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GIACOMO AMATI

FA I CONTI CON LA MOSCA LA CAMPAGNA OLIVICOLA

La Gazzetta del Mezzogiorno
16 Novembre
2004

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MIGLIONICO. Brutto periodo per l’agricoltura miglionichese. Dopo la crisi dell’uva, pesantemente colpita dal flagello della peronospera, ecco la terribile mosca olearia che ha messo in ginocchio la campagna olivicola. In pratica, in alcune contrade, la raccolta delle olive quest’anno è finita prima ancora di cominciare: la “famelica” mosca ha sferrato il suo devastante attacco ed ha colpito al “cuore” la locale produzione olivicola. Ovviamente, le zone più colpite sono quelle in cui le piante sono state coltivate in maniera rigorosamente biologica, cioè senza l’uso di fitofarmaci o di altre sostanze chimiche.
Oltre il settanta per cento della raccolta delle olive è stata distrutta”. Lo afferma l’agronomo miglionichese, dott. Mario Pellegrini. “Siamo di fronte a un vero e proprio flagello”, dichiara l’agronomo. Che tipo di danni ha subito l’economia agricola locale? “Sono di ordine quantitativo e qualitativo, risponde Pellegrini. Il primo è causato dalla sottrazione di polpa dalle olive, da parte della larva e dalla caduta precoce del frutto; il secondo si manifesta con l’innalzamento della percentuale dell’acidità dell’olio, con l’alterazione del gusto, del colore e di altri elementi che fanno parte della sua composizione chimica. Poi, va considerato anche che l’olio, alterato nelle sue caratteristiche organolettiche, denota una bassa conservabilità. Infine, per quanto riguarda le olive da tavola, anche la semplice presenza della puntura sulla buccia è motivo di deprezzamento commerciale”. Come e perchè avviene la distruzione del frutto da parte dell’onnivoro insetto? “Il ciclo biologico della mosca, spiega Pellegrini, varia notevolmente. L’insetto adulto è lungo circa mezzo centimetro. Dopo la fecondazione, la femmina, di solito, depone un uovo per oliva. A partire dal mese di settembre, la larva comincia a nutrirsi della polpa”. Di conseguenza, c’è un solo modo per neutralizzare la devastante azione dell’insetto “cannibale”: distruggerlo con una preventiva azione di trattamento, utile a proteggere il frutto. In pratica, il “killer” delle olive va combattuto subito, uccidendolo, ma bisogna fare anche in modo che il rimedio non sia peggiore del male, facendo un uso misurato e sapiente di sostanze chimiche, per salvaguardare sia la salute dell’uomo che l’equilibrio biologico naturale.


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