Occhi
aperti, ragazzi!
Come…..?
È la prima volta che vi chiamano “
ragazzi ”?
Eh,
ma dovete abituarvi, da adesso non siete più
gli ingenui e innocenti bambini, dovete
essere più grandi, più maturi, più svegli
e soprattutto più FURRRBI! Dovete
utilizzare la vostra astuzia. Per non cadere
nel tranello: la festa dell’accoglienza.
Eh, già, è un imbroglio! Canti, danze,
mangiare a volontà, concerti, giochi in
palestra: “Vedete che bello? Qui ci si
diverte” dicono gli insegnanti e sotto
sotto, nelle loro menti maligne, pensano:
“E dopo MAZ-ZA-TEE!!!”.
Non
illudetevi, amici, ci rimettereste voi!
Scuola
nuova vita nuova:
Basta
con le maestre Maria, Susanna, Giuseppina,
Caloggera, ecc….
Qui
tutti sono “professori” ( anche se ci
permettono di chiamarli col loro diminutivo
“Prof”. Che ogni tanto diventa
“Proffee” o “Pro” o anche
“Profu” per qualche difetto di
pronuncia) e bisogna, cosa importantissima,
dare del “Lei” perché nessuno qui è
“tua sorella” ……..
No,
ma non stupitevi del tutto: il bello deve
ancora venire! C’è ancora da parlare
delle materie, e dei compiti, e……..ma
facciamo le cose con calma.
Dunque
dunque: alle elementari avevate tante
maestre, mentre qui, come avete già
intuito, avrete meno prof. Ma, in compenso,
tante materie.
Se
avete intenzione di continuare a fare
raccontini, favolette, poesie, addizioni,
studiare nomi di città e di animali, beh,
allora scordatevelo: qui si parla di temi,
recensioni, letture di opere e di poemi,
articoli giornalistici, espressioni
algebriche letterali e teoremi, DNA e
genetica… ma è meglio non continuare,
altrimenti rischio di traumatizzarvi
troppo!!!
Ho
più o meno descritto la dura vita delle
scuole medie, ma è doveroso mettervi a
conoscenza del fatto che esistono delle
eccezioni (scolaro avvisato, mezzo salvato)
…
Nel
cortile della scuola media di via Battisti
(plesso di via Toti), noterete i segni delle
sgommate lasciate dall’auto del Preside
che cerca di arrivare in tempo (deve
dividersi tra due plessi) per sorvegliare
l’entrata degli alunni, in modo da
cogliere e punire le infrazioni.
La
struttura interna, nonostante sia stata
recentemente sistemata, ha ancora qualche
difettuccio…
Nelle
aule, le lavagne sono talmente consumate che
sono quasi bianche (bisognerà procurarsi
dei gessi neri); gli armadi sono senza
serratura e, molto spesso, sparisce
misteriosamente qualcosa; le veneziane si
abbassano improvvisamente durante le
lezioni, cadendo molto vicino alle teste
degli alunni (a volte li centrano in pieno,
ma il colpo ricevuto non accende nelle
testoline delle povere vittime la voglia di
studiare…).
E
ancora: i banchi sono tappezzati dalle
cicche degli alunni di tre generazioni fa e
alcuni sono talmente vecchi marci che si
stanno già decomponendo (provate a chiedere
ad Andrea che si è appoggiato e il banco si
è rotto a metà…), mentre le cattedre
sono senza viti e, al primo colpo di
registro sbattuto violentemente con rabbia e
disperazione dai prof, si smontano e cadono
in mille pezzi.
E
i muri? Quali muri? Se non fossero
verniciati non ci si accorgerebbe nemmeno
della loro presenza: sono talmente sottili
che, stando normalmente seduti al proprio
banco, si possono “seguire” due lezioni
contemporaneamente: quella dell’insegnante
che ti sta guardando pieno di rimprovero
perché sei distratto, e quella del prof. o
della prof dell’aula vicino: forte, eh?
Nell’ala
vecchia, dove ci sono i laboratori e
l’auditorium, la campanella è
inesistente, o meglio c’è ma il suono è
un flebile “trrr”
che ricorda molto il verso di un grillo: e
chi lo sente un grillo in mezzo al baccano
che c’è durante le lezioni?!?
Ma
la cosa, che può sembrare irrilevante, non
è da sottovalutare: non sentendo la
campanella si può perdere il prezioso
intervallo e nessuno è disposto a farcelo
recuperare; così i poveri alunni sono
costretti a continuare a lavorare senza aver
fatto una pausa: come fa una scolaro a stare
attento e concentrato dopo 3 sfibranti ore
di lezione senza mettere qualcosa sotto i
denti ?
Eppure
ci sono problemi ancora più gravi. Il più
rilevante è il riscaldamento: casualmente
funziona in estate e in inverno… non
esiste !
Pensate
un po’: in novembre abbiamo dovuto
‘fare’ educazione artistica con i
guanti! (oltre che con il cappotto, il
cappello, le sciarpe, quattro maglioni e tre
paia di calze)…
Beh,
se dovessi stare ad elencarvi tutti i
difetti di questa adorabile scuola, non mi
basterebbe un numero intero della Cimice !
Anch’io a modo mio vi ho accolto, sarò
stata traumatizzante ma almeno ci ho
provato…….
Mi
raccomando: quando entrerete nella scuola
non pronunciate la parola «accoglienza»
altrimenti vi faranno… la festa! |