MIGLIONICO: Storia, Arte Cultura e Tradizioni
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GIACOMO AMATI

LE PREVISIONI DICONO CHE SARA' OLIO DI BUONA QUALITA'

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
6 Gennaio.2004

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MIGLIONICO. Nella comunità si sta concludendo la campagna olearia. Tra gli olivicoltori è evidente la soddisfazione sia per la qualità che per la quantità “dell’oro giallo” che, quest’anno, è caratterizzato da un livello di acidità molto basso. La resa del prodotto oscilla tra i 16 e i 20 chili di olio per un quintale di olive. Un chilo di olio viene venduto a non meno di 5 euro.
La bontà dell’olio miglionichese, precisa Nino Comanda, capo diga di San Giuliano ed esperto agricoltore a tempo libero, è riconducibile a due elementi essenziali: alla coltivazione biologica degli oliveti ed alla raccolta del prodotto che avviene quando le olive non sono cadute per terra, ma direttamente dagli alberi. Inoltre, conclude Comanda, la coltivazione delle piante viene eseguita senza l’uso di pesticidi nè di altre sostanze che ne possono alterare l’equilibrio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda si pone l’assessore comunale all’Agricoltura, Domenico Laterza, con delega di vice sindaco, che osserva come nella campagna miglionichese si faccia olivicoltura di qualità sia in virtù del metodo naturale di coltivazione in uso che per quelli della raccolta e della molitura.
Grazie all’abbondanza del raccolto, quest’anno, l’olio in eccesso, rispetto al fabbisogno familiare, viene venduto anche oltre i confini cittadini: in queste settimane si sta verificando un vero e proprio “boom dell’export” dell’olio che viene inviato soprattutto ai concittadini residenti nelle città del Centro e del Nord d’Italia. Ne deriva che l’olio d’oliva rappresenta il bene principale tra quelli esportati, tanto da essere considerato un vero e proprio “tesoro” dell’economia locale. Un’annata così ottima non si ricordava da tanti anni. Le condizioni climatiche favorevoli hanno avuto un ruolo decisivo nel determinare la qualità del prodotto: le piogge sono arrivate nel periodo più opportuno e la polpa del frutto non è stata attaccata dalla temibile mosca olearia. Da qui l’integrità di tutte le varietà delle olive e la susseguente produzione record che ha permesso ad alcune squadre di operai specializzate nella loro raccolta, le cosiddette “teste di cuoio” di arrivare persino a raccogliere dai 10 ai 15 quintali al giorno.