Contrariamente agli altri
oli, l'olio extravergine d'oliva, per legge, deve essere ottenuto per
spremitura a freddo e non deve essere sottoposto a manipolazioni
chimiche, ma solo a sedimentazione e/o filtrazione; deve anche avere
un'acidità non superiore allo 0,8%. L'acidità indica la quantità di
grassi alterati: più è bassa più l'olio è sano da un punto di
vista alimentare.
Gli oli non definiti EXTRA
o quelli di semi hanno valori di acidità molto più elevati. Per
ridurre questo valore le industrie attuano procedimenti a base di solventi
chimici e temperature elevate ottenendo così un'acidità comunque bassa,
ma lasciando nell'olio residui nocivi dei solventi usati, perdendo al
tempo stesso preziose sostanze
naturali come fosfatidi, mucillagini, vitamina E, vitamina A e
clorofilla, invece contenute nell'olio EXTRA.