Era

Era era la figlia di Crono e di Rea, sorella e sposa di Zeus, somma divinità dell'Olimpo greco, il cui nome, di origine oscura, deriva, secondo alcuni, da una forma femminile di heros (eroe), nel senso di “Signora”. Il suo culto, di origine preellenica, si diffuse da Argo, dove era in onore fin da tempi antichissimi, nelle altre città del Peloponneso, quindi a Samo e nelle colonie greche dell'Italia meridionale (Era Lacinia). Tra le sue molteplici prerogative, di cui alcune espresse con epiteti collegati con il mondo della luce (Leukolenos, dalle bianche braccia, Chrysóthronos, dal trono d'oro, ecc.), la più importante era quella di protettrice dei matrimoni e dei parti. Sposa fedele di Zeus, da una parte simboleggiava l'importanza nell'ordine naturale e umano dell'unione coniugale (Gamelía, che soprintende alle nozze; Zygía, che presiede all'unione) e della funzione di madre (Eiléithyia, dea dei parti), dall'altra assunse le caratteristiche di moglie cattiva, gelosa e vendicativa, perseguitando con ostinazione le rivali in amore. Per rivalersi del giudizio negativo di Paride, nella fatale gara di bellezza con Afrodite e Atena, avversò accanitamente i Troiani nella guerra con i Greci.Ad Era, considerata pure divinità della terra feconda, della vegetazione primaverile e dei fiori, erano sacri tra i frutti il melograno, tra gli animali la mucca, il cuculo, il pavone e la cornacchia. In suo onore ogni anno si celebravano feste in cui si rievocava il suo matrimonio divino: la sua statua, ornata di un peplo di giovane fidanzata, era condotta su un carro trascinato da buoi al tempio, dove era stato eretto il letto nuziale. Il rito, che rinnovava come in un mistero la sua mitica unione con Zeus, aveva lo scopo di ravvivare la potenza fecondatrice della coppia divina e, attraverso di essa, quella della natura. A Roma, Era venne identificata con Giunone.