Afrodite

Dea dell'amore, della bellezza e della fecondità, venerata in tutto il mondo greco sotto aspetti che riflettevano l'influsso della fenicia Astarte e collegata con il culto di Adone. Secondo una tradizione più antica la sua nascita era collegata con la schiuma del mare, da cui sarebbe emersa; ma dalla poesia epica venne considerata figlia di Zeus e di Dione, moglie di Efesto e amante di Ares. Le furono attribuiti rapporti anche con altre divinità e con l'eroe Anchise, da cui ebbe Enea. Parecchi appellativi si accompagnarono al suo nome o senz'altro la designarono: alcuni tratti dal luogo dove era venerata (Ciprigna, da Cipro; Cnidia, da Cnido; Citerea, da Citera, ecc.), altri da funzioni attribuitele, come Pandemia, “di tutto il popolo”: protettrice sia delle sue istituzioni, tra cui le nozze, sia più tardi, con elaborata interpretazione filosofica, dell'amore sensuale e profano, in contrapposizione con l'altra sua ipostasi di Urania, dea dell'amore intellettuale e celeste. Divinità possente e terribile dell'istinto naturale e della forza procreatrice, Afrodite attenuò nel tempo il suo carattere violento per divenire l'incantevole dea che si aggira nel mondo della natura e tra gli uomini suscitando con spensierata letizia l'eterna vicenda d'amore.Dei suoi numerosi santuari, famosi erano quello di Pafo a Cipro, quello nell'isola di Citera e quello di Corinto. Il suo incontro e la conseguente identificazione con la Venere romana dovrebbe essere avvenuto nel IV-III sec. a.C., e probabilmente in Sicilia con la Venere Ericina.