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Polittico di Cima da Conegliano

Franco di Pierro

Pur puntando al riconoscimento dell'Igp la commercializzazione resta un punto debole
Battuti dal pane di Miglionico
Dieci quintali al mese a Londra, Matera resta indietro

La Gazzetta del Mezzogiorno
21 Luglio 2005

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MATERA - Dalla fine dell'anno scorso il pane di Miglionico, prodotto da «Panfornaio», fa bella mostra di sè, insieme ad altre quaranta specialità di tutto il mondo, negli stand dei Magazzini Harrods di Londra. E, stando a quel che racconta uno dei promotori dell'iniziativa commerciale, il lucano Nicola Basile, c'è ogni giorno una bella pattuglia di londinesi che se lo porta a casa. Dieci quintali di pane al mese che, divisi in quattro settimane, partono, via terra, in carri refrigerati, verso la capitale inglese. Si tratta di un prodotto cotto all'80 per cento che nel grande e prestigioso magazzino inglese viene dorato, come si dice in gergo, e posto in vendita alla cifra di tutto rispetto di 9 euro al chilogrammo. Si tratta di un segmento del made in Matera che contribuisce a far conoscere l'agroalimentare lucano di qualità oltre i confini regionali.
Ma se il pane di Miglionico ha fatto tanta strada ed altra potrebbe farne se saranno raggiunte le giuste intese commerciali sbarcando addirittura a Miami, in Florida, quello di Matera, in procinto di ottenere l'indicazione geografica protetta dagli organismi europei preposti al conferimento dell'etichetta, continua a muoversi in un ristretto ambito locale. Pur avendo titoli, meriti e storia, il pane materano registra ancora piccoli numeri con modesti ritorni tanto sul piano della commercializzazione quanto su quello occupazionale. Probabilmente perchè non c'è ancora il crisma dell'ufficialità a livello di Igp, tuttavia anche le operazioni preliminari al lancio in grande stile della produzione sembrano essere modeste e non rapportate alle opportunità che il prodotto può garantire sul piano economico. Sono 14 i panificatori che hanno aderito al Consorzio per la tutela del pane di Matera. La produzione avviene già con il nuovo disciplinare che rispetto alle precedenti modalità di confezionamento presenta un'innovazione: il lievito madre viene prodotto con frutta di stagione lasciata a macerare per 15 giorni. Tuttavia non si va oltre: il pane, lavorato, infornato e cotto, resta in zona e una buona opportunità di sostenere l'economia locale continua a perdersi nel nulla. Pane fatto in casa e tenuto in casa: sperare di poterlo far affermare così in campo nazionale è a dire poco velleitario.

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