale e quello di
destra rappresenta dei centauri accoppiati.
La Chiesa di Santo Stefano da molto tempo ? chiusa al culto.
La
Chiesa di Santo Agostino - La Chiesa di Sant'Agostino
si trova in Corso Repubblica. E' spaziosa e occupa un lato del chiostro del
convento al quale appartiene. Conserva dipinti e statue di santi. Si presume che
gli agostiniani si siano stabiliti a Montescaglioso intorno alla met? del sec.
XVI, epoca di costruzione della Chiesa e del Convento che furono ampliati
nel 1650. Nel convento i frati educavano i figli delle migliori famiglie del
posto.
La Chiesa conservava numerose opere d'arte andate purtroppo disperse dopo la
soppressione della comunit? religiosa. Il monastero ? diviso in tre livelli: la
parte pi? bassa (stalla e cantine), quella intermedia (chiesa), chiostro,
cucina, dispensa), quello superiore (celle, dormitori, biblioteca). Nel
refettorio vi ? un affresco che rappresenta un papa.
La Chiesa della
SS. Annunziata -
E' stata una delle prime
chiese ad essere costruita agli inizi del sec. XVI, appena oltre il
perimetro fortificato. Nell'ospedale annesso si usava isolare gli appestati.
Apparteneva ai MArchesi di Montescaglioso che usavano concederla agli
ecclesiastici pi? importanti del paese. Per molti anni i riti religiosi sono
stati officiati da canonici della famiglia Salinari.
Nell'abside esiste un antico affresco ed alcune iscrizioni dei malati rinchiusi
nell'ospedale.
La
Chiesa di San Rocco - La Chiesa di San Rocco si trova
in Piazza Roma. E' a pianta rettangolare ed ha una facciata coronata da un
campanile. Conserva la statua di San Rocco proclamato Santo Patrono di
Montescaglioso nel 1684.
Nella chiesa ? presente una cupola con molte decorazioni. Il presbiterio ha la
funzione e coro e di sacrestia. Fin dagli ultimi decenni del XVII secolo la
chiesa ? affidata ad una confraternita intitolata al Purgatorio.
E' stata costruita agli inizi del sec. XVI ed era usata per le sepolture.
Fu danneggiata dal terremoto del 1826 e restaurata successivamente con la
costruzione delle volte in pietra e di una nuova facciata.
Il Convento dei Frati Cappuccini -
Nel 1593, fuori
dell'abita di Montescaglioso, "nobilissima citt? di privilegi, in sito
delizioso, donde
guardarsi vastissimo e variato orizzonte, comprende il ridente Mar Jonio col
golfo di Taranto", sorse l'attuale convento del PP. Cappuccini "per la fervente
devozione del popolo" e con l'aiuto finanziario di D. Paolo Grillo e di suo
figlio Nicol?, a lui succeduto nel 1622. Il marchese Grillo, con una somma
ragguardevole, fece continuare i lavori e chiese ed ottenne la sepoltura dei
suoi resti mortali e quelli dei suoi discendenti nella chiesa del Convento, la
cappella di Sant'Antonio al quale il popolo montese riserva speciale devozione
per le molteplici grazie ricevute.
Verso il 1615 il nuovo convento fu abitato dai Padri Cappuccini colme dimostrano
alcuni documenti. In una delibera del 25 maggio 1615 si legge che gli eletti
della venerabile cappella del SS. Corpo di Cristo consegnarono ai monaci "tre
pese di lana e due pese e mezza pesa di caso e mezza pesa di ricotta per
elemosina. C'? da ricordare la disposizione di Francesco Sterlino, commerciante
di Savano, residente in Montescagliso, che con suo testamento del 4 giugno
1618 ordinava la concessione di cento ducati perch? l'altare maggiore della
chiesa PP: Cappuccini fosse dotato di un quadro.
Durante il regno di Ferinando II e di Francesco II, i Padri Cappuccini godevano
non solo la franchigia del sale e della pasta, ma ogni padre, ogni tre anni,
aveva un abito intero e molte libre di tabacco da naso. Con la legge 17 febbraio
1861 il Convento fu soppresso e pass? al demanio dello Stato, fino a che
nell'anno 1902, due o tre frati della provincia monastica di Lecce, lo
comprarono dal Municipio di Montescaglioso, con esclusione della parte adibita
dal 1880 fino ai primi del Novecento a macello comunale e, poi, come oggi,
a rimessa del carro trionfale di S. Rocco.
Nel 1909 acquistarono il convento di Padri Cappuccini della Provincia di Bari i
quali, per l'eccellente salubrit? dell'aria di Montescaglioso, vennero ad
abitarlo.
Nel complesso monastico vi ? un chiostro, delle celle dormitorio e un
bellissimo giardino.
La
Chiesa di Santa Lucia - La Chiesa di Santa Lucia,
anticamente intitolata a San ta Maria, ? situata all'entrata della parte nuova
del paese. Nel XIV sec. fu intitolata a Santa Lucia in occasione del
trasferimento della statua della santa, precedentemente conservata in una chiesa
rurale abbandonata dell'Abbazia.
La chiesa ? molto bella e antica, anche se piccola. Per motivi di spazio,
quindi, ? stata costruita un'altra chiesa molto pi? grande, a poca distanza da
essa in uno stile architettonico moderno.
Attualmente la chiesa vecchia, realizzata nel sec. XI, ? sconsacrata ed
utilizzata per altri fini (centro sportivo).
La Chiesa della Madonna della Nuova -
La Chiesa della Madonna della Nuova ? situata fuori dal paese e,
per raggiungerla, bisogna
scendere per una strada molto lunga. E' stata costruita nel sec. XI e
restaurata nella met? del XVI. E' stata propriet? dell'Abbazia tanto che sulla
sua porta d'ingresso si conserva ancora lo stemma dei benedettini. E' molto
piccola, possiede una sola campana che viene fatta suonare tramite una
cordicella posta all'interno della chiesa. Sul tetto, spiovente, ci sono una
croce e un angelo sempre illuminati.
La festa della Madonna della Nuova ? il luned? di Pasqua; in questo giorno, per
via Matera che costeggia la chiesa, vi sono molte bancarelle. E' usanza, il
giorno della Madonna della Nuova, per i ragazzi montesi salire sul monte Vetere.
La mattina la statua fa un piccolo giro del paese e si ferma nella chiesa di
Santa Lucia. Il pomeriggio torna nella sua dimora abituale e vengono fatti
sparare i fuochi artificiali.
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