MIGLIONICO: Storia, Arte Cultura e Tradizioni
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GIACOMO AMATI

MARCIANDO CON " L' TAMMORR' "

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10.12.03

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MIGLIONICO. Terzo posto al “Festival dei Tammur” di Grumo Appula (Bari). E’ il primo riconoscimento conquistato dal gruppo musicale miglionichese “L’Tammorr”, Bassa musica L' Tammurr': Pasquale Amico Padula, Giuseppe Fineo, Angelo Martulano, Vincenzo Piccinni, Angelo Manzara - Clicca sulla foto per ingrandirlafolckloristica lucana, che ha in Domenico Di Vincenzo (piffero tradizionale) il suo coordinatore artistico e maestro concertatore. Gli altri cinque componenti sono Pasquale Amico Padula, Giuseppe Fineo, Angelo Martulano, Vincenzo Piccinni e Angelo Manzara.
Il primo è un vero e proprio genio del tamburo, così abile nelle percussioni da essere in grado di ritmare i suoni, usando soltanto le dita delle sue mani. Alla cassa c’è Giuseppe Fineo; invece, il suono squillante dei piatti è prodotto da Angelo Martulano. Infine, Vincenzo Piccinni e Angelo Manzara sono gli altri due “funamboli” del tamburo.
Al centro del loro vasto repertorio vi sono marce sinfoniche e militari, nonchè brani musicali della canzone napoletana e di quella italiana in voga sin dagli anni Sessanta. Il gruppo, che ha in Franco Colangelo il suo presidente onorario, è costituito da bandisti giovani, tutti autodidatti, che esibiscono una straordinaria abilità musicale senza aver mai frequentato delle scuole di musica. In pratica, suonano “a orecchio”, per predisposizione naturale, innata nel loro patrimonio genetico. Anche in virtù di questa misteriosa capacità si può spiegare il fascino della loro produzione musicale. Sono degli “artisti di strada”, musicanti di talento e “per caso” che inseguono solo la loro irresistibile vocazione musicale. Per armonia e sonorità, i brani del loro repertorio sono orecchiabili al massimo. Ad attrarre l’attenzione degli spettatori è anche la forma artistica delle loro esibizioni: molti brani vengono eseguiti, facendo ricorso a doti di “giocolieri” della musica, “incollando” o sovrapponendo per lo più brani famosi e molto conosciuti. In tal modo, producono una “filastrocca” di suoni con cui incantano le piazze, animano i rioni e danno calore alle strade cittadine che percorrono, precedendo sempre la processione, quasi a volerla annunciare.
In poco tempo, i loro impegni artistici si sono moltiplicati. Spesso, ascoltando e osservando le loro esibizioni si avverte la magica sensazione di “leggere una favola” o di introdursi in un mondo fiabesco, privo di problemi e di ansie. E’ come fare un “viaggio” in un altro pianeta, in un mondo di pace. In fondo, il “segreto” del loro successo potrebbe essere ricercato proprio nell’azione di trasposizione della realtà che esercitano: la loro musica alimenta un sogno, un incantesimo a cui è difficile resistere. Le loro esibizioni toccano l’emotività degli spettatori: sono esibizioni create con le mani, con la bocca, con il cuore e con l’anima (CLICCA SULLA FOTO PER INGRANDIRLA).