E’
la più grande riserva d’acqua dolce del
pianeta. Ed è anche un giacimento di
petrolio e di minerali preziosi.
Per
scoprire cosa succede sotto i suoi 2000 m.
di ghiaccio, l’ultima strada escogitata
dagli scienziati passa per lo spazio. Di
recente il satellite canadese Rodarsat ha
scandagliato per 18 giorni il continente
Antartico con un fascio di microonde. Ne è
venuto fuori un puzzle e le sorprese sono
tante.
La
più straordinaria è che a grande
profondità sotto lo scudo ghiacciato
esistono dei laghi.
Il
più grande e’ il Vostok. E il bello è che
in quelle acque buie potrebbe nascondersi
qualcosa di vivo: il mostro di Lochness?
Il
lago Vostok è senza dubbio l’ambiente
più incontaminato che esista sulla Terra.
Perciò il suo interesse scientifico è
enorme. Perché possa esistere un lago
coperto da 3 km di ghiaccio è presto
spiegato: il ghiaccio è un buon isolante
termico, basta pensare agli igloo degli
esquimesi.
L’Antartide
dunque è oggi una frontiera della scienza,
un laboratorio dove le ricerche vanno dalla
biologia all’astrofisica, dalla geologia
alla psicologia. Perciò un trattato
internazionale del 1969 ha stabilito che
nessun Paese può appropriarsi di questo
continente. Ci si può andare solo per
svolgere ricerche con fini pacifici. I
meteorologi estraggono carote di ghiaccio e
vi leggono la storia del clima degli ultimi
500 milioni di anni: per capire dove ci
porta l’effetto serra. I biologi studiano
i meccanismi fisiologici che consentono a
piante e animali di sopravvivere in ambienti
ostili. Gli psicologi si interessano alle
reazioni umane all’isolamento e alla
convivenza forzata in ambienti ristretti,
situazione che si avrà nei futuri viaggi
spaziali. Gli astrofisici studiano i
fenomeni solari e la radiazione fossile che
risale al Big Bang. Gli ecologi
tengono sotto controllo il buco dell’ozono
e l’inquinamento atmosferico e marino.
Tutti
i Paesi più sviluppati hanno laboratori in
Antartide: ce n’è una cinquantina,
amministrati da 17 Paesi.
L’Italia
presidia una propria base dal 1985 a Terra
Nova, a 1600 km dal Polo Sud. Indirizzo:
74° 41’ di latitudine sud, 164° 7’ di
longitudine est. Nella stagione favorevole
vi abitano più di 200 scienziati e
tecnici..
Ultima
nicchia non inquinata del pianeta, l’Antartide
non è tuttavia del tutto al sicuro.
Da
una decina di anni l’Argentina specula
sulla moda del turismo estremo e porta in
Antartide molte migliaia di persone che,
scese dall’aereo sulla banchisa, scattano
qualche fotografia, fannno un giro d’orizzonte
con la telecamera, consumano un pasto
frettoloso e ripartono. Naturalmente
lasciando un po’ di rifiuti.
Il
turismo non è però l’unica risorsa
potenziale del continente di ghiaccio.
Ci
sono risorse minerarie che fanno gola. I
giacimenti di ferro, quelli di metalli
preziosi, di oro, di argento, di cobalto, di
molibdeno, di stagno, di titanio, uranio e
torio sono in quantità economicamente
interessante. Non mancano neppure il
petrolio e il carbone perché, prima che la
deriva dei continenti lo trascinasse al Polo
Sud, l’Antartide si trovava vicino all’equatore
e quindi era coperto da foreste
lussureggianti ora fossilizzate.
Poi
ci sono i giacimenti marini: ancora
petrolio, manganese, cobalto, rame e nichel,
piombo, zinco, fosforite. Per non parlare
delle risorse biologiche: in primo luogo il
trill, un gamberetto essenziale per la
catena alimentare dei mari antartici, ma
così abbondante, che già oggi se ne pesca
un milione di tonnellate all’anno.
Per
adesso queste risorse sono al sicuro. Ma
qualcuno una volta disse che i trattati sono
solo pezzi di carta.
(Fonte:
Specchio de La Stampa, 13/11/99) |