Mitologia Greca

Tutto cominciò così...

 

Il principio di tutto era il Caos dal quale, per una forza ignota, cominciarono a separarsi tutti gli elementi. Si generarono così Gea (la Terra), Eros (l'Amore), il Tartaro (l'Inferno), l'Erebo (la Tenebra) e la Notte. In un secondo tempo, l'Erebo generò l'Etere (il Giorno), mentre Gea diede vita a Urano (il Cielo) e a Ponto (il Mare). Urano e Gea furono i genitori dei primi esseri del mondo soprannaturale greco. I primi figli avevano 50 teste ognuno e 100 mani e così furono chiamati Ecatonchiri; i Ciclopi, loro fratelli più giovani, erano giganti con un solo occhio in mezzo alla fronte. Il loro aspetto era così mostruoso che il padre, disgustato, li nascose nelle viscere della Terra. I Titani, ultimi figli, erano 12; di questi, alcuni formavano coppie: Oceano e Teti, Crono e Rea, Iperione e Tea, Giapeto, Mnemosine, Temi, Crio, Ceo e Febe.

Ai Titani, la madre Gea chiese aiuto affinché punissero la ferocia di Urano che aveva imprigionato i figli. Crono, l'ultimo dei Titani, il più indignato, acconsentì e, aggredendolo nel sonno, lo mutilò. Dal sangue di Urano nacquero i Giganti, le Erinni e le ninfe Meliadi; inoltre, da alcune sue membra, cadute in mare, nacque Afrodite, dea della bellezza e dell'amore. Crono sposò la sorella Rea e, per sfatare una predizione secondo la quale sarebbe stato detronizzato da uno dei suoi figli, quando nascevano, li divorava. La moglie però riuscì ad ingannarlo, dopo la nascita di Zeus, dandogli da mangiare una pietra avvolta in fasce.

Allevato da un pastore di Creta, Zeus ormai adulto affrontò il padre e lo costrinse a restituire i figli ingoiati, liberò dal Tartaro i Ciclopi e gli Ecatonchiri e riuscì in dieci anni di guerra a sbaragliare il padre Crono e i Titani, suoi fratelli, corsi in suo aiuto.