Il
“Piccolo Buddha”, che è il Karampa Lama,
ossia la 17^ reincarnazione di Buddha, è un monaco
14enne, il suo vero nome è Ugyen Trinley Dorje, il
suo destino è sostituire l‘attuale Dalai Lama
quando questi morirà.
Il
ragazzo è fuggito dal suo monastero in Tibet
superando la sorveglianza cinese e dopo sei giorni
di avventurosa e faticosa marcia, ha raggiunto, in
India, il Dalai Lama, l’attuale “Papa”
tibetano.
Anche
per il Dalai questa fuga è stata una vera sorpresa.
Il ragazzo è giunto al suo monastero (dove IL Dalai
Lama vive in esilio) accompagnato da due monaci e da
quattro laici tra cui sua sorella; era stanchissimo,
aveva piaghe alle mani ed ai piedi, l’attraversata
dell’Himalaya, nella neve, lo aveva stremato.
Si
erano fatte diverse ipotesi sulle cause che avevano
spinto il Piccolo Buddha a scappare, ad esempio si
diceva che dovesse recuperare degli oggetti sacri
appartenuti al suo predecessore, ma tutte sono state
smentite: la verità è che il giovane Karampa Lama
è fuggito per sottrarsi alla repressione, ad un
controllo soffocante che gli impediva di svolgere
seri studi e di sviluppare la sua spiritualità.
Questo
è un duro colpo per Pechino, che lo aveva nominato
“Lama patriottico” e lo voleva utilizzare per
estendere l’influenza cinese in Tibet.
Non
si sa se il ragazzo tornerà in Tibet, probabilmente
potrà farlo se la Cina gli riconoscerà l’autonomia
e la libertà che gli aveva promesso, ma questo
forse è impossibile perché i comunisti cinesi non
tollerano la libertà spirituale come non tollerano
la libertà politica.
Ora
per la nomina del “Buddha vivente” è sfida
totale tra Cina e leader tibetani in esilio, è una
partita che ha per obiettivo la scelta del “Reting
Lama” (che ha la funzione vitale di Dalai Lama
vicario in caso di assenza di quest’ultimo).
La
nomina dovrà essere confermata dal numero due della
gerarchia, il Panchen Lama, ma questi è doppio: il
Dalai (Tibet) ne riconosce uno, mentre Pechino
(Cina), di risposta alla fuga del Karampa Lama
(numero tre della gerarchia), ne riconosce un altro,
un bambino tibetano di due anni di cui non è ancora
nota l’identità, si sa solo che è figlio di un
camionista e di una casalinga. La vicenda si
complica: misteriosi assassini sono a caccia del “Piccolo
Buddha” (il 14enne tibetano). La polizia indiana
ha annunciato che la vita del ragazzo è in serio
pericolo, a causa di minacce concrete che giungono
da più parti.
Per
questa ragione il 14enne leader religioso è stato
continuamente spostato da un monastero all’altro e
ora si trova in una località segreta.
La
sorella del ragazzo è sotto shock, è terrorizzata,
si sente perseguitata, trema, delira, pensa di
essere braccata dai sicari; suo fratello, il Karampa
Lama, invece, nonostante abbia mani e piedi piagati,
si sta riprendendo bene, non è eccessivamente
preoccupato ed è apparso ai giornalisti più
radioso che stremato.
La
fuga del “Piccolo Buddha” e la contromossa di
Pechino con la nomina del nuovo “Buddha vivente”
mettono in serio dubbio la politica Cinese.
Il
Dalai Lama afferma che sarebbe pronto a riconoscere
la sovranità politica della Cina sul Tibet in
cambio di ampia autonomia e di piena libertà
religiosa, ma i fatti rimettono tutto in discussione…