“La
vita è bella” è sicuramente uno dei film
più belli della storia del cinema italiano,
infatti, proprio per questo gli sono stati
attribuiti ben tre premi Oscar.
Straordinaria
è stata l’interpretazione del
protagonista e produttore del film, Roberto
Benigni. Grazie al suo lavoro abbiamo potuto
dimostrare che il valore del cinema italiano
è alto e che i film italiani possono
conseguire gran successo anche in campo
internazionale.
Il
finale del film è drammatico, mentre la
prima parte, dove il protagonista racconta
episodi della sua vita e della sua famiglia
è di genere comico.
Durante
questa proiezione, ho provato le emozioni
più forti quando il film ha preso una
svolta drammatica, e cioè quando il
protagonista e suo figlio Giosuè vengono
deportati in un campo di concentramento.
In
questa occasione Benigni trasforma questa
tragedia in un gioco per amore di suo
figlio, infatti gli fa intendere che ciò
che accade lì è un gioco, il cui premio
finale sarà un carro armato.
Giorno
dopo giorno le torture diventano sempre più
atroci, ma il figlio di Benigni, all’oscuro
di tutto, cerca di aiutare la sua squadra a
guadagnare punti, addirittura privandosi
della sua merenda.
Il
finale è molto triste perché Benigni e
molti suoi amici vengono uccisi, mentre il
figlio e la moglie riescono a scappare da
quel lager maledetto.
Il
mio giudizio su questo film è molto
positivo, malgrado la grande tristezza che
ho provato per il suo finale drammatico.
La
cosa che mi ha maggiormente colpito in
questo film, rispetto ad altri che ho avuto
occasione di vedere, è stata la bravura, di
tutti coloro che vi hanno lavorato nel
riuscire a presentare in modo allegro ad un
argomento tanto drammatico, riuscendo
comunque a denunciare e a far capire
pienamente l’orrore dell’olocausto.
Questa
proiezione mi è molto piaciuta e spero di
avere l’occasione di rivederla perché mi
ha entusiasmato.
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