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Michele Ribellino |
L'obiettivo è riacquistare la propria identità dopo le traversie del passato - I socialisti tornano a confrontarsi |
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Il Quotidiano della
Basilicata |
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MIGLIONICO
- Militante socialista fin dal 1970, anche nel periodo più cruento della
mattanza contro il P.S.I., a differenza di molti altri, ho girato, alcuni anni
fa le edicole di Matera chiedendo ad alta voce l'Avanti, la voce socialista che
tornava a farsi sentire. Ho letto, recentemente, sulla stampa locale articoli di
tanti personaggi: dirigenti, parlamentari, consiglieri regionali di quello che
fu il grande e glorioso P.S.I. di Nenni, Pertini e Craxi. Ciò mi ha fatto enorme
piacere. Stiamo assistendo, e direi finalmente, ad un atto dovuto: il
socialista, dopo bufere, indecisioni e false paure, sta riprendendosi in mano il
proprio destino. Lo sta facendo, però, con la giusta convinzione, determinato
non solo e non tanto a riprendersi il mal tolto, bensì a costruirsi un presente
più consono alla sua identità morale e politica. Bettino, il personaggio più
rappresentativo, la mente più vivida del P.S.I., è stato bersagliato, braccato,
colpevolizzato fino all'impossibile. E' stata una perfetta manovra politica,
coadiuvata dai "poteri forti" e da un manipolo di magistrati rossi. Bettino non
c'è più! E' sepolto nel piccolo cimitero cristiano di Hammamet in Tunisia, paese
che lo ospitò da esule, proteggendolo e rispettandolo. Bettino vive con quelle
che furono le sue idee ìnnovatrici, le suo intuizioni, il suo essere un uomo,
statista capace, coraggioso, amante della libertà e della giustizia sociale per
il suo popolo, il suo paese e per tutti i popoli offesi. E' morto sul campo di
battaglia con la schiena diritta e mai con il cappello in mano al cospetto dei
potenti, a differenza di tanti esponenti, della cosiddetta sinistra della
Seconda Repubblica, che si sono prostituiti ai poteri forti e al Papato. Ai
compagni socialisti di Boselli, uomo politico di indubbia capacità che, molto
spesso, elogia i signori Prodi e Rutelli, vorremmo sottoporre soltanto qualche
considerazione di natura politica. Prodi è integralista, papalino,
antisocialista, nemico di Bettino, anticraxiano e senza partito. Bisogna
ricordare che, nel 1993, Rutelli, si augurava di vedere Bettino Craxi con il
rancio nelle patrie galere. Boselli e i suoi accolti hanno dimenticato tutto
ciò, ma la maggioranza dei socialisti no! Il nostro paese e la nostra Basilicata
hanno bisogno di socialisti che riportino in alto la bandiera che, fin dal 1982
a Genova, li coalizzò per fare della plebe un popolo. Non possiamo rinunciare
alla nostra identità socialista! I socialisti lucani dalle mani pulite hanno
molte cose da dire e da realizzare per garantire, nei contenuti, più democrazia,
più diritti, più giustizia sociale! Ora la base socialista lucana punta alla
ricostruzione di un partito unico che possa rioccupare gli spazi che,
storicamente e culturalmente, gli sono propri. Aspira a un partito socialista
autonomo, non subordinato ad altre forze politiche che possa esprimere le idee
socialiste e riformiste che fanno parte del nostro bagaglio ideologico e
culturale. Boselli deve capire che non c'è storia all'ombra della quercia! Amato
deve capire che la politica dell'alleanza dei D.S. con la grande finanza, che
comanda in Confindustria, è lontana un oceano dai valori del socialismo
democratico. La legge elettorale pasticciata, tra maggioranza e proporzionale,
non può essere un alibi per pigrizie e subordinazioni. Ognuno sia se stesso e,
se ognuno farà il suo dovere, diventerà concreta l'alternanza democratica
