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Polittico di Cima da Conegliano

Alessandra Montemurro

Percorso formativo dei ragazzi della "Nicola Festa" con un progetto sulla panificazione
Alla scoperta dei segreti del pane
Pubblicato un opuscolo sui valori della civiltà contadina

Il Quotidiano della Basilicata
28 Agosto 2005

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MATERA - Un originale percorso formativo compiuto dai ragazzi e dai docenti della scuola media "Nicola Festa", alla scoperta dei segreti e dei valori della panificazione e della civiltà contadina e completato con la pubblicazione di un opuscolo di novanta pagine.
E' il progetto realizzato dagli alunni delle classi 1ª H e 1ª I della succursale di Piazza S. Agnese della scuola "Nicola Festa", con il tutoraggio del dirigente scolastico Guido Bono e dei docenti Maria Pia Giordano, Antonio Labriola e Rosa Piro.
"L'obiettivo, come spiegato dalla professoressa Maria Pia Giordano, è quello di condurre le giovani generazioni alla riscoperta di un patrimonio gastronomico, culturale ed antropologico spesso dimenticato o sottovalutato: "Con questo lavoro noi docenti abbiamo inteso far scoprire ai ragazzi l'affascinante mondo contadino come luogo ideale di esperienze ricche e coinvolgenti nel quale si radicano le origini sociali e culturali della nostra comunità".
Servendosi di antiche fotografie, di carte geografiche e di dipinti, i ragazzi hanno avuto la possibilità di conoscere i mestieri e i rituali legati all'arte di produrre il pane, e realizzato a loro volta disegni, scattato foto, svolto ricerche sull'unicità del pane di Matera e sul logo dell'Indicazione Geografica Protetta, intervistato nonni e bisnonni, agricoltori e fornai, e visitato i forni materani di più antica tradizione.
La seconda fase del lavoro ha visto impegnati i piccoli ricercatori nella catalogazione di tutto il materiale raccolto, e nella ricerca di opere letterarie o artistiche che illustrassero o raffigurassero un momento del ciclo che dal chicco di grano porta al prodotto finito.
"Tutto quello che abbiamo realizzato - ha precisato il prof. Antonio Labriola - si inquadra in una prospettiva educativa che non mira solo all'acquisizione di capacità tecniche, ma, soprattutto, al processo di maturazione globale del ragazzo come soggetto fruitore e produttore di cultura"
Ai propri disegni che raffigurano spighe di grano, fornai e massaie intenti a impastare pasta, pane, biscotti e focacce, i ragazzi hanno accostato i racconti dei nonni e delle nonne, le spiegazioni dei panificatori materani, canti, poesie, leggende, favole e filastrocche in tante lingue diverse, dal dialetto materano all'italiano, dal francese all'inglese e al cinese.
I dipinti del pittore materano Guerricchio, degli scultori Mascherini e Manzoni, di Caravaggio e Magritte e i celebri covoni di Van Gogh, hanno garantito il valore interdisciplinare di un'esperienza unica sotto il profilo didattico e formativo, come spiegato dalla prof.ssa Rosa Piro:"Oltre alle linee, ai colori, alle forme, le voci raccontano antichi mestieri, antiche tradizioni, antiche cerimonie che richiamano alla memoria tempi lontani che conoscono solo gli anziani."
L'opuscolo, "Un chicco di grano" è di novanta pagine ed è Edito nell'ambito dei Quaderni del Parco della Murgia Materana con il contributo dell'Agenzia Lucana per lo Sviluppo e l'Innovazione in Agricoltura e la collaborazione della società materana "La Traccia".

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