all'insensata e improduttiva divisione del Paese in due Poli contrapposti senza
idee e senza avvenire. Come un popolo che non coltiva le proprie radici non ha
futuro, cosi non si costruisce un progetto senza ripartire, nel nostro caso,
dalla storia bellissima eppure tanto negletta del riformismo socialista
attraversata da errori e da sconfitte, ma anche e soprattutto da straordinarie
conquiste sociali che hanno reso l'Italia un paese civile. Non si tratta di
ridare l'onore ai socialisti, ma di riconsegnare agli italiani la coscienza
storica del grande contributo che il riforniamo socialista ha dato all'Italia
nel corso del Novecento. La ripresa del dibattito tra le diverse anime del
vecchio P.S.I., in Basilicata, va accolta con rinnovata speranza e va
incoraggiata la prospettiva di una nuova unita e autonomia socialista. Quest'ultima
non deve essere intesa come autosufficienza, ma come capacità organizzativa e
politica distinte, dagli altri soggetti. I nuovi posizionamenti, nelle alleanze
elettorali e di governo deve avvenire sulla base di un programma veramente
riforniatore, ispirato ai nobili ideali del socialismo riformista di Matteotti,
Buozzi, Nenni e Craxi. La funzione dei D.S., in Basilicata, è oggettivamente
conservatrice e non riformista, perché rappresentanti indiretti di quell'establishment
di poteri forti (Confindustria) e burocrazia istituzionale, di cui la Margherita
ne è legittima rappresentante e i D.S., purtroppo, i sudditi! Al dott. Cascino,
esponente di primo piano a livello regionale e nazionale del vecchio glorioso
P.S.I., va dato il merito di aver riacceso il dibattito politico all'interno
delle diverse anime socialiste. Il compagno Cascino parte dalla constatazione
del sostanziale fallimento del "falso bipolarismo". Infatti, i dati dimostrano,
da parte degli elettori, il desiderio di ritornare alle tradizionali culture
politiche che hanno avuto tanta parte nella storia del nostro paese, come il
Socialismo. Lo stesso dibattito sulla necessità di reintrodurre la proporzionale
per rimediare alla antidemocratica e anticostituzionale legge Mattarellum
dimostra un riemergendo desiderio di politica seriamente intesa. Ulivismo,
Primarie, Dipietrismo, Prodismo, Triciclo, Margherita con diversi petali è
fantapolitica, è soltanto chiacchiericcio inconsistente! Dopo dieci anni di
assenza dalla vita politica regionale, i socialisti devono tornare all'impegno
attivo in una realtà che richiede più che mai una rappresentanza politica seria,
onesta, coerente con i propri ideali di Socialismo: giustizia sociale,
democrazia e onestà. L'impegno prioritario sarà rivolto a ricostruire il tessuto
politico regionale con un impegno serio, mobilitando i suoi uomini migliori (Cascino,
Savino, D'Agostino, Salvatore, Blasi, Pisani, Adamo, Colangelo, Pittella, ecc.).
In una comunità ove prevarrebbero logiche lottizatrici, portatrici di non sempre
confessabili interessi di parte, o peggio ancora, personali. Dobbiamo elaborare
un programma veramente riformatore che faccia della Lucania una piccola
Svizzera. Ritorniamo tra la gente per interrogare i giovani, le donne, i deboli,
che le ragioni del mercato dimenticano e non devono essere dimenticati dalla
Politica, dal governo regionale di centro-sinistra. Il socialismo riformista
lucano non può nascere che dal basso, da nuove leve, con l'apporto culturale di
esperienze di coloro che sono stati i migliori dirigenti regionali del vecchio e
glorioso P.S.I. Restituiamo alla nostra Basilicata i valori che guidarono il
grande leader Bettino, nella sua opera riformatrice, assicurando libertà,
progresso, equità sociale a difesa delle classi più deboli. Ricostruiamo l'Altra
Lucania, quella degli onesti, dei Socialisti dalle mani pulite. |
